1745-03-01, de Voltaire [François Marie Arouet] à Laura Bassi.

Illusma signora mia e padrona colsma,

Niente mi fu mai piu grato che di ricever della sua mano il primo avviso che’ avevo l'onore (pe'l mezzo del suo favore) d'essere unito da questo nuovo vincolo a quella che m'aveva gia legato al suo carro con tutti j vincoli di stima e d'ammirazione.
O! quante volte mi lusingai col signor Ortolani mio carissimo amico d'el'onor di veder colei

Che gli ingegni feminili, é gli usi
tutti sprezzò sin da l'eta piu acerba
a j lavori d'aracnè a l'ago, a i fusi
inchinar non degno la man superba.

Non verra dunque mai il bel giorno nel quale jo potero radunare insieme la signora Bassi col la signora du Chastelet? e gridare tra loro, faciamus hic tria tabernacula? Veggo almeno mia illusma signora il vostro medaglione, ed allievo con la pittura il dolore d'essere tanto lontano dalla persona.

Le dimando la licenza di salutare con magiore ossequio il suo degno ed illustrissimo sposo. Cè dunque Apollo che s'èaccasato con Minerva. Non meritavo d'essere aggregato con loro, ma ne risento la piu viva gratitudine, e temo adesso d'essere gonfiato di vanita.

Sono e saro sempre colla piu reverente osservanza

di v. s. illusma

il devotissmo e umilmo servitore

Voltaire