Bologna 5 Debre 1761
Monsieur,
Eccovi, Signore, la risposta a voi del Dottor Bianchi.
Letta hò la vostra lettera a lui con infinito piacere. Vi dirò in poche parole, chi egli sia: c'est un médecin romagnol de Rimini, qui a beaucoup d'esprit, et d'érudition, mais qui tue plus de monde qu'il n'en guérit; au reste très présomptueux dans sa profession, et méprisant jusqu'à ses maitres, qu'il a dans ma Patrie, où il a fait ses études.
In questo stesso giorno vi spedisco una piccola cassettina con alcune bagatelle. Manca in essa il vino nero della mia Zola, perch'egli non à ancora alla perfetta maturità; ma l'avrete al più tardi in Quaresima. Mancano i versi sciolti del Sigre Paradisi, perche non anche esciti alla luce, per colpa dello stamparore; la sua Traduzione del Tancredi, perche vuole egli ripulirla, la Traduzione mia della Fedra perche correggerla deggio pria di presentarla a' vostri occhj. Tutto avrete a suo tempo. Io intanto traduco l'Ifigenia del Racine, et il Sigre Paradisi traduce il Pollieuto. Saranno queste le due Tragedie pel mio Teatro, l'anno venturo. Non è possibile, Signore, l'avere una Tragedia vostra? Ditemelo almeno. Avvisatemi se le note che sono nella cassettina, abbiano patito. L'acclusa carta è una ricetta per cuocere les saucissons. Essa è infallibile: Plût à Dieu que le Docteur Bianchi en eût de aussi sûres pour ses malades.
Il nostro Goldoni ristampa tutte le Opere Sue, e ne fà una edizione magnifica. Uscito è il primo Tomo, nel quale egli vi dedica la sua Pamela maritata.
Abbraccierete in quaresima l'Autore stesso, che verrà ad inchinarvi in occasione del suo viaggio a Parigi, come altra volta vi scrissi. Amatemi, Signore; donatemi una vostra Tragedia, se potete favorirmene. La mia stima et il mio amore formano la mia sottoscrizione, Monsieur.
Vostro Obblmo servitore, e sincero amico
Senatore Francesco Albergati Capacelli