1746-05-08, de Voltaire [François Marie Arouet] à Cardinal Girolamo Quirini.

Ho ricevuto il cumulo de suoi favori la Lettera stampata, e dedicata al suo degno Nipote, nella quale mi fa conoscere quel gran uomo Barbaro di nome, ma di costumi cortese, e di oprar grande, e nella quale ho trovato i belli versi Italiani, e Latini, che sono a me un tanto onore, ed un si gran stimolo alla virtù.
Mi sono pervenuti gli altri pieghi, che contengono la Traduzione latina, ed italiana del principio della Henriade. Non fu mai il gran Tasso cosi rimunerato, e'l Triumpho che gli fu preparato nel Campidoglio non era d'un tanto valore. Mi conceda d'indirizzare a Vostra Eminenza le dovute grazie al suo Eccellentissimo nipote.

Sono domani pubblicamente aggregato all'Accademia Francese nell'istesso tempo che l'Accademia della Crusca si procura il vantaggio d'acquerire L'E.V., ma questa è la differenza fra noi, che l'Academia della Crusca riceve un onore insigne dal vostro nome, la dove io ne ricevo un grande da quella di Parigi. Ho l'incombenza di pronunciare un lungo, e tedioso discorso; ma per quanto tedioso possi essere non mancherò di mandarlo a V. E., essendo costumato d'inviarle tributi benchè indegni del suo merito.

Non dubito che le sia a quest'ora capitato il piego, che contiene cinque o sei esemplari del mio piccolo saggio italiano sopra una materia fisica, che io ho sottoposto al suo giudizio, e pel quale richieggo il suo padrocinio. Sarò sempre col più profondo rispetto.