Bologna 9 Marzo 1763
Mio Carissmo Amico,
Noi non siamo in materia d'Attori e d'Attrici tanto fortunati, quanto voi, Signore, il credete.
Io sono il solo fra li nobili, che coltivi tale passione; e mi veggo ridotto a recitare con Persone di molta bassa condizione, trovando in queste quella inclinazione, e quella abilità che non trovansi nel rango mio. Ciò peraltro nulla m'importa: anzi ne ritraggo il vantaggio d'essere 10 assoluto regolatore del divertimento, e libero a disporre le Parti, non conforme ad una molesta etichetta, ma a norma de' varj talenti, che mi si offrono. Sono bensì criticato per tal mio, dicono alcuni, abbassamento; mà 10 non dò retta, che al piacer mio, e sono persuaso che nell'esercizio delle belle Arti svanisca ogni disparità accidentale di nascita.
Nel passato Autunno, è vero, in una villa di un Cavaliere mio amico hò recitato con due Dame, alcune Commedie, di che già vi scrissi: mà è cosa assai rara, come appunto erano rare le qualità di esse Dame. Ammiro la disinvoltura del nostro buon blandese. Godo che il nostro Goldoni si faccia onore in Parigi, e che Parigi si faccia onore nello stimarlo, e applaudirgli. Verso la metà di Maggio, avremo l'apertura del nostro nuovo Teatro, veramente magnifico, e superiore alle forze della nostra Città, che lo hà costrutto: senza fallo Rousseau avrebbe qui muggito contro esso, e forse non senza ragione. Il Trionfo di Clelia sarà il drama rappresentato, con balli e decorazioni, assai pompose. O Rus quando te aspiciam? così vado 10 esclamando; e in fatti subito dopo Pasqua anderò ad un mio Casinetto per venti giorni, a godere quella tranquillità soave, che compensi lo strepito molesto che in occasione dell'Opera mi si prepara.
Oggi Flavio Fattorini nostro Spedizioniere fà partire per costà una piccola Cassa, che hò l'ardire d'inviarvi. Ditemi poi con ogni schiettezza, se il contenuto in essa vi sia pervenuto sano e in perfetto stato.
L'omaggio di che voi mi scrivete sarà un solito effetto del generoso animo vostro e anzicche omaggio, sarà egli per me un nodo novello, che mi stringerà sempre più in amicizia con voi. Amatevi, Signore; mentre con cor sincero vi abbraccio.
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