Versaglia [February 1746]
Perdoni, l’ eccellenza vostra, se le scrivo così di radò.
Non a dà rimproverarne la mia dimenticanza, mà dà compatire il cattivo stato di mia salute, che fà di me un uomo mezzo morto, e mi toglie la consolazione di più spesso prestare à vostra eccellenza il dovuto mio ossequio; mà la pertinace e noiosa mia infermità, ed i miei continui dolori non hanno puntò indeboliti i sentimenti di rispetto, di stima, e del più vivo affetto che nutrirò sempre per lei. Nè il tempo, nè la lontananza potranno mài scancellare quel che il suo meritò a impresso nel mio cuore. Il felice parto dell’ eccellenza vostra mi a recato un così sensibil piacere, che a fatto svanire tutti i miei affanni. Il mio animo non è orà capace di rissentire altro che la gioia di vostra eccellenza, quella del signor duca suo sposo, e di tutta l'illustrissima sua casa.
Vostra eccellenza è si cortese versò di me, che nel tempo della sua gravidanza, sè degnata di pensare a mandarmi un bel regalo di cioccolata, che il signor marchese de l'Hôpital, già arrivato a Versaglia, mi farà pervenire dà Marsiglia frà poche settimane. Vorrei veramente prenderne alcune chicchere nel gabinetto di vostra eccellenza in Napoli, e godere il giubilo di vederla collocata nel grado che a bramato.
Mi lusingo che quanto ella desidera, sarà dall'eccellenza vostra conseguito senzà fallo, imperòcchè il signor principe d'Ardore essendo aggregato all'ordine del rè di Francia, è ben giusto che quello di Napoli conceda alcuni favori alla più ragguardevole di tutte le dame francesi che possano fare l'ornamento d’ una corte. Le auguro l'adempimento di tutte le sue brame; mà non mi consolerei mai di non vedere coi proprii occhi la sua felicità, di non poter baciare il suo bambino, nè profondamente inchinare la di lui cara madre.
Quì si fanno feste ogni giorno. Le nostre comuni vittorie in Italia ed in Fiandra hanno portato la casa di Borbone al cumulo della sua gloria. Il duca di Richelieu deve esser orà sbarcato in Inghilterra, ed avrà forse scacciato vià il rè Giorgio quandò nelle mani dell’ eccellenza vostra capiterà la mia lettera. Eccellentissima mia signora che ella sia sempre altre tantò felice, quantò lo sono i nostri monarchi.
Le auguro un felicissimo avanzamento ed esito dell'affare nel quale l'affezionatissima madre dell’ eccellenza vostra, gli umilissimi suoi servidori fervidamente s'impiegano; ed io resterò sempre colla viva ambizione d'ubbidirla, e con ogni maggiore rispetto e venerazione,
Di vostra eccellenza, &c.