1745-08-21, de Voltaire [François Marie Arouet] à Ruggiero Giuseppe Boscovich.

Mlto Rdo Padre,

La somma venerazione che fu sempre nel mio cuore per la bella Italia, ma specialmente per codesta nobilissima città Dalla quale tutta L'Europa ha ricevuto la relligione, le leggi e le scienze, fu il principale motivo che mi stimolò ad ambire l'onore d'essere ricevuto nella di lei stimatissima academia.
Ma questo onore viea molto accresciuto dalla singolare bontà che v͞ra Rev. compiacuta di testificarmi, e non posso dire qual di due mi sia piu grato, o d'essere aggregato a gli arcadi o d'essere stato proposto da un uomo di vostro merito. Sono gia indebito al reverendo padre Jacquier per molti favori da essi benignamente a me comparsiti. L'ingegno e la scienza che spiccano in lui ricevono un nuovo fregio dalle qualità del benefico animo suo. Ma non m'hà conferito maï una piu segnalata grazia che nel procurar mi il padrocinice di vra Revza. La vostra dotissima compagnia di Jesu dalla quale io fu educato ed a che conservero sempre la piu immutabile osservanza, di rende dunque la mia protettrice in Italia come in Parigi! Il poco che io imparato, L'amore che jo professo alle buone lettere le tengo dalla vostra riverentissima societa. Mi pare adesso d'essere trasportato a quegli antichi ed heroici tempi dove gli initiati ricevevano tutte i favori e grazie che desideravano da i sacerdoti egiziani in qualunque parte si trovassero.

Avrei gia rese a V. R. le dovute grazie, ma sono stato gravamente ammalato, ed il primo uso che mi convien’ fare della mia ricuperata salute e di testificar le i vivi sensi che sempre terro della sua gentilissima cortesia. E per fine mi protesto con ogni maggiore ossequio

di vra Rza

l'ummo devotmo e d obligmo servre

Voltaire