1762-05-19, de marchese Francesco Albergati Capacelli à Voltaire [François Marie Arouet].

Monsieur mon très-cher ami,

Spiacemi il sentire disturbati cotesti vostri magnifici trattenimenti da perniciosi malori sì in voi che in altri.
Auguro, signore, alla illustre persona vostra, e tutte coteste altre, che collo starvi appresso si rendono degne d'invidia, salute ed allegria. Le composizioni teatrali escite di fresco dalla vostra penna, sò che sono molte e varie. Quando vi sarà in grado ch'io le veda, le vedrò con infinito giobbilo e intanto con infinita impazienza le attendo. Non mi dimentico il vino nero della mia Zola, che hò promesso spedirvi, e in quest'anno l'avrete, ma m'imbarazza il trovar modo di far che vi arrivi sicuro e sano.

Goldoni è ancor quì. Credo partirà per Parigi la settimana ventura. Non è cosa certa, ch'ei passi per Ginevra. Forse prenderà altra strada ma s'egli vi passa vi presenterà, Signore, alcune mie righe. Intanto col più sincero affetto vi abbraccio, vi venero e vi amo.

Albergati