1762-06-30, de marchese Francesco Albergati Capacelli à Voltaire [François Marie Arouet].

Monsieur

Che bella risoluzione sarà la vostra, Signore, se trovandovi si spesso aggravato costì da malori, veniste in determinazione di cambiar clima; sceglieste l'Italia; in questa preferiste Bologna; ed onoraste in Bologna, colla amabile persona vostra, la mia casa.
Vi auguro un tal pensiero per bene di tutti due: ma vi auguro altresì col più sincero core una rimessa e durevole sanità.

Sono già scorsi 8 giorni da che partì da me il caro Sigre Goldoni, e posso accertarvi che l'hò accompagnato colle mie lagrime. L'ultima vostra lettera che io gli mostrai, riaccese in esso il desiderio di rassegnarvi in persona la sua verace stima ed amicizia. Forse lo farà egli, forse nò: non saprei dirvelo, mentre egli è indeciso, troppo variabili essendo le disposizioni del suo viaggio.

Pare anche a me che le Opere teatrali degl Inglesi e degli Spagnuoli sieno involute d'una insoffribile barbarie, e che gli Italiani di gran lunga li superino: ma credo un puro effetto di vostra gentilezza il dire che i Francesi sono discepoli degli Italiani. Che se questi avessero mai giovato ai progressi di quelli, ciò sarà nella guisa stessa, che il Macinator de' colori giova e serve all'arte della Pittura. Io levo dagli Italiani il nostro Goldoni, il quale meritava d'esser francese, come l'Italia avrà meritata di non esserne adorna. Non vi dimenticate, mio Signore ed amico, di farmi parte alcuna volta delle vostre produzioni, e risolvetevi a inviarmi sollectamente l'ultima Tragedia vostra se volete ch'io sia in tempo per rappresentarla l'anno venturo. Alli 10 di Luglio seguirà la mia andata in villa. Alli 14 comincierà la rappresentazione delle due Tragedie Ifigenia e Pollieuto: la prima tradotta da me, l'altra dal sig:re Paradisi: e al terminar di esse Tragedie reciteremo due Farsette d'un Atto solo, composte per me dal sig:re Goldoni, molto vaghe e brillanti. Io sarò Achille nell'una, e Pollieuto nell'altra:che vale a dire, Guerriero e Martire. Quali sono i vostri pronostici? Permettemi ch'io vi abbracci, e mi dichiari impazientissimo de'vostri caratteri. Addio, amico egualmente apprezzato che amato. Addio.

Albergati