Di Ginevra 28 Giug. 77
Eccelso Signore,
Sa dimani se per V.S.T. mi sarà accordato 10 verrommi a compiere L'ultimo mio dovere di venerazione, e Di stima, e insiememente altre stare Le obbligazioni infinide, che 10 gliele professo in riguardo non già D. aver ricevuta Di me una qualche Debellezza D'ingegno, ma sibbene D'avermi onorato Della sua Presenza per un quarto di ora.
Riceverà Di nuovo un Figlio amante Della sapienza, il quale molto è Dibattuto per critiche vicende al giorno D'oggi anzi per disgrazie avvenuse alla Famiglia assai decaduto. V.S.T. frall'infiniti Doni ricevuti Dalla natura e Dall'arte, che neppur uno è comune, sorti Di essere Coltivatore Degl'ingegni, Difenditore, e Padre, siccome assai bene ragiono Monsieur Ubert, al quale infinite glieler Debbo Le obbligazioni, perchè fummi e Minifico Proteggitore. Degni D'una risposta un sua Umilissimo servo, e apra inverso Di me i gloriosi segni Di una Munifica Proteggione che ne avro memoria eterna, menreche 10 siccome Figli tutto à cenni Veneratissimi Di V.T.S. mi conjacto e qual Padre 10 mi Dedico ossequiosissimamente. Difendami, Proteggami sellevimi, che è pregio D'anima grande L'avvalorate i Desclati ingegni, che 10 per me Del lettere, persona sicura, ricedero i Frutti di sue gentilezza
le Di V.S.P.
Umilm. Devotiss. servo.
Luigi Salvioni di Siena