1759-08-05, de Agostino Paradisi à Voltaire [François Marie Arouet].

Signore

Eccovi, signore, la promessa traduzione del Cesare.
Spiacemi al sommo che la copia ne sia scorrétta, sicchè passo passo alcuni errori ci si scorgano: ma ciò deve riferirsi alla somma ignoranza de’ nostri amanuénsi, i quali meccanicamente prestano la mano a tale uffizio, a cui richederebbesi anzi il soccorso dell'ingègno. Non ho laciato diligenza per farne la migliora emenda, che per me si poteva; nel rimanente supplirà la conoscenza vostra pienissima del nostro Idioma. Avrei di nuovo trascritta io stesso la traduzione accennata, se il tempo breve, e l'opportunità passaggiera non mel contendevano. Voi, signore, gradite il tenué mio dono, e fate severa disamina de’ miei versi, acciò men dispiacevole agli occhi vostri passi alla stampa. Però piuttosto che la vostra approvazione, ne attendo la censura, e uniti a quella i vostri commandi, de’ quali sommamente bramoso segni di altissima stima mi raffermo

signore

Vostro Umo Rivo Sere Vo

Agostino Paradisi