1752-10-12, de Cardinal Girolamo Quirini à Voltaire [François Marie Arouet].

Sigr Voltaire Stimatisso,

Ho avuto avviso essersi stampata a Berlino l'Ode che m'indirizzaste nel principio di Genaio, ma sono privo di quella stampa che avrei veduto volontieri.
Vorrei che vi eccitasse a altro spiritoso Componimento l'Elegia che ha avuto luogo nella stampa che qui annessa vi mando, mentre non dubito che da voi pure sarà riconosciuta Catullianissima. Buon partito ha preso il monaco Giordano, non so quale sarà per prendere il miserabile Rotfischo costretto a confessare ou qu'il ait été fou toute sa vie ecepté cette année, ou qu'il le soit devenu cette année. Mais on a peu d'exemples qu'un fou soit devenu sage tout d'un coup, il est plus facile d'extravaguer. Ecco dato a voi il tema del nuovo Componimento, in cui di più non dubito che vorrete felicitarmi sopr'il ritorno all'ovile del monaco Giordano. Ma fate di grazia ch'io pure possa rallegrarmi con voi di trovarvi in perfetta salute mentre questa mi preme assai più non dico di un Ode di Orazio ma dell'Iliade d'Omero.

E di cuore mi rappo tout à vous du meilleur de mon âme.

le cardl Querini