Type de texte | source |
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Titre | Della vera poetica |
Auteurs | Capriano, Giovan Pietro |
Date de rédaction | |
Date de publication originale | 1555 |
Titre traduit | |
Auteurs de la traduction | |
Date de traduction | |
Date d'édition moderne ou de réédition | 1970 |
Editeur moderne | Weinberg, Bernard |
Date de reprint |
, p. 321
E quel che di colori è stato detto intender si deve in quanto han forza di rappresentar qualcheduna delle cose memorate, non per sé semplicemente, sì come il color pallido il timore, l’ira ardente e l’animo turbato l’affocoso e’ pallido verdeggiante, e simili a questi ; onde una pittura che né con lineamenti e colori fisionomici, né con atti elettivi, cioè che faccian capire quello che pare che intenda di fare colui o colei che son dipinti, né meno ci faccia comprendere di sé qualché natura, affetto o costume, si dice esser non morata; nella qual cose fu Zeusi differente da Polignoto, anzi più presto contrario. E non manco (oltre alli predetti) questo si conseguisce ancor dalli statuari col disegno, lineamenti et altre cose communi con la pittura eccetti i colori, come veggiamo manifesto a Roma, nella divinissima statua di Laocoonte, nella quale per quelli involgimenti e morsi de’ serpenti che provocano la natura, insime e pietosissimo e velenosissimo dolore et estremo e mancante atto di morte vi si veggono.
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, p. 317
Che egli[[5:Virgilio.]] poi si abbia raccolto un autunno dalle piante d’altrui, e da’ prati stranieri una ghirlanda di allegrissimi et apprezzatissimi fiori, essendosi servito in molte pari delle istesse parti di Omero, non so io qual giudicio perverso sia di costoro diputando a biasimo quello che è cagione di laude chiarissima. Perché, adunque, Zeusi da cinque vergini preclare compose insieme la soperbissima figura di Crotone, si devrà falsamente inferire che ella non fusse di perfetta forma e così inferiore o non superiori di bellezza a qualunque di quelle, e conseguentemente lui di minor laude o ver non di maggiore di un altro che ritratta per arte avesse e per compiuta una di loro o altra simigliante da se stesso? Ma che diranno questi quando lor si mostrasse che le quasi più onorate spoglie riportate da Virgilio nel triunfo sono da altri captivi che da Omero? Come la ruina di Troia, il tradimento et il modo tenuto da Pisandro, e tutto l’amor dolente e tragico nel qual se stessa Elisa traffigendo vendetta di colui ch’aveva vivo nel petto, da scritti argonautici d’Appollonio: questo è stato quasi un superare Omero e tutti i Greci con le lor proprie arme, avendole adoprate sì ben accommodate e rivoltate a fin opposito alla loro intenzione.
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