1760-01-27, de Voltaire [François Marie Arouet] à marchese Francesco Albergati Capacelli.

Monsieur,

Direte che io sono un uomo pococurante, e neghittoso e pigro, un' che manca alla sua promessa, un traditore che a ricevuto una bella tragedia itatiana, se ne gode, e non manda la sua, un témerario che voleva inviarvi il Lord Bolingbroke, and lord's Shaftsburi's works, and such damn'd stuff.
Ma signore la verità è che non sono contento della mia tragedia. Voglio incudi reddere versus, e ripulire il mio drama Suizzero, degno si, del mio Suizzero theatro, ma indegno del' vostro.

Noi poveri francesi siamo sottoposti all' giogo della rima, come voi a quello della sacratissima e tirannissima inquisitione. Vivano j versi sciolti egli ingegni sciolti, e piu facile comporre cento versi sciolti in italiano che quattro rime franceze.

In tanto la riverisco di cuore, credo che Bologna la grassa sia molto piu grazioza adesso, piu dotta, piu ripiena di buon gusto, che mai, sotto i vostri auspici.

Veramente se jo fossi un Odoacro, un Teodorico, un Albuin', vorrei vedere codesta bella Italia, ma il viaggio ad terram sanctam non conviene a un franceze libero, il quale â scritto alcune volte colla liberta inglese.

Soyez persuadé monsieur de toutte la respectueuse estime qu'aura pour vous toutte sa vie, votre très humb et obst serviteur

V. l'hermite des Délices