1765-12-31, de marchese Francesco Albergati Capacelli à Voltaire [François Marie Arouet].

Carissimo Amico Amatissimo,

Il vostro lungo silenzio che usate meco di tempo in tempo, mi sarà cosa sempre spiacevole.
Pure per non esservi importuno io mi trattengo dallo scrivervi, e dal tentare che rompiate il disgustoso silenzio. Basta, almeno che sappiate, ch'io v'amo, vi stimo, e vi ammiro e sono ardentemente bramoso di abbracciarvi. Forse nell'anno prossimo, o nell'altro mi riuscirà di godere una tanta consolazione. Nol prometto, mà lo spero.

Molto tempo fà, il sigr Abbate Cesarotti, uomo di lettere e Poeta dimorante in Venezia, vi spedi un suo libro, nè mai hà potute sapere, se lo abbiate ricevuto. Ora per mezzo mio vi rispedisce il Libro stesso, bramoso di ottenere da voi un sincero giudizio intorno tale opera.

Compiacete, o signore, questa sua brama e mia. Amatemi, e crediatemi immutabilmente

Il vostro

Albergati