Au Château de Ferney en Bourgogne 24 sept. 1760
Sigor mio, Pittore e Figlio della Natura, vi amo dal tempo ch'io vi leggo.
Ho veduto la vostra anima nelle vostre opere. Ho detto: Ecco un uomo onesto, e buono, che hà purificato la scena italiana, che inventa colla fantasia, e scrive col senno. Oh che fecondità! mio signore, che purità! E come lo stile mi pare naturale, faceto, ed amabile! Avete riscattato la vostra Patria dalle mani degli Arlecchini. Vorrei intitolare le vostre Commedie: L'Italia liberata da’ Goti. La vostra amicizia m'onora, m'incanta. Ne sono obbligato al sig: senator Albergati; e voi dovete tutti i miei sentimenti a voi solo.
Tengo l'edizione di Torino, e dio mio guardi da quella di Medebach. Vi auguro mio signore la vita la piu lunga, e la più felice, giache non potete esser immortale come il vostro nome. Intendete di farmi un onore, e già mi avete fatto il più gran piacere.
J'use, Mon cher Monsieur, de la liberté françoise en vous protestant sans cérémonie que vous avés en moi le partisan le plus déclaré, l'admirateur le plus sincère, et déjà le meilleur ami que vous puissiés avoir en France. Cela vaut mieux que d'être votre très humble et très obéissant serviteur
Voltaire
gentilhomme de la chambre du roi