1763-10-18, de Voltaire [François Marie Arouet] à Lorenzo Guazzesi.

Sgre,

Una delle piu grandi Consolazionj che abbia ricevuto in un inferma vecchiezza che mj conduce al sepolcro p una strada assaj disastrosa, à stata La Lettura delle opere, che avete voluto gentilmente donarmj.
Jo non le ho ricevute, che pochj giornj sono, benchè la vostra Lettera sia scritta del 21 Aprile. Non sono in stato di ringraziarvj di pugno, ma per debole, che 10 sia posso sentire tutta la forza del vostro merito. L'ammirabile Ifigenia di Racine era degna di esser tradotta da voj. Ma alle altre avete fatto troppo d'onore. Le vostre Osservazionj sono belle, istruttive, e dotte, quanto à graziosa ed amabile la vostra Poesia.

Quantunque 10 vegga dalle mie finestre le montagne, p cuj dovette passare Annibale, vj confesso, non so determinarmj quale strada, egli prendesse; e dubito ancor io fortemente, che egli s'aprisse la via con l'aceto. Me ne rapporto à voj intieramente, o sgre, che avete cosi ampia conoscenza dell'antichità.

Vj dichiaro di cuore, che la vostra maniera di scrivere mj piace infinitamente, quanto mj sorprende la forza con cuj trattate le materie d'erudizione ed i Lumj, che ne ricavate a vantaggio delle Lettere. Vj esibisco la mia servitu, e sono con la piu perfettà stima

Sgre

Vostro Devotmo Obo Sere

Voltaire gentiluomo ordo della Camera del re