Parigi, 4 giugno [1745]
Mi lusingavo, caro mio ed illustrissimo amico, d'aver ricuperata le mia sanità, e già ero tutto apparecchiato a seguire il mio rè in Fiandra; forse avrei avuto, ò almen creduto avere la forza di fare un più gran viaggio, e di vedervi ancorà una volta nella corte dell’ Augusto moderno, ed avrei detto:
Mà sono ricaduto, e còsi trapasso la mia misera vita trà alcuni raggj di sanità, e più notti di dolori e di svogliatezza. Vivete pur felice, voi a cui la natura diède ciò, che aveva concesso a Tibullo:
Vivete trà il gran Federigo, ed il filosofo Maupertuis; non sarete mai per dire comè Marino:
La vostra fortuna à degna di voi, e la mia sarebbe moltò innalzata soprà il mio merito, e mi sarebbe troppò felice, se questa madrigna di natura non avesse mescolato il suo veleno con tante dolcezze.
Farewell good sir. La marchesa Newton vous fait les plus sincères compliments; permettez moi de vous supplier de faire les miens à ceux qui daignent se souvenir un peu de moi à Berlin.