Bularcos vend ses tableaux leur poids d’or
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Pline l'Ancien (Gaius Plinius Secundus), Naturalis Historia, liber XXXV(redac: 77, trad: 1985) (55)(latin)
Quid ? quod in confesso perinde est Bularchi pictoris tabulam, in qua erat Magnetum proelium, a Candaule, rege Lydiae Heraclidarum nouissimo, qui et Myrsilus uocitatus est, repensam auro ? Tanta iam dignatio picturae erat.
Pline l'Ancien (Gaius Plinius Secundus), Naturalis Historia, liber XXXV, (trad: 1985)(trad: "Histoire naturelle. Livre XXXV. La Peinture" par Croisille, Jean-Michel en 1985)(fran)(traduction récente d'un autre auteur)
D’ailleurs, n’est-il pas également admis qu’un tableau, du peintre Bularchus, représentant un combat livré par les Magnètes, fut payé au poids de l’or par Candaule, roi de Lydie, dernier de la lignée des Héraclides, et que l’on appelait aussi Myrsilus ? Si grand était déjà le prix que l’on attachait à la peinture !
Pline l’Ancien; Landino, Cristoforo, Historia naturale di C. Plinio secondo tradocta di lingua latina in fiorentina per Christophoro Landino fiorentino, fol. 239v (italien)(traduction ancienne d'un autre auteur)
Ma che diremo che Candaule re de Lydi e ultimo de gli Heraclidi elquale fu chiamato Myrsilo: compero altretanto oro quanto pesava la tavola in che era dipincta da Bularcho pictore la battagla de Magneti: in tanta riputatione era gia la pictura.
Pline l’Ancien; Brucioli, Antonio, Historia naturale di C. Plinio Secondo nuovamente tradotta di latino in vulgare toscano per Antonio Brucioli, p. 985 (italien)(traduction ancienne d'un autre auteur)
Ma che diremo ? Ilche è tenuto come chiaro, che la tavola di Bularchi dipintore, nella quale era la battaglia de Magneti, fu comprata da Canduele Re di Lydia, ultimo, degli Heraclidi, e il quale fu chiamato Myrsilo, per altro tanto oro che la pesava. Tanta era già la riputatione della pittura.
Pline l’Ancien; Domenichi, Lodovico, Historia naturale di G. Plinio Secondo tradotta per Lodovico Domenichi, con le postille in margine, nelle quali, o vengono segnate le cose notabili, o citati alteri auttori… et con le tavole copiosissime di tutto quel che nell’opera si contiene…, p. 1094 (italien)(traduction ancienne d'un autre auteur)
Ma che diremo noi, che Candaule re di Lidia, et l’ultimo de gli Heraclidi, ilquale fu chiamato Mirsilio, comperò per tanto oro, quanta ella pesava, la tavola, dove Bularcho pittore havea dipinta la battaglia de’ Magneti ? In tanta riputatione era allhora la pittura.
Pline l’Ancien; Du Pinet, Antoine, L’histoire du monde de C. Pline second… mis en françois par Antoine du Pinet, p. 941 (fran)(traduction ancienne d'un autre auteur)
Mais quoy ? Chacun n’est-il abbreuvé que Candaules, dit Myrsilus, jadis roy de Lydie et dernier roy des Heraclides, acheta au poids de l’or un tableau de la facture de Bularchus peintre, où estoit pourtraite la guerre des Magnetes, qui se tenoyent jadis où est maintenant Capo Verlichi ? En quoy on peut assez voir l’estime qu’on faisoit desja de ce temps là à la peinture.
Pline l’Ancien; Poinsinet de Sivry, Louis, Histoire naturelle de Pline, traduite en françois [par Poinsinet de Sivry], avec le texte latin… accompagnée de notes… et d’observations sur les connoissances des anciens comparées avec les découvertes des modernes, (vol. 11), p. 227-228 (fran)(traduction ancienne d'un autre auteur)
Enfin n’est-il pas également constant que le tableau[1] du peintre Bularque représentant le combat des Magnetes, plut à Candaule, surnommé Myrsyle, roi de Lydie, et le dernier des Héraclides ; et que, pour avoir ce tableau, il fut donné son pesant d’or : tant la peinture étoit déjà en crédit.
- [1] On a déjà parlé de ce tableau représentant le combat où les Magnetes, peuples d’Asie, furent mis en pieces, au livre 7, chap. 38. Pline y parle aussi du roi Candaule et des artistes Bularque, Protogene, Praxitele, Phidias, Timomaque et Mentor.
Pline l'Ancien (Gaius Plinius Secundus), Naturalis Historia(redac: 77, trad: 1950:1998) (VII, 126), p. 85 (latin)
Candaules rex Bularchi picturam Magnetum exitii, haud mediocris spati, rependit auro.
Pline l'Ancien (Gaius Plinius Secundus), Naturalis Historia, (trad: 1950:1998)(trad: "Histoire naturelle " par André, Jacques; Beaujeu, Jean; Desanges; Jehan; Ernout, Alfred en 1950:1998)(fran)(traduction récente d'un autre auteur)
Le roi Candaule paya au poids de l’or un tableau de Bularque, représentant le massacre des Magnètes, qui n’était pas de dimension médiocre.
Lancilotti, Francesco, Tractato di pittura(publi: 1509) ( ), p. 744 (italien)
E Candaulo re, per ben pagarla,
la tavola che già Bularco pinse
con oro volse altrettanto pesarla.
Il codice Magliabechiano cl. XVII. 17 contenente notizie sopra l’arte degli antichi e quella de’ fiorentini da Cimabue a Michelangelo Buonarroti, scritte da anonimo fiorentino(redac: (1540:1550)), p. 5 (italien)
Bularcho pittore dipinse in tauola la battaglia de Magnetj, laquale fu poi compera tanto oro quanto la pesaua da Cadaule, re de Lidj, ilquale fu circha a 40 annj doppo l’edificatione di Roma.
Pino, Paolo, Dialogo di pittura(publi: 1548), p. 111 (italien)
Che direte di Bularco, che donò una sua tavola, nella qual era dipinto il conflitto delli Magneti, a Candaulo re de’ Lidi? Il qual re, non sapendo dargli più onorato prezzo, fece porre la tavola sopra una billancia, e l’altra billancia caricò di tanto oro che s’agguagliò al peso della tavola, e con tal modo fu di cortesia reciproco al donatore.
Hollanda, Francisco de, Da pintura antiga(redac: 1548), p. 334 (portugais)
Screve elle : que Candaule rey de Lydia e o ultimo dos Heraclios, o qual foi chamado Mersilio, comprou uma tavoa em que stava pintada a batalha dos magnates por outro tanto ouro, quanto pesava o retavollo ; e isto er aperto da idade de Romulo e Remo.
Hollanda, Francisco de, Da pintura antiga, Quatre dialogues sur la peinture, p. 177 (fran)(traduction récente d'un autre auteur)
Pline rapporte que Candaule, roi de Lydie et le dernier des Héraclides, lequel fut nommé Myrsilius, acheta un tableau où était peinte la bataille des Magnésiens pour un poids d’or égal à celui de ce tableau. Cela se passait vers l’époque de Romulus et Rémus.
Commentaires : Trad. Quatre dialogues sur la peinture, éd. 1911, p. 177
Doni, Vincenzo, Disegno(publi: 1549) (« Parte quinta »), p. 37r (italien)
Egli[Explication : Plinio.] fa memoria di bellissimi essempi di pittura con suo grand’honore seguiti. Perche Giulio Cesare et altri prencipi hanno comprato tavole dipinte tanto oro quanto hanno pesato ; e dedicatole nei tempij de gli loro Dei.
Biondo, Michelangelo, Della nobilissima pittura, et della sua arte, del modo, & della dottrina, di conseguirla, agevolmente et presto, opera di Michel Angelo Biondo(publi: 1549), « Della forma della pittura che apparve in visione a l’autore » (numéro cap. IV) (italien)
Ma oltra i detti fu in la città d’Atene Mitrodoro egregio pittore, e Protogenea tanto perfettamente pingeva che il re Demetrio perdonò a’ Rodiani, quai avea deliberato di volere espugnare, e ciò per non offendere la nobilissima pittura. Candaulo re ancora comprò una tavola pinta da Bularco ad egual peso d’oro di tavola.
Lomazzo, Gian Paolo, Il Libro dei Sogni(redac: (1563)), Leonardo Vinci e Fidia, entrambi pittori e scultori (numéro Ragionamento quinto) , p. 89 (italien)
. E Candenele re, comperò una tavola, non già di grandissimo spaccio, con altro tanto oro, nella quale Bularco avea dipinto la distruzione di Magnesi
Borghini, Vincenzio, Selva di notizie(redac: 1564), p. 136 (italien)
Una tavola di Bularco pittore è chiaro repensam auro da Candaule, re di Lidia, per sopranome Mirsilo, ultimo della casa degl’Enacridi, et fu questo intorno all’età di Romulo.
Adriani, Giovanni Battista, Lettera a m. Giorgio Vasari, nella quale si racconta i nomi, e l’opere de’più eccellenti artefici antichi in Pittura, in bronzo, et in marmo(publi: 1568, redac: 1567) (t. I ), p. 184 (italien)
[…] perciò che e’ si dice essere stata molto in pregio una tavola dove era dipinta una battaglia de’ Magneti con sì bella arte, che Candaule re di Lidia l’aveva comperata altro e tanto peso d’oro, il che venne a essere intorno alla età di Romolo primo fondatore di Roma e primo re de’ romani, che già era cotale arte in tanta stima.
Gilio, Giovanni Andrea, Topica Poetica(publi: 1580), p. 14 (italien)
Successe poi Bularco, peritissimo artefice che fu al tempo di Romolo, il quale a peso d’oro vendette a Candaule re di Lidia una tavola, ne la quale era dipinta la guerra d’i Magneti.
Lomazzo, Gian Paolo, Trattato dell’arte della pittura, scultura ed architettura(publi: 1584), "Proemio de l'opera nel quale si tratta de l'eccellenza e de l'origine e progresso de la pittura", p. 14 (italien)
Ora quanto fosse l’uso d’essa pittura appresso i Greci non è bisogno longamente discorerne; perché quanto si è detto della stima, e pregio in che ella era appresso Romani tutto era fatto ad imitazione de gl’istessi Greci, i quali, conosciuta l’utilità grandissima de la pittura, sempre l’ebbero in grandissimo onore e stima; sì che per niuna spesa lasciavano di comperare ciò che in essa truovavano di eccellente. Onde si legge del re Attalo che comperò una tavola d’Aristide, pittor tebano, per cento talenti, e del re Candaule, che con altretanto oro pagò una tavola di Bularco, dove in mediocre spazio era dipinto la distruzione de Magnesii; e per conchiuderla, i premij co’ i quali i Greci onoravano i pittori (come ne fanno testimonio tutte le loro istorie) e le pitture tante e così eccellenti che i Romani, nel tempo che più fiorì l’imperio riportarono da loro, assai ci dimostrano in quanto pregio eglino avessero quest’arte nobilissima.
Commentaires : éd. 1584, p. 4
Borghini, Rafaello, Il riposo di Raffaello Borghini : in cui della pittura, e della scultura si fauella, de’piu illustri pittori, e scultori, et delle piu famose opere loro si fa mentione ; e le cose principali appartenenti à dette arti s’insegnano(publi: 1584), p. 30 (italien)
Avertiscano ancora[Note contexte] che egli[Explication : Plinio.] afferma Candaule re di Lidia e l’ultimo degli Eraclidi haver comperato tanto oro quanto ella pesava la tavola dove Bularco pittore havea dipinta la guerra de Magneti et il detto Candaule esser morto nella diciottesima Olimpiade. Per la qual cosa chiaramente si vide i principii della pittura esser stati molto più antichi che essi non si fanno à credere e non si può con vero fondamento cavar dagli scrittori chi prima avesse inizio o la pittura o la scultura […].
Borghini, Rafaello, Il riposo di Raffaello Borghini : in cui della pittura, e della scultura si fauella, de’piu illustri pittori, e scultori, et delle piu famose opere loro si fa mentione ; e le cose principali appartenenti à dette arti s’insegnano(publi: 1584), p. 267 (italien)
Si dice adunque che Candaule rè di Lidia tanto oro quanto ella pesava comperò una tavola, dove Bularco pittore havea dipinta la battaglia de’ Magneti, e ciò venne ad essere al tempo di Romolo primo fondatore di Roma e primo re de’ Romani; percioche Candaule morì nella diciottesima Olimpiade e per la bellezza di detta tavola si vedea l’arte insino a quel tempo essere imperfettione.
Lamo, Alessandro, Discorso intorno alla scoltura, et pittura(publi: 1584), p. 17 (italien)
Quanto poi fosseno apprezzate l’eccellenti pitture, e scolture ce lo mostra chiaro l’istesso Plinio, dicendo, che una tavola d’Aristide fù da Attalo Rè comperata per cento talenti ; due di Temomacho da Cesare per 80, et che Candaule diede a Bularcho tanto oro in cambio, quanto pesava la tavola, dove egli havea depinta la Magnete battaglia, e ch’Hortensio oratore pagò una tavola di Ciclia 144 talenti ; e che una pittura di Zeusi fu giudicata di valore di 60 sestertij.
Alberti, Romano, Trattato della nobiltà della pittura(publi: 1585), p. 222 (italien)
E del re Attalo similmente è scritto che dava per una tavola dipinta di man del medesimo Aristide cento talenti, che fanno scudi sessanta mila; et ancor leggiamo di Candaule, re de’ Lidi, il quale comprò a tanto oro quanto pesava una tavola di Burlacco; e né men di questi ritrovamo che Marco Agrippa (oltre un’orazione che fece in onor ella pittura e scultura) pagò due tavole, una di Aiace, l’altra di Venere, ai Ciziceni popoli cento e trenta mila scudi (che tanto vuol dire, quanto mille e trecento libre di quei tempi).
Armenini, Giovanni Battista, De’ veri precetti della pittura(publi: 1587), « Della dignità e grandezza della pittura ; con quali ragioni e prove si dimostra esser nobilissima e di mirabile artificio ; per quali effetti cosí si tenga e di quali meriti e lode siano degni gli eccellenti pittori » (numéro I, 3) , p. 48 (italien)
Si raconta che, avendo presentato Burlaco pittore una sua opera al Re de’ Lidi, dentro la quale mirabilmente vi era dipinto la battaglia de’ Magnetti et il re, il quale l’avea per cosa inestimabile, non sapendo egli stesso che contracambio render li dovesse, si risolse per fine a donarli tanto oro quanto era il peso di quell’opera.
Lomazzo, Gian Paolo, Idea del tempio della pittura(publi: 1590), “Della nobiltà della pittura” (numéro cap. VI) , p. 266 (italien)
Così fece il re Attalo con Aristide Tebano e Picea Ateniese, il re Candaule con Bularco, Demetrio Falereo con Protogene, Cesare con Nicomaco, Nicomede, re di Licia, con Prasitele e Filippo re di Macedonia con Panfilo.
Conti, Natale (dit Noël le Conte); Montlyard, Jean de (pseudonyme de Jean de Dralymont), Mythologiae, sive explicationis fabularum libri decem(publi: 1597), p. 786-787 (fran)
Bularche qui avoit la vogue en la 16. Olympiade, peignit d’un merveilleux artifice la bataille des Magnesiens d’Ionie : dont le tableau fut tant prisé qu’il fut payé à son pesant d’or.
Guttierez de los Rios, Gaspar, Noticia general para la estimacion de las artes, y de la manera a en que se conocen las liberales de las que son mecanicas y serviles(publi: 1600), « Libro tercero en que se defiende que las artes del dibuxo son liberales, y no mecanicas », cap. V, « Prosiguese la materia passada : tratase de la fama de los professores de la pintura, y dizese tambien de passo de la tapizeria y bordado de matiz, artes conjuntas a ella » (numéro cap. V) , p. 130-131 (espagnol)
Por sus maravillosas obras la gano Bularco, que florecio en la era de Romulo rey de Roma que fue en la Olimpiada deziocho una tabla, del qual compro a peso de oro, el rey Candaulo de Lydia.
Van Mander, Karel, Het leven der oude antijcke doorluchtighe schilders(publi: 1603:1604 ), « Van Bularchus Schilder », fol. 64r (n)
Daer ick in mijn Voor-reden bewijse d’oudtheyt der Schilder-const, heb ick verhaelt van desen Griecschen Schilder Bularchus, die onwijslijck in soo vroegen tijdt seer constich en ervaren was: want daer worde een stuck van den zijnen vercocht so veel Goudt alst swaer was, aen den Coningh van Lydien Candaules, welcken Coningh is ghestorven in’t Iaer als Romulus sterf, t’welck was in de 18e. Olympiade. Nu mocht desen Candaules dit stuck veel Iaren voor zijn doot ghecocht hebben, en misschien oock langhen tijdt nae de doot Bularchi des Schilders, soo dat dit al een oudt Schilder is, en wel t’overlegghen staet, in wat volcomenheyt de Schilder-const t’zijnen tijde is gheweest.
Van Mander, Karel, Het Shilder-boeck(publi: 1604), « Het leven van Marten Hemskerck, constigh vermaert Schilder », fol. 246 v (n)
Onder ander Tafereelen, die seer constich van hem gedaen waren, was een seer uytnemende vol werck, en redelijck groot, een vier uyterste, het sterven, t’Oordeel, t’Eeuwich leven, en de Helle. […] Dit stuck hadde hem laten maken zijnen Discipel Iacob Ravaert voor verhaelt, een treflijck Const-beminder in zijnen tijt, den welcken Hemskerck daer vooren telde een heel deel gouden dobbel Ducaten, so langh, tot dat den Schilder seyde, het is ghenoech.
Van Mander, Carel; Hymans, Henri, Het Shilder-Boeck, (trad: 1884:1885) (t. I), p. 368 (trad: "Le Livre des peintres de Carel Van Mander, Vie des peintres flamands, hollandais et allemands" par Hymans, Henri en 1884:1885)(fran)(traduction ancienne d'un autre auteur)
Entre ses meilleurs tableaux, il faut citer une œuvre assez grande : les Quatre Fins[Note contexte], c’est à dire la Mort, le Jugement, le Paradis et l’Enfer. […] L’œuvre avait été commandée au maître par son élève Rauwaert, un des grands amateurs de son temps, lequel compta à Heemskerck des doubles ducats d’or jusqu'à ce que le peintre eût dit : « assez ! ».
Scribani, Charles (Carolus Scribanius), Antverpia(publi: 1610), “Ars pictoria”, p. 33 (latin)
Celebratur ab illis Bularchi tabula, in qua Magnetum prœlium, a Candaule Lydiæ Rege repensa auro. At ego video apud vos Francisci Floris cæli pugnam; Luciferum deciduum, superstantem Michaëlem, huius agmina insultantia, terrentia, minitantia; illius e præcipitio pendula, ac in medio lapsu tremula, vt et cadere arbitreris, et mente turbata vltima blasphematione cælum impetere.
Marino, Giovanni Battista, Dicerie sacre(publi: 1614), « La pittura, parte terza » (numéro Diceria I) , fol. 78r-78v (italien)
- [1] Plin. l. 35
- [2] Coloss. 2
Pitture hebbe l’antica Grecia tanto pregiate, [1] che del Rè Attalo, e del Rè Candaule si legge, l’uno haver compra una tavola d’Aristide cento talenti, e l’altro con altrettanto oro haverne pagata una di Bularco. Taccio la Medea di Timomaco, apprezzata da Cesare dittatore ottanta talenti, e gli Argonauti di Ciclia pagati da Hortensio oratore poco men che due volte tanto. Ma che hanno da far quelle prezzolate e venali d’artifici mercenari con questa del Pittor divino, il cui pregio tutti i thesori eccede? [2] In quo sunt omnes thesauri scientia, et sapientia Dei.
Butrón, Juan de, Discursos apologeticos, en que se defiende la ingenuidad del arte de la pintura, que es liberal, de todos derechos, no inferior a las siete que comunmente se reciben(publi: 1626), « Discurso decimoquinto. Donde se muestra la veneracion en que los antiguos tuvieron la pintura, los principes que la professaron, y algunas de las muchas honras, y mercedes que le hizieron », fol. 112r (espagnol)
Bularco, el que florecio en la decima sexta Olimpiada, pintò con gran artificio la batalla de Magnete : y fue tan estimada esta tabla, que se vendio a Candaule rey de Lidia a peso de oro, como dize Plinio cap. 8 y en el lib. 7 cap. 38.
Espinosa y Malo, Felix de Lucio, El pincel, cuyas glorias descrivia Don Felix de Lucio Espinosa y Malo(publi: 1681), p. 43 (espagnol)
Y aun por los tiempos de Romulo estava yà esta arte en gran credito, pues se haze por entonces memoria de aquel Candaulo, rey de Lidia, que comprò una tabla de pintura de una batalla en otro tanto peso de oro, de que se puede legitimamente inferir la grande antiguedad que goza.
Carducho, Vicente, Diálogos de la pintura, su defensa, origen, essencia, definicion, modos y diferencias(publi: 1633), “Dialogo Sexto. Trata de las diferencias de modos de pintar, y si se puede olvidar: de las pretensiones que entre si, tienen la pintura y la escultura: y si podra conocer de pintura el que no fuere pintor”, fol. 97v-98r (espagnol)
- [2] Lib. 35.
- [1] Precios de pintura
[1] Dize tambien, que para reconocer la estimacon que à las pituras (que lo merecieron) han hecho los Principes y Monarchas antiguos, se vea a Plinio [2], que refiere aver el Rei Atalo dado por un Baco de mano de Aristide Tebano, seis mil sestercios, y por otra pintura de la misme mano cien talentos, como la escultura de Cleto; y Marco Agripa por orra de los Cicerions doze mil sestercios: Candaule Rey de los Lidios compró una de mano de Burlacho, en otro tanto peso de oro: y el Emperador Tiberio dio por una de mano de Parrasio sesenta sestercios[Note contexte]. […] Esto dizen los Pintores, mas vo no podrè hazer la ponderacion ajustada à los precios como significan los numeros, porque confiesso no aver alcançado à saber hasta aora que sean talentos, sestercios, ni minas.
Junius, Franciscus, The Painting of the Ancient(publi: 1638) (II, 9, 3), p. 181-182 (anglais)
As we see in the former relation how much artificers were countenanced in old times, so do we likewise understand the great esteem they were in by the high rates their words were praised at. Is it known that a picture of Bularchus the painter was valued at the weight of it in gold by Candaules king of Lydia: so much was the art even in those times esteemed, Plin. Lib. XXXV cap. 8. Aristides the Thebane painted a battel fought with the Persians, wherein were an hundred figures, and he agreed with Muason the tyrant of the Eleatenses to receive ten minas for every figure. He was so powerful in his art, that king Attalus is reported to have bought one of his pictures for an hundred talents; Pliny XXXV, 10.
Pacheco, Francisco, Arte de la pintura(publi: 1638) (I, 6), t. I, p. 102 (espagnol)
Ya se dicho (a otro propósito) que Candaule, rey de Lidia, compró a peso de oro una tabla de mano de Bularco, donde estaba pintada la guerra de los Magnetes. Tambien el rey Attalo compró por seis mil sestercios otra pintura de Baco de mano de Aristides, y otra por cien talentos. Pero no quiso Nicias ateniense (como dice el mesmo autor en otra parte) venderle una tabla de su mano a este propio re, ofreciéndole por ella sesenta talentos, porque era hombre poderoso y rico, y gustó antes de presentarla a su mesma patria.
Angel, Philips, Lof der Schilderkonst(publi: 1642, redac: 1641), 1, p. 2-3 (n)
Beginnende van haer Outheyt, en eerst op-komen, waer en wanneer de selve eerst aen den dach ghebracht is. Maer wat wil ick my onderwinden dit ter handt te nemen, daer sulcke voor-treffelijcke Mannen (met eerbiedicheyt moet het gheseyt zijn) teghen haer selve schrijven? Om niet al te grooten wech in te gaen, laet ons hier maer eene voorstellen, die sich selve meest in 't licht is, het sekerste niet te min dat met andere gheloof-weerdighe Mannen over-een komt, tot ons profijt en voordeel, van hem tot ons trecken. Voor eerst dan, ghetuyght Plin. lib. 3. cap. 5. dat de Const van steene Beeldt-houwen, langen tijdt heeft in't gebruyck geweest, eer de Schilder-Konst, oft Koper-gieten: De Const van Beeldt-houwen (seyt hy) heeft begonnen ten tijden van Phydias, het welcke was ontrent de 83e Olympiade; dit bevesticht hy noch in 't beginsel van het selfde Capittel, datmen bevinden sal, dat de Konst van Beeldt-snijden begonnen heeft met de Olympiade. Dit strijdt teenemael met het gheene hy te vooren geschreven heeft lib. 35. cap. 8. daer hy seyt: Is een yeder niet bekent, dat Candaules, geseyt Myrsylus, voortijts Koninck der Lindinen, en leste Koninck der Heracliden, kocht met ghewicht van Goudt een Tafereel, ghedaen van Bularcho den Schilder, al-waer de Krijgh der Magneten was in uyt-ghebeeldt? waer aen ghenoegh te bemercken is, in hoedanighe ghestalte doe de Schilder Konst al is gheweest: oock soo was Bularchus de eerste Schilder niet; sonder twijffel is Hygienontes, Dinias en Charmas, die de eerste Conterfeytsels met eenderley coleur schilderden, al een ruyme wijle overleden gheweest; oock kan ghelooft werden, dat Balarchus langhen tijdt overleden is gheweest, eer den Koninck Candaules het selve bekomen heeft, of dat het Candaules al ettelijcke jaren voor sijn doodt gehadt heeft Doch, ingeval dat hy het in't selfde jaer sijns overlijdens teghens Goudt op-weghende gekocht hadde, soo soud' noch efter de Schilder-Konst ouder zijn, dan datse haer begin na de 83e Olympiade soude ghenomen hebben; want Candaules is in de 18e Olympiade ghestorven, of soo andere meynen, in't selfde jaer dat Romulus storf, soo dat dit een groote mis-slach van Plinius is, dat de Beeldt-houwers-Konst, ouder soude zijn dan de Schilder-Konst, wanneer de selve maer eerst haren aenvangh ghenomen soude hebben in de 83e Olympiade, daer de Schildery in de 18e Olympiade, al teghen Goudt op-ghewoghen is,
Ridolfi, Carlo, Le meraviglie dell’arte, overo le vite de gl’illustri pittori veneti, e dello stato(publi: 1648), p. 5 (italien)
Ma più si rese la pittura cospicua in Bularco, che fece la Guerra de’ Magneti, della quale Candaule Rè de’ Lidi fece acquisto, contrapesandola con l’oro, circa l’Olimpiade dieciottesima di Romulo.
Lomazzo, Giovanni Paulo; Pader, Hilaire, Traicte de la proportion naturelle et artificielle des choses de Ian Pol Lomazzo, peintre milanois(publi: 1649), « Préface, où est traité de l’Excellence, Origine, et Progrés de la PEINTURE », non pag. (fran)
Or il n’est pas besoin de parler beaucoup de quel prix et en quelle estime estoit l’usage de la Peinture parmy les Grecs, puis que tout ce qui a esté dit des Romains à son advantage, estoit à leur imitation, dautant que connoissant la grande utilité de la Peinture, ils l’eurent tousjours en grande recommendation parmi eux ; de sorte que pour grande que fust la despense, ils ne laisserent d’achepter ce qu’ils trouvoient d’excellent en icelle. En effect on lit que le Roy Attalus donna cent talents d’un tableau d’Aristide Peintre Thebain ; et du Roy Candaule qui achepta avec autant d’or une table de la main de Bularco, où en mediocre espace estoit representée la destruction des Magnesiens.
Vossius, Gerardus Joannes, De quatuor artibus popularibus, de philologia et scientiis mathematicis, cui operi subjungitur chronologia mathematicorum, libri tres, cap. V, De Graphice(publi: 1650), De Graphice (numéro cap. V, §34) , p. 76 (latin)
Atque haec dicta sunto de picturae tum natura, et inventione : tum usu, difficultate, ac dignitate : tum etiam partitione, ac discendi ordine. Deinceps ex pictorum historia praecipuos recensebo : aliquid etiam de artis hujus scriptoribus adjungam. Ordior autem a Graecis ; quos in tria tempora dispesco. Primum est eorum, qui vixere ante bellum Persicum. Vt sunt, Telephanes Sicyonus ; et tres hi Corinthii, Cleanthes, Ardices, et Cleophantus. […] Sed si vera memorant, eo ipsio antiquior fuerit Bularchus : quippe Romuli regis aequalis. De hoc ita Plinius lib. XXXV cap. VIII : In confesso est, Bularchi pictoris tabulam, in qua erat Magnetum proelium, a Candaule, rege Lydiae Heraclidarum novissimo, qui et Myrsilus vocatus est, repensam auro. Tanta iam dignatio picturae erat.
Ottonelli, Giovanni Domenigo ; Berettini, Pietro, Trattato della pittura et scultura, uso et abuso loro(publi: 1652), « Se il prezzo delle pitture può far lecito il dipingere impurità » (numéro III, 4) , p. 128 (italien)
- [1] P. in lib. 35 c. 4 id. c. 8
Ora non corrono prezzi grandissimi, come anticamente ; o pur qualche volta corrono, saranno per opere di famosissimi professori. I prudenti Romani, ad imitazion de’ savi Greci, stimavano molto la pittura. Et i Greci per niuna spesa lasciavano di comprar ciò, che d’essa trovavano d’eccellente. Del Re Attalo si legge [1], che comprò una tavola d’Aristide Tebano per cento talenti, e del Re Candaule, che pagò con altrettanto oro un’opera di Bularco, ove dipinta si vedeva la destruzione de’ Magnesi. Lascio altre pitture di grandissimo prezzo note agli eruditi ; e noto, che quelle somme d’argento, e d’oro non si pagavano per rispetto delle figurate impurità, né da persone, che adorassero il vero Iddio.
[Félibien, André], De l’origine de la peinture et des plus excellens peintres de l’Antiquité(publi: 1660), p. 24 (fran)
Mais je vous diray qu’on tient pour certain que dés le temps de Romulus, Candaule surnommé Myrsilus Roy de Lydie, et le dernier de la race des Heraclides, achepta au poids de l’or un tableau de la façon du peintre Bularchus ; où estoit représentée la bataille des Magnesiens : cependant par le prix de ce tableau, et par l’estime qu’il a euë, il y a bien apparence que cét Art estoit des-ja en perfection.
Félibien, André, Entretiens sur la vie et les ouvrages des plus excellens peintres anciens et modernes, vol. 1(publi: 1666) (IIe Entretien), p. 63 (fran)
Mais je vous diray qu’on tient pour certain que dés le temps de Romulus, Candaule surnommé Myrsilus Roy de Lydie, et le dernier de la race des Heraclides, achepta au poids de l’or un tableau de la façon du peintre Bularchus ; où estoit représentée la bataille des Magnesiens : cependant par le prix de ce tableau qui estoit tres-considerable, et par l’estime qu’il a euë, il y a bien apparence que cet Art estoit déja fort avancé.
Scheffer, Johannes, Graphice, id est, de arte pingendi liber singularis, cum indice necessario(publi: 1669), "Ob eundem usum ejus varium in magno habita et ipsa est honore, et illi, qui eam soliti sunt exercere" (numéro §7 ) , p. 34-36 (latin)
Quanto vero fuerint in pretio egregia pictorum opera, vel hinc colligas, quod Pamphili, qui Apellis fuit præceptor, tabulæ etiam apographum L. Lucullus emerit duobus talentis a Dionysio, ut est auctor Plinius lib. xxxv. c. ii. Faciunt porro duo illa talenta mille ducentos philippeos. Vna Parrhasii tabula Archigallum referens, æstimata sexaginta sestertiis, id est, mille quingentis philippeis. Cydiæ Argonautas Hortensius orator est mercatus pro centum quadraginta quatuor sestertiis, id est, tribus millibus et sexcentis philippeis. Aristidis prælium cum Persis, in quo centum homines exhibebantur, Mnason Eleatensium tyrannus emit minis mille, id est, philippeorum decem millibus. Apelles pinxit Alexandrum magnum fulmen tenentem in templo Ephesiæ Dianæ viginti talentis auri, quæ faciunt philippeorum millia duodecim. Niciæ Necromantian Attalus emere voluit talentis sexaginta, id est, triginta sex millibus philippeorum, nec obtinere potuit. Timomachi Ajax et Medea venundatæ talentis octoginta, sive quadraginta octo millibus. Aristidis ægrum Attalus rex emit talentis centum, id est, philipperoum sexaginta millibus. Eandem summam Romani remisere Cois pro Apellis Venere Anadyomene, tributi nomine sibi debitam. Postremo sunt inventi, qui earum pondus auro rependerent. Plinius lib. XXXV, c. 8 : In confesso est, Bularchi pictoris tabulam, in qua erat Magnetum prælium a Candaule rege Lydiæ Heraclidarum novissimo, qui Myrsilus vocitatus est, repensam auro. Item alii, qui earum magnitudinem æquarent nummis aureis, id est, tot darent aureos, quot tota tabula posset contegi. Sic intellego ejusdem verba lib. XXXV c. 12 ubi de Apellis tabula, in qua pictus fuit Alexander fulmen tenens. Manupretium ejus tabula in nummo aureo mensura accepit, non numero.
Hoogstraten, Samuel van, Inleyding tot de hooge schoole der schilderkonst(publi: 1678), « De tweede vrucht der konst. Winst en Rijkdom » (numéro IX, 5) , p. 351-352 (n)
- [1] Konst wel betaelt
Hoor nu, hoe rijkelijk men somtijts de Schilderyen betaelt heeft. [1] Kandaule Koning van Lydien heeft een Tafereel van Bularchus tegen gout opgewogen.
Hoogstraten, Samuel van, Inleyding tot de hooge schoole der schilderkonst, « Le deuxième fruit de l’art. Gain et richesse » (numéro IX, 5) , p. 506-507 (fran)(traduction récente d'un autre auteur)
Ecoutez maintenant avec quelle richesse des peintures ont parfois été payées. Candaule, roi de Lydie, a payé un tableau de Bularchos avec son poids en or.
Pline l’Ancien; Hardouin, Jean, Caii Plinii Secundi Naturalis historiae libri XXXVII. Interpretatione et notis illustravit Joannes Harduinus,... in usum Serenissimi Delphini(publi: 1685) (t. V), p. 195-196 (latin)
Quid quod in confesso perinde est, Bularchi pictoris tabulam, in qua erat Magnetum praelium, Candaule rege Lydiae [1]Heraclidarum novissimo, [2]qui et Myrsilus vocitatus est, repensam auro? Tanta jam dignatio picturae erat.
- [1] Heraclidarum. Heraclidarum familia Lydiae principatum obtinuit, ab Hercule ducta gentis origine usque ad Candaulem, quem Gyges occidit, ut refert Herodotus, lib. cit. num. 7. pag. 4. et num. 12. pag. 16. Mermnadae deinde successerunt, quorum primus Gyges, Croesus postremus extitit.
- [2] Qui est Myrsilus. Herodotus, lib. 1. Clio, num. 7. pag. 3. Κανδαύλης, τὸν οἱ Ἕλληνές Μυρσίλον καλέωσι, τύραννος Σαρδίων
Monier, Pierre, "Dissertation pour le jour des prix", Conférence prononcée le 28 septembre 1686(redac: 1686/09/28), p. 156 (fran)
Candaule, roi de Lydie, paya pour un tableau du peintre Bularque autant qu’il pesait d’or et Zeuxis, après avoir amassé de grands trésors, ne voulant plus travailler que pour sa gloire, faisait présent de ses tableaux qui étaient devenus sans prix ; il donna celui de son Alcmène aux Agrigentins et sa Pana au roi Archelaüs.
Junius, Franciscus, De pictura veterum(publi: 1694) (II, 9, 3), p. 117 (latin)
- [1] Egregia summorum artificum opera quam plurimo passim vendebantur, et sæpe supra omnem taxationem erant.
[1] Insana adhaec tabularum statuarumque pretia, quid aliud quam venerationem artibus olim praestitam produnt ? Apelles certe, cum pinxisset Alexandrum Magnum fulmen tenentem, in templo Ephesiae Dianae, viginti talentis auri, manupretium ejus tabulae, in nummo aureo mensura accepit, non numero: Plin. XXXV, 10. In confesso est Bularchi Pictoris tabulam a Candaule rege Lydiae repensam auro ; tanta jam dignatio picturae erat : Plin. XXXV, 8. L. Mummius, cum in praeda vendenda rex Attalus sec mill. sertertium emisset Aristidis tabulam, pretium miratus, suspicatusque aliquid in ea virtutis, quod ipse nesciret, revocavit tabulam, Attalo multum querente : Plin. XXXV, 10. Et mox ibidem : In arte tantum valuit, ut Attalus rex unam tabulam ejus centum talentis emisse tradatur. De hac ipsa tabula est et illud ejusdem Plinii lib. VII, cap. 38 : Aristidis Thebani pictoris unam tabulam centum talentis Attalus rex licitatus est.
Monier, Pierre, Histoire des arts qui ont rapport au dessein(publi: 1698), p. 31-32 (fran)
Mais le tems heureux où la peinture commença d’avoir plus d’eclat dans tous les Etats de la Grece, ce fut en la 18e Olympiade, que se rendit célèbre le peintre Bularque, l’un des plus fameux qui ait été. Car il representa la Bataille des Magnesiens, et son tableau fut vendu[1] autant d’or qu’il pesoit, ce qui montre que la peinture étoit alors dans une haute estime, quoique ce ne fût qu’environ l’an du monde trois mile quatre cens.
- [1] C’est le roi Candaule de Lydie qui acheta ce fameux tableau. Il fut le dernier roi de la race des Heraclides. Pline. L. 35 c. 8. Ce roi étoit anterieur à Nabucodonosor de 90. Ans. Pline dit qu’il mourut au même tems que Romulus. Plin. 35. c. 8.
Dupuy du Grez, Bernard, Traité sur la peinture(publi: 1699), p. 51 (fran)
Enfin, la peinture ayant aquis beaucoup de perfection, dans la suite de plusieurs siècles, un peintre apellé Bularque fit un tableau, où il representa le combat de Candaules roi de Lidie contre les Magnesiens. Ce roi le trouva si beau qu’il l’acheta au poids de l’or. On peut au reste conjecturer que ce peintre florissoit parmi les Grecs, dans le temps que Romulus jetait les fondemens de la ville de Rome.
Piles, Roger de, Abrégé de la vie des Peintres, avec des reflexions sur leurs ouvrages, et un Traité du Peintre parfait, de la connoissance des Desseins et de l’utilité des Estampes(publi: 1699), p. 109 (fran)
On trouvera que Gygès Lydien a inventé la peinture en Egypte, Euchir dans la Gréce, et que Bularque l’apporta de Lydie sous le régne de Romulus. Ce peintre fit un tableau, où il réprésenta la bataille des Magnésiens, lequel fut trouvé si beau par Candaule roy de Lydie, que pour le payer, il le couvrit d’or. D’où l’on peut inférer que la peinture était en honneur dés ce tems-là.
Palomino, Antonio, El museo pictórico y escala óptica(publi: 1715:1724), “Estimación de la pintura y sus profesores, en los siglos pasados”, §1 (numéro Tomo I, Teórica della pintura, II, 9) , vol. 1, p. 329 (espagnol)
La célebre tabla de Bularco (que no sería muy ligera) en que estaba pintada la batalla de los Magnetes, la pesó a oro Candaules, Rey de Lidia, y último de los heráclidas.
Durand, David, Histoire de la peinture ancienne, extraite de l’Histoire naturelle de Pline, liv. XXXV, avec le texte latin, corrigé sur les mss. de Vossius et sur la Ie ed. de Venise, et éclairci par des remarques nouvelles(publi: 1725), p. 47 (fran)
C’est que tout le monde convient, qu’il y a eu un ancien tableau du peintre Bularque, où étoit représentée en médiocre[1] volume, la Bataille, ou plutôt, la Défaite des Magnètes, et qui fut payé réellement au poids de l’or par Candaule[2], roi de Lydie, autrement appelé Myrsile, le dernier de la race des Héraclides; tant la peinture étoit déjà en honneur dans ce tems-là.
Notes au texte latin, p. 228 :
(U) Repensam auro. Venduë au poids de l’or. Surquoi il faut se souvenir des paroles de Pline, alléguées ci-dessus, picturam haud mediocris spatii, un tableau d’une grandeur considérable ; et de la remarque du P. H. savoir que le tableau, ou fut vendu au poids, ou du moins qu’il fut couvert de pièces d’or : mais je serais pour la 1. explication : parce qu’à ce dernier égard, il auroit dit comme de l’Alexandre d’Apelle, Tabulae praetium accepit aureos mensura, non numero. On voit encore aujourd’hui à Basle, dans la Maison de Ville, un tableau d’Holbein, qui représente la Passion de N.S.J.C. en 8 sujets réunis et combinez ensemble sur le bois, déjà fort usé, comme on peut croire, depuis 200 ans, qu’il subsiste. C’est un ouvrage incomparable et qui mérite la curiosité de tous les virtuosi. On fait diverses histoires de ce tableau ; les uns disent que Louïs XIV a plusieurs fois offert à Mrs. de Basle de le couvrir de louis d’or. C’est bien peu pour un ouvrage de cette excellence : d’autres, qu’un électeur de Saxe en offrit plusieurs milliers de sacs de blé, dans un tems de disette : d’autres que le Duc de Bavière, Maximilien, en voulut donner plus de 2000 écus d’Allemagne : et d’autres enfin que l’Empereur Léopold fit tout ce qu’il pût pour l’obtenir, et même à des conditions encore plus considérables. J’ai ouï parler d’un tableau de Michel-Ange, qui fut vendu à Louïs XIV un peu avant la paix d’Utrecht, pour la somme de 600000 livres. Tout le monde sçait le prix des tableaux de Rubens et du Poussin. Ceux de Vanderwerff, qui sont de petit volume, sont déjà d’un prix excessif.
- [1] Pline lui-même, dans le VII. Livre de son Hist. Nat. le nomme picturam mediocris spatii.
- [2] Le même, qui poussa l’indiscrétion jusqu’à l’extrême, et qui en fut puni. Voyez l’histore de cette indiscrétion dans Justin, liv. I. 7.
Turnbull, George, A Treatise on Ancient Painting(publi: 1740), p. 39 (anglais)
We are told by Pliny and others, that there were very excellent painters long before Panaenus. There is mention made of a celebrated battle-piece by Bularchus a painter, for which Candaules King of Lydia, the last of the Heraclides, gave a very high price[1].
- [1] In confesso perinde est Bularchi pictoris tabulam in qua erat Magnetum proelium, a Candaule rege Lydiae Heraclidarum novissimo, qui et Myrsilus vocitatus est, repensam auro. Tanta jam dignatio picturae erat, id circa aetatem Romuli acciderit necesse est: duo enim de vicesima Olympiade interiit Candaules; aut, ut quidam tradunt, eodem anno quo Romulus nisi fallor; manifesta jam tunc claritate artis, atque absolutione. Quod si recipi necesse est, simul adparet multo vetustiora principia esse, etc. Plin. 35.
La Nauze, abbé de, Mémoire sur la manière dont Pline a parlé de la peinture(publi: 1759, redac: 1753/03/20), p. 268 (fran)
Il[Explication : Bularchus.] étoit contemporain du roi Candaule[1], qui lui acheta au poids de l’or un tableau de la défaite des Magnètes ; or Candaule mourut dans la XVIIIe Olympiade, l’an 708 avant l’ère chrétienne : ainsi Bularchus a vécu postérieurement à l’ère de Rome, et vers l’an 730 avant J. C.
- [1] In confesso perinde est, Bularchi pictoris tabulam, in qua erat Magnetum prælium, Candaule rege Lydiæ Heraclidarum novissimo… repensam auro… Duo enim de vicesima olympiade interiit Candaules.
Pernety, Antoine-Joseph, Dictionnaire portatif de peinture, sculpture et gravure avec un traité pratique des différentes manières de peindre dont la théorie est développée dans les articles qui en sont susceptibles. Ouvrage utile aux artistes, aux élèves et aux amateurs par Dom Antoine-Joseph Pernety(publi: 1756), « Traité pratique des différentes manières de peindre », p. xvi (fran)
Attale, roi de Pergame, offrit deux cents soixante mille livres d’un tableau d’Aristide. Jules César acheta quatre-vingt talens, ou environ vint-cinq mille écus, un tableau qui représentoit Ajax ; et long-tems auparavant, Candaule, roi de Lidie, avoit donné l’or à boisseaux pour un tableau, où l’on voyoit la bataille des Magnetes, peinte par Bularque.
Webb, Daniel, An Inquiry into the Beauties of Painting(publi: 1760), “On the Antiquity and Usefulness of Painting” (numéro Dialogue III) , p. 26-27 (anglais)
The first painter they name, lived in the nintieth Olympiad; upon which he observes, that Candaules, “a king of Lydia, who died in the eighteenth, gave an immense price for a picture by Bularchus; to which he adds[1], it is manifest, that the art was even then in its full beauty and perfection; which, if we are forced to allow, it necessarily follows, that its beginnings must have been much more ancient.”
- [1] [1] Manifesta jam tum claritate artis atque absolutione ; quod si recipi necesse est, simul apparet multo vetustiora principa esse. Lib. XXXV.
Webb, Daniel, An Inquiry into the Beauties of Painting, "De l'antiquité et de l'utilité de la peinture" (numéro Dialogue III) , p. 28 (fran)(traduction ancienne d'un autre auteur)
Le premier peintre, dit-il[Explication : Pline.], dont ils parlent, vivoit dans la quatre-vingt-dixième Olympiade, sur quoi il observe que « Candale, Roi de Lydie, qui mourut dans la dix-huitième, donna d’un tableau de Bularchus, une somme considérable »[1] ; il est évident, ajoute-t-il, « que cet art étoit dès-lors porté à sa perfection ; et cela une fois admis, il s’ensuivra qu’il est beaucoup plus ancien qu’on le prétend. »
- [1] Manifesta jam tum claritate artis atque absolutione ; quod si recipi necesse est, simul apparet multo vetustiora principa esse. Lib. XXXV.
Winckelmann, Johann Joachim, Geschichte der Kunst der Altertums(publi: 1764, trad: 1766), p. 296 (allemand)
Nach dieser Fabelzeit ist eine große Lücke in der Geschichte der Künstler, und bis auf die achtzehnte Olympias findet sich von keinem derselben Nachricht. Damals machte sich der Maler Bularchus berühmt, unter dessen Gemälden eine Schlacht mit Gold aufgewogen wurde.
Winckelmann, Johann Joachim, Geschichte der Kunst der Altertums, (trad: 1766) (vol. 2), p. 160 (trad: "Histoire de l'art chez les Anciens" par Sellius, Gottfried en 1766)(fran)(traduction ancienne d'un autre auteur)
Après ce temps fabuleux il se trouve une grande lacune dans l’histoire des artistes, et nous n’en trouvons aucun jusqu’à la XVIII. Olympiade. Alors le peintre Bularque[1] se distingua par son talent. Il fit, entre autres peintures, une bataille qui lui fut payée au poids de l’or.
- [1] Plin. Lib. XXXV. Cap. 34.
Commentaires : Histoire de l’art chez les Anciens, 1763, trad. 1766, vol. 2, p. 160
Jaucourt, Louis de, Encyclopédie, art. « Peintres grecs », tome XII(publi: 1765), p. 257 (fran)
Bularque, fleurissoit du tems de Candaule roi de Lydie, qui lui acheta au poids de l’or un tableau de la défaite des Magnetes ; or Candaule mourut dans la dix-huitieme olympiade, l’an 708 avant l’ere chrétienne. Ainsi Bularchus a vécu postérieurement à l’ere de Rome, et vers l’an 730 avant J. C. Pline, en disant que les peintres monochromes avoient précédé Bularque, fait clairement entendre que ce fut ce peintre qui le premier introduisit l’usage de plusieurs couleurs dans un seul ouvrage de peinture. C’est donc à-peu-près vers l’an 730 avant J. C. qu’on peut établir l’époque de la peinture polychrome, et vraisemblablement l’époque de la représentation des batailles dans des ouvrages de peinture. Ce fut aussi l’époque du clair obscur ; Pline assure qu’au moyen de la pluralité des couleurs qui se firent mutuellement valoir, l’art jusques-là trop uniforme se diversifia, et inventa les lumieres et les ombres ; mais puisqu’il ajoute que l’usage du coloris, le mélange, et la dégradation des couleurs, ne furent connus que dans la suite, il faut que le clair obscur de Bularchus ait été fort imparfait, comme il arrive dans les commencemens d’une découverte.
Diderot, Denis ; Falconet, Étienne, Le Pour et le contre. Pline et les anciens auteurs qui ont parlé de peinture et de sculpture(publi: 1958, redac: 1766-1773), Lettre de Falconet à Diderot, 1er août 1766, p. 208-209 (fran)
Entre ces peintres, il y a un Bularque qui vivait quelque deux cent soivante ans avant Polygnote. Le roi Candaule acheta au poids de l’or un de ses tableaux. Permis au roi Candaule. [...] Je ne sais pas comment était le tableau de Bularque dont je vous ai parlé. Je l’imagine seulement ; mais croyez-vous qu’on l’achetât aujourd’hui au poids de l’or, s’il était un peu grand ? Imaginez-vous qu’il fût précieux autrement que par sa date ?
Falconet, Etienne, Traduction des XXXIV, XXXV et XXXVI livres de Pline l’Ancien, avec des notes(publi: 1772) (t. I), p. 148 (fran)
On convient également, que sous Candaule, roi de Lydie, le dernier des Héraclides, qu’on a aussi nommé Myrsilus, on paya au poids de l’or un tableau de Bularchus qui représentoit le combat des Magnètes, tant la peinture étoit déjà honorée.
Nougaret, Pierre Jean Baptiste ; Leprince, Thomas , Anecdotes des beaux-Arts, contenant tout ce que la peinture offre de plus piquant chez tous les peuples du monde(publi: 1776), « Peinture » (numéro t. I) , p. 181 (fran)
Bularque, né en Lydie, fleurissait dans la XVIIe Olympiade, vers l’an du monde 3288, et 712 ans avec J.-C. Bularque est le plus ancien des peintres grecs, dont il soit fait une mention positive. Il vivoit en même temps que Romulus. Il représenta la bataille que Candaule, roi de Lydie, livra aux Magnésiens. Ce prince fut si charmé du tableau, qu’il voulut absolument l’acheter au poids de l’or.
Falconet, Étienne, Sur la peinture des anciens(publi: 1781), p. 53-54 (fran)
M. le Comte de Caylus parle ensuite du prix excessif de la peinture ancienne, et donne ce prix pour une preuve de sa supériorité sur la sculpture. Il craint que par mauvaise foi, ou plutôt par ignorance, on ne dise que les peintres anciens étaient peu étendus dans leurs compositions; et voici comment il en use avec l'ignorance et la mauvaise foi. Il rapporte les sujets de quelques tableaux, dont la composition pouvoit être étendue. Il finit justement par celui où Burlaque (sic) peignit le combat des Magnètes; ouvrage qui lui fut payé par le roi Candaule, au poids de l'or: nous ignorons la grandeur et la pesanteur du tableau. Hélas, ce Burlaque vivoit plus de 300 ans avant qu'aucun tableau méritât de fixer les regards; et nous pouvons en croire Pline qui nous l'apprend. Cela s'appelle appuyer son opinion sur un fait qui la détruit sans ressource. Car un lecteur conséquent dira: si on payoit ainsi des tableaux certainement au dessous du médiocre, il ne faut pas être surpris qu'on en payât de beaucoup meilleurs à des prix excessifs; et leur beauté réelle n'en étoit pas toujours la seule cause. Les premiers tableaux, quoique grossiers, ont du paroître des ouvrages divins, dit fort à-propos l'abbé Du Bos.
Watelet, Claude-Henri ; Levesque, Pierre-Charles, article « Peinture chez les Grecs », Encyclopédie méthodique. Beaux-Arts(publi: 1788:1791), p. 640 (fran)
Ce n’étoit pas sans doute, un peintre méprisable, au moins pour son tems que ce BULARQUE qui peignit le combat des Magnésiens. Pline dit que ce tableau fut payé au poids de l’or par Candaule qui mourut environ 700 ans avant notre ère. On peut croire que l’artiste étoit encore plus ancien que le prince ; car il est rare que l’on paye avec cette génerosité les ouvrages d’un peintre vivant. En supposant à BULARQUE le mérite que semble indiquer le prix de son tableau, l’art avoit fait plus de progrès dans la Grece avant la fondation de Rome que nous ne l’avons indiqué en parlant de la peinture chez les Etrusques. Si nous nous égarons, c’est sur les traces de Pline qui est confus dans les faits, indécis sur les dates, et dont le récit offre des contradictions fréquentes.
Émeric-David, Toussaint Bernard, Discours historique sur la peinture ancienne(publi: 1803), p. 29; 32 (fran)
Mais ce qui implique encore plus contradiction, c'est l'histoire du tableau de Bularque, cité par le même écrivain, qui, selon lui, fut fait sous le règne de Romulus. Ce tableau, représentant le combat des Magnètes, plut tant à Candaule, surnommé Myrsile, roi de Lydie, qu'il le paya son pesant d'or. Et il ajoute: ce bel art avait donc dès-lors été porté au comble de la célébrité et de la perfection. Comment concilier ces inconséquences? Nous pensons qu'il est plus raisonnable de croire que les Grecs cultivaient depuis long-temps la peinture aux époques citées par Pline; mais que leurs artistes n'ayant pas encore acquis assez de perfection, les historiens, par un motif de vanité propre à leur nation, et dont nous avons rendu compte, n'ont pas cru digne de leur plume de nous transmettre leurs noms, ni le détail de leurs ouvrages.[...]
Bularque n'était pas un peintre sans talent, puisqu'il peignit le combat des Magnésiens, et que son tableau fut payé au poids de l'or par Candaule, roi de Lydie, qui vivait sept cents ans avant notre ère. Si le prix désigne le mérite de l'ouvrage, on peut croire que l'art en Grèce avait fait plus de progrès que les écrivains ne le supposent avant la fondation de Rome, et à l'époque où les ouvrages des Étrusques et des peintres d'Italie avaient déjà mérité leurs éloges.