1758-12-29, de conte Francesco Algarotti à Voltaire [François Marie Arouet].

Spero che a questa ora avrete ricevuto due tometti di varie cose mie, che il Pasquali ha stampato in Venezia un anno fa, e ch'egli mi assicura avervi spedito per parte mia.
Cy-joint vous trouverez une plaisanterie: je la croirai dans le goût de Swift si elle ne déplait pas à Voltaire. Ho veduto questi passati giorni il sig. Hennin: e l'ho veduto con tanto più di piacere quanto ch'egli è venuto a visitarmi per parte vostra. Che fate voi ora, divino poeta?

E di quale ora tu ti cingi alloro?

Si rappresenterà qui la estate ventura la vostra Semiramide. La traduzione è bellissima. Io ne ho udito due o tre scene: e credo che meglio voltare non si possa dal verso francese nell'italiano. Questa è pure una di quelle rare volte che i grandi autori non sono traditi dal traduttore.

Molti abati Francesi sono ultimamente passati per Bologna tornando dalla nobil Roma. Fra essi ci era l'enciclopedista Morellet, che è già stato a Ginevra per vedervi, e non vi ha potuto vedere, essendo voi allora a Losanna. C'est faire le voyage de Rome et ne pas voir le pape. Io amerò sempre l'abate Morellet non tanto per gli articoli teologici che ci ha dato nell'enciclopedia, quanto per alcune composizioni vostre onde mi ha regalato, che io non aveva. Se la sig. contessa di Bentinck è ancora costà (e come potrebb'ella non esservi, essendoci voi?) ditele, vi prego, mille cose in nome mio, e ditele sopra tutto, che io vorrei esser terzo con voi: non però così che non sapessi andarmene, quando vi fossi di troppo.

P. S. Au cas que vous trouvassiez la plaisanterie, ou manifesto, trop longue, car c'est le défaut ordinaire de semblables écrits, marquez moi ce que vous en voudriez retrancher.