Cesena 20º Febrajo 1762
Mio Signore,
Strano a molti per avuentura, non che a Voi degnissimo Sige Voltaire sembrar potrebbe, che io Italiano, ne per verun conto a Voi noto, abbia avuto il pensiero di farui giungere, un Esemplare del mio Poema, intitolato il Zolfo.
Non posso negare, che il chiarissimo Nome vostro, il quale per ogni doue si spande, che il sapersi quanto preuagliate nella Poetica Facoltà, non me ne abbiano dato l'impulso; ma degnateui ancora di credere, che un’ interna forza da gran tempo mi spinge a venerarui del pari e ad'amarui. Per queste ragioni, se non per altro piacciaui, o mio Signore, di accogliere graziosamente, qualunque ella siasi, l'Operetta, alla quale ancor che non vogliate dar Luogo nel vostro Museo, potreste almeno accordare il contento d'affacciuruisi. Leggettela una volta, se ui agrada, e in quell'ore, che aurete libere dalle serie Applicazioni de vostri grauissmi studji che se poi in apresso uorete notificarmi L'aver riceuuto il Libretto, fate apporre sulla mansione Bologna per Cesena. Perdonate il mio ardire; e credetemi per sempre
Vos: Umiliss:mo , e obbedient:mo seruid:re
Vincenzo Masini