Bologna 31 maggio 1759
Ho veduto questi giorni in Parma il padre Bettinelli, il quale è stato di tanto felice da potervi vedere et udire nelle vostre deliziose delizie.
L'avrei ancora più lungo tempo veduto per il piacere singolarmente di parlar seco di voi, se me lo avesse permesso lo stato di mia salute sommamente languido. Ciò ha fatto che io abbrevj di molto il mio soggiorno in quelle città; dove mi avea invitato la grazia del reale infante, e la rappresentazione di un'opera di un nuovo gusto, dove sono riuniti lo spettacolo francese e la musica italiana. Da Parma vi sarà trasmessa una tragedia italiana, sopra la quale si desidera il giudizio vostro, che tanto è a dire il giudizio di Apollo. Hanno desiderato che io ve ne scriva, e ho tolto volentieri a farlo per ridirvi quanto io vi ammiri ed onori. Dei leggiadrissimi vostri versi mandatimi in occasione della Nereidologia ben vorrei potervi degnamente ringraziare: e se il potessi, potrei certo moltissimo. Addio, divine poeta, godete la vita piantando il vostro giardino, e illuminando il secolo. Amate un poco chi amerà e ammirerà sempre voi sinchè avrà vita e spirito.