1745-09-15, de Benedict XIV à Voltaire [François Marie Arouet].

Benedictus PP. XIV Dilecte fili, salutem apostolicam et benedictionem.
Settimane sono ci fu presentato da sua parte, la sua bellissima Tragedia di Mahomet, laquale leggemmo con sommo piacere. Poi ci presento il Cardinal Passionei, in di lei nome, il suo eccellente Poema di Fontenoy. Monsignor Leprotti ci diede poscia il Distico fatto da lei sotto il nostro Rittratto. Jeri matina il Cardinal Valenti ci presentò la di lei Lettera del 17. Agosto. In questa serie d'azzioni si contingono molti capi per ciascheduno dè quali ci reconosciamo in obligo di ringraziarla. Noi gli uniamo tutti assieme e rendiamo à lei le dovute grazie per cosi singolare bontà verso di noi, assicurandola, che abbiamo tutta la dovuta stima del suo tanto applaudito merito.

Publicato in Roma il di lei Distico sopra detto, ci fu referito esservi stato un suo Paesano letterato, che in una pubblica conversazione aveva detto peccare in una sillaba, havendo fatta la parola hic breve, quando sempre deve esser longa. Incontanti respondemmo che sbagliava, potendo essere la parola e breve e longa, conforme, vuole il Poeta, avendola Virgilio fatta breve in quel verso:

Solus hic inflexit animumque labantem,

havendola fatta longa in un altro:

Hic finis Priami fatorum, hic exitus illum.

Ci sembra d'aver riposto bene e presto, ancor che siano più di cinquanta anni che no habbiamo letto Virgilio. Benche la causa sia propria d'ella sua persona, habbiamo tanta buona idea d'ella sua sincerità e probità, che facciamo la stessa giudice sopra il punto della ragione à chi assista, se à Noi, o al suo oppositore. Ed intanto restiamo col dare à lei l'apostolica Benedizione. Datum Romæ apud sanctam Mariam Majorem, die 15 septembris 1745, Pontificatûs nostri anno sexto.