Vienna 18 Giugno 1759
Eccellenza,
Mi si presenta ben presto di nuovo l'occasione d'incomodare V: E: con una mia supplica, e ciò in materia di libri, il che certo non farei se la tanto da me sperimentata Bontà Sua non mi facesse sperare compatimento della libertà che mi prendo.
Sarà fors'anche pervenuto alla notizia di V: Eccza essere stato stampato poco fà un Libretto sotto titolo: Esprit de Voltaire, sul contenuto del quale mi sono capitati due giudicj ben differenti. Uno dice: "Le livre de l'Esprit de Voltaire n'est que le recueil de tout ce que Voltaire a écrit de honnete et de vertueux; tout ce qui est dangereux dans ses ouvrages y est retranché". L'altro all'incontro si esprime né seguenti termini: "L'Esprit de Voltaire est un amas de tout ce que Voltaire a écrit de plus mauvais". L'operetta in questione a me non è venuta sotto gli occhi, e quando anche l'avessi letta, siccome non fò punto professione di intendente in Teologia, sarei il meno atto a portarne qualche giudicio ed accertarmi chi abbia colto meglio nel segno. Mediante li favori di V: E: però spero potersi intieramente e con tutto fondamento appagare la mia curiosità. La supplico quindi voler far rintracciare e provvedersi l'operetta sudta e fare costì scelta di trè soggetti, che siano Theologi, ed abbiano stabilito la riputazione di essere forniti della prudenza richiesta in un censore di tali libri, e siano anzi in predicamento di pendere più al rigore, che alla facilità del loro giudicio, ordinando a cadauno in particolare di dare il suo disappassionato giudicio in scritto colla propria firma, se la rimenzionata opera Esprit de Voltaire sia o nò condannabile; ed in caso fosse del censore giudicata tale, in qual grado cioè per quali qualificazioni sia da proibirsi; impiegando i termini soliti dell'Inquisitori nel censurare le stampe. Ed avute dalli accennati trè soggetti le loro censure, sono a pregarLa di rimettermele in originale senz'accompagnamento però dell'operetta da essi censurata. Nel compromettermi dalla sua gentilezza questo favore, bramo poterlo ricambiare in ogn'incontro di suo serviggio coll'esecuzione di molti suoi pregiatissimi comandi, mentre colla pienezza del solito mio osequi resto
Di V: Eccza
dev'so ed ob'so serv.
Ferddo Cte di Harrach