1762-03-24, de Pietro Godenti à Giovanni Paolo Simone Bianchi.

Illm͞o Sigre Mio

Per compire intieramente L'intento della sua Lettera segnata sotto dei 23. Gennajo, andai L'altro jeri a trovare il sigre di Voltera, il quale dimora a 4 miglia di quà nella sua propria signoria di Farnay non molto lungi dalle Balze del Monte Jura.
Communicai al Medesimo tutti gli articoli delle di lei precedenti Lettere, e gli presentai nello stesso tempo Le due Pistole su'l Rubicone col Discorso dell’ Arte Comica, del che ne parve molto contento; e quantunque Egli fosse indisposto, pure ne lesse alcune pagine in mia presenza, e si dichiarò convinto dalle ragioni da Lei addotte, riserbandosi a tempo più opportuno per scorrere il resto. M'à incaricato di riverirla divotamente, e renderle distintissime grazie per tuttocio che Ella si è compiacciuta mandargli. Quanto alla Lettera dei 28 Novembre a Lui diretta, Egli m'assicuro di non averla ricevuta, ed in consequenza nemen'io hò ricevuta quella che v'era inchiusa per me.

Questo signore mi fece molte onestà; mi condusse seco in Carozza prima del pranzo a vedere molti luoghi della sua signoria, la quale hà due Leghe di diametro: in somma egli è molto ricco, ed il Territorio che possede, è d'un'ampiezza maggiore di quel che sia il Territorio di questa Republica. Hà diritto di sangue, e m'hà fatto veder le Forche, alle quali puo fare appendere delinguenti di morte. Egli vive lautamente; hà fatto rifabricare il suo Palazzo, la Chiesa, ed un Teatro per rappresentarvi Comedie e Tragedie; spende molto per la Tavola, per i risarcimenti delle Case, delle Strade, Viali e Giardini.

Circa l'Istoria di Russia, non è ancor finita, per non avere ancora tutti i documenti necessarj; e credo che bisognerà aspettar lungo tempo a causa del cangiamento di quell'Imperio….

La suplico di riverire a mio nome i Padroni ed Amici, e resti persuasa che sono col più affettuoso ripetto e sincerissima stima

Di V. S. Illm͞a

Devotmo ed Obbmo Sre

Pietro Godenti