1763-07-09, de Carlo Goldoni à Voltaire [François Marie Arouet].

Oh quanto invidio, Monsieur, la persona che vi presenterà questa lettera.
Ella avrà il piacer di vedervi, ed io non vi ho ancora veduto. Pazienza. Il signore Simeone Stratico, del mio Paese, professore di Medicina, ma di raro talento, versato nelle migliori cognizioni della Filosofia e della litteratura venera come tutto il Mondo il vostro illustre nome, e brama di conoscere la vostra persona. Egli lo merita, e spero gli vorrete accordare la grazia. Egli ha seguitato da Venezia sino a Londra i due Ambasciatori estraordinarj della Repubblica per complimentare il Re Britannico sul suo avvenimento al trono, ed ora è di ritorno coi medesimi per l'Italia. Son certo che tutta la Comitiva bramerà di vedervi. Sono i due Ambasciatori un Querini, ed un Morosini; due Cavalieri di compagnia, un Correr, ed un Memo: due Segretarj della Repubblica, un Agazi, e un Berlendis. Questi nomi non sarrano incogniti a Voi, che conoscete si bene l'Italia, e precisamente Venezia, giacché sapete persino parlare e scrivere in Veneziano. Vorrei essere io pure della partita. Vorrei pure una volta potervi abbraciare. Poco piú di un anno mi resta ancora a terminare il mio impegno a Parigi. Verrò a baciar quella mano, che ha onorato il mio nome. Ricevete intanto per me un'abbraccio dal mio carissimo Amico, che vi presento, e conservatemi il prezioso amor vostro. Sono con tenerezza ed ossequio

Il vostro

Goldoni