Bologne 3 Août 1763
Mon très cher Ami,
Trovomi presentemente in mezzo a monti e dirupi lontano 35 miglia dalla Città.
Sono in un Feudo di un nostro Cavalier bolognese, ove scaturiscono mirabilmente acque salubri e molto efficaci. Ivi io mi trovo per far compagnia ad una Dama che vi si è trasferita per bere di queste acque e per bagnarvisi, affine di mettere in istato migliore la sua salute. Quanto ameni e deliziosi mi sariano sembrati questi orridi luoghi se voi colle vostre lettere aveste rallegrato l'amino mio, e avessi io potuto arrampicarmi per queste balze con in mano un foglio del mio caro Voltaire! Quì mi fermerò forse fino alli 20 del corrente mese, ma ovunque io-riceva i caratteri vostri mi consoleranno eglino sempre e mi libereranno da quella pena nella quale mi pone il vostro troppo lungo silenzio. Spero che al fine di quest'anno escirà dalle stampe di Lucca la Raccolta di Tragedie tradotte, che già v'indicai; nè io mancherò di mandarvene qualche esemplare. Per ora otto saranno le Tragedie, in due Tomi, con Dediche e Ragionamenti, che forse non riesciranno spiacevoli. Se l'Opera sarà gradita, proseguiremo a darne altri Tomi negli anni venturi. Crediamo che tale Edizione gioverà non poco al nostro Teatro italiano.
Vorrei essere sempre sicuro dell'amor vostro e della vostra ami cizia. Datemi colle vostre lettere testimonianza di questi sentimenti, che in voi desidero. Io colle lettere vi comproverò ognora la mia stima, la mia amicizia, e il mio amore: così potessi farlo colla persona, che è tutta vostra. Finisco e v'abbraccio.
Il vostro Albergati