1752-07-04, de Voltaire [François Marie Arouet] à Cardinal Girolamo Quirini.

Io ho ricevuto i nuovi contrasegni della benevolenza di v. e. verso di me, e gliene porgo i più vivi ringraziamti.
La veggo sempre intenta a beneficare la chiesa, e le buone lettere, insegna il mondo co i precetti, lo sprona co gli esempi, dà dei ducati e de’ marchesati a monache; de’ danari e delle statue a un tempio catholico eretto nella pagania. Io applaudo da lontano, sempre ammalato, sempre stimolato dal desiderio di riverirla, e ritenuto apresso d'un re eretico, ma pure amabile, colle catene dell'ozio, della libertà e del piacere, che sono di rado regie catene. Vorrei cantar le laudi di vra eminenza, ma chi pur sempre

Colla febre garrisce, e con Galeno,
vien rauco e perde il canto, e la favella.

Ma non ne sono meno ammiratore, e servo umilmo ,

Di v. eminenza,

Voltaire