1763-03-22, de marchese Francesco Albergati Capacelli à Voltaire [François Marie Arouet].

Carissimo mio Signore e Amico stimatissimo,

Pochi giorni sono vi scrissi altra lettera e vi spedii una cassettina di tenui bagatelle: desidero vi pervenga presto sì l'una che l'altra.
Ora brevemente vi rinnovo la noja de’ miei caratteri per due cose, che sommamente mi premono: la prima, che mi facciate presto risposta ostensibile a quanto vi scrissi intorno il Padre Pacciaudi, acciòcche questo Frate resti bugiardo, come credo che meriti. L'altra, che siccome il Sigre Paradisi et io daremo alle stampe due Tomi di Tragedie francesi tradotte in verso sciolto italiano, e che io mi farò editore della Semiramide vostra, tradotta dall'Abbate Fabri, morto due anni sono, così vorrei mi concedeste il favore di poterla io dedicare a voi e dar questo pubblico testimonio della mia stima e della mia amicizia, e del mio affetto per l'egregio Mr de Voltaire. Fatemi presto risposta a tali mie domande e col più vivo del core a voi mi dedico à jamais, à jamais.

Albergati

Parigi fà onore e applauso a Goldoni: mà voi l'onorate e lo consolate assai più coi vostri caratteri e colle vostre espressioni. Hò avuta copia dell'ultima lettera, che gli avete scritta; e sento il generoso e magnifico dono che gli preparate.