1760-06-30, de Filippo Pesolli à Voltaire [François Marie Arouet].

Illm͞o Sigre e Pne Colm͞o,

D. Filippo Pesolli dalla Città di Roma Sr͞e um͞o di V. Sa Illm͞a, con tutto il dovuto ossequi Umilmente L'espone, come essendo già dalli 5 del mese d'ottobre partito via dalla sua Casa Paterna e dopo ricevuta sul dorso una grave malattia nel viaggio Istesso, et àvendo di già dissipato la somma di duecento scudi Romani, e più: si è ridotto il Povero sr͞e in un Stato Miserabilissimo; di modo chè dalla grande necessità oppresso, vien costretto l'or͞e a gittarsi a piè della grandezza di V. Sa Illm͞a p͞ chiedere un benigno soccorso; acciò possa il medo sr͞e proseguire il suo viaggio, e ritornare a piè de genitori, qual Figliol Prodico.
Deh non p͞ meriti della persona mia; ma p͞ li meriti della Altissimo Iddio soccorra V. Sa Illm͞a qst͞o Povero Sr͞e, che si ritrova in caso di disperazione, che in contracambio di ciò non mancherà il med. porgere fervoros͞sime suppliche all'Altissimo p͞ la conservazion sì dell'anima che del corpo di V. Sa Illm͞a, che della Grazia et id habebit ut Deus.