Type de texte | source |
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Titre | L’idea della eloquenza |
Auteurs | Camillo Delminio, Giulio |
Date de rédaction | (1530):(1535) |
Date de publication originale | |
Titre traduit | |
Auteurs de la traduction | |
Date de traduction | |
Date d'édition moderne ou de réédition | 1984 |
Editeur moderne | Bolzoni, Lina |
Date de reprint |
, p. 115-116
Sia nel cospetto di Zeusi Elena non in carne, che consummata dal tempo tutto dì si andrebbe alterando, ma Elena ne la più fiorita età, formata da alcun perito scoltore in un bel lavorato marmore. Ed esso Zeusi sia giovine, e viva 60 anni, e negli anni giovinetti abbia ne la mente tutta quell’arte compresa che potesse esser concetta pertinente a la detta statua di Elena, ed esso non volesse in tutta la sua vita far altro che col pennello ritrar in pittura l’Elena marmorea tante volte quante potesse. Dico ch’esso sempre avrebbe quella medesima Elena ne la mente, ma d’anno in anno andrebbe più sempre migliorando ne lo exprimerla in pittura, perché la mano d’anno in anno diventerebbe più exercitata. Posta adunque la perfetta colocazion ne la mente, il miglioramente (sic) non sarebbe da la parte de la idea, ma da la parte dell’artifice. Ma noi, che non abbiamo avuto né da giovinetti né da attempati documento certo e chiaro per il qual abbiamo possuto concepir questa idea, ci convien d’anno in anno perfino a la vecchiezza andarla concependo per gradi e rappresentarla or in un modo, or in un altro, perciocché non l’abbiamo ricevuta ad un tempo tutta. E molti sono come alcuni o fanciulli o rozzi, che senza saper le forme de le lettere menano la penna tinta per la carta e fanno alcuni strani caratteri, perché la mano non è governata da la mente. Di qui si può comprender quanta utilità io sia per dar a chi mi ascolta, se ne la loro mente collocherò tale idea quale possa bastarci a le composizioni. Ma entriamo in un più bel dubbio: quando Zeusi dipinse Elena tenendo avanti a sé lo exempio di cinque bellissime vergini, credette voi che prima ch’egli vedesse le vergini avesse ne la mente la bellissima forma di Elena, o dopoi che vide le vergini se la formasse nella mente ? Se direte ch’egli l’avesse prima perfettamente, adunque egli non avea ne la mente alcuna perfetta idea di donna giovane, perché ben sapete ch’egli non vide mai Elena. Adunque le nostre menti non possono concepir cosa perfetta? Adunque gli individui sono più perfetti che gli universali, volendo socorso dagli individui? So ben, eloquenti padri, risponderete che Zeusi essendo excellentissimo di necessità tenea ne la mente la idea perfettissima d’una giovine, o fosse quella che portò dal cielo, o quella che apprese dai maestri o da’ libri, né per dar perfezion a questa de la mente volse lo exempio degli individui, ma solo perché gl’individui gli dessero strada da tirar quella de la mente al senso amico degli individui. Adunque volendo condur al senso quella idea ch’egli avea ne la mente, prese le vergini sensibili, acciocché quelle li mostrassero la via di far sensibile quella idea ch’egli avea dentro insensibile. Il perché hanno in costume gli excellenti pittori, quando vogliono far per grazia di exempio un cavallo, prima di dissegnarlo tale qual lo intendono dentro, e poi vogliono veder il vivo per pigliar quasi una viva via di farlo tale qual il senso lo suol vedere ; ed i nobili eloquenti far così dovrebbono : prima comporre ed informar la materia ad imitazion di quella idea che dentro hanno, poi pareggiarla a la particolare di alcun perfetto auttore, ed anco farla sentir a li giudiciosi per potersi consigliare se la sua arte è amica de la natura e paia naturalmente fatta. Né mi rimarrò di dire che in due modi avrebbe possuto aver Zeusi l’imagine di Helena (sic) nella mente: in un modo se egli avesse veduto Elena viva, e questa imagine sarebbe d’un particolare, ne l’altro modo formandosi una perfettissima ida ne la mente, al indirizzo de la quale egli avesse possuto dissegnar col pennello mille bellissime giovani, e questa sarebbe stata, si come fu in Zeusi, idea universale. E la detta idea d’un particolare potrebbe per aventura esser stata tale ne la mente d’un rustico, d’un rozzo, e lontano dall’arte della pittura, tale ancora in uno specchio ed in una fonte, se Elena le si fusse opposta, quale avrebbe possuto rilucer ne la mente di Zeusi, ma con questa differentia, che quella che fusse stata ne la mente di Zeusi, per cognizion de la pittura egli avrebbe ancor conosciuto le parti perfette ed imperfette di lei di dentro, ma quella che fusse stata ne la mente di Zeusi, non altrimenti non le avrebbe possuto aggiunger la cognizion de le cose perfette ed imperfette, che si farebbe uno specchio ed una fonte priva non pur di cognizion, ma di senso. È ancor un’altra differentia, che la mano di Zeusi exercitata ed accompagnata con la detta cognizion l’avrebbe possuto rappresentar di fuori ne la pittura quale egli dentro la vedea, il che la mano de l’ignorante far non potrebbe per non aver né abito, né società con la cognizione. La mente adunque d’uno ignorante perché ha natura di rappresentar le imagini, tali le rappresenta dentro a gli occhi de la mente quali fanno li specchi e le fonti a gli occhi corporali, per la loro propria natura e perché sono materie lucide ed accommodate a rappresentar imagini, per le quali cose si può comprender che quantunque ancor ne le menti di tre dissegnatori rilucesse la medesima idea d’un particolare, e che ciascuno di loro avesse e cognizion de l’arte e mano exercitata, nondimeno ciascun ne la cognizion de la sua arte per volerla rappresentar fuori, avrebbe alcune cose che avrebbero riguardo a l’imagine, ed alcune a la loro particolar arte.
Dans :Zeuxis, Hélène et les cinq vierges de Crotone(Lien)