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Type de textesource
TitreSelva di notizie
AuteursBorghini, Vincenzio
Date de rédaction1564
Date de publication originale
Titre traduit
Auteurs de la traduction
Date de traduction
Date d'édition moderne ou de réédition2000
Editeur moderneCarrara, Elena
Date de reprint

, p. 147

Antifilo dipinse un fanciullo che soffiava nel fuoco, che fu molto laudato per vedersi quel ribattimento del fuoco nella bocca del fanciullo et per la casa etc.

Dans :Antiphilos, L’Enfant au brasero(Lien)

, p. 141

Dipinse Alexandro Magno col fulmine in mano per venti talenti d’oro, dove digiti eminere videntur et fulmen extra tabulam esse, et avertasi che costui non dipigneva se non con 4 colori, et segue dicendo immane tabulae pretium accepit aureos mensura, non numero.

Dans :Apelle, Alexandre au foudre(Lien)

, p. 140

Fu piacevole et galante et però grato a tutti et più grato a Alessandro Magno che non volse esser dipinto d’altri che da lui. Al medesimo Alessandro che disputava, ma a rovescio delle cose de l’arti, piacevolmente diceva che tacessi etc. Alessandro medesimo gli donò Campaspe, dalla qual si dive ch’e’ trasse la sua Venere.

Dans :Apelle et Alexandre(Lien)

, p. 140

Conta del calzolaio, e l’usanza del proporre in publico le tavole sue.

Dans :Apelle et le cordonnier(Lien)

, p. 148

Nealce dipignendo una battaglia navale fatta nel Nilo, l’aqua del quale è simile al mare, fece un asino in su la riva che beeva et uno crocodillo che stava per pigliarlo, et così venne a dare a interder che l’aque era dolce et che gl’era il Nilo.

Dans :Néalcès et le crocodile(Lien)

, p. 267

Ante omnia cum longitudinem bouis ostendere uellet, aduersum eum pinxit, non transuersum. Unde et abunde intelligitur amplitudo. Dein cum omnes, quae uolunt eminentia uideri candicantia faciant, coloreque condiant nigro, hic totum bouem altri coloris fecit, umbraeque corpus ex ipso dedit, magna prorsus arte in equo extantia ostendes et in confracto solida omnia.

Dans :Pausias, le Bœuf(Lien)

, p. 131

La prima, cioè lineare, dicono che la trovò o Filocre egitio o Creante corintio, ma primi che l’esercitassino fu Ardice corintio e Telefane sicionio, senza colore, ma che pur la tratteggiavano et ombravano con tratti di penna, onde dice ch’a simil pittura scrivevan da piè il nome, penso perché e’ non rendessino tanto l’imagine che e’ si conoscessi, et credo venissi più presto da l’imprefezione loro che dall’arte, perché oggi con un disegno solo di penna si conosce benissimo una testa.

Dans :Peintres archaïques : « ceci est un bœuf »(Lien)

, p. 170

Praxitele fece dua Venere, una vestita et l’altra ignuda, la quale comperorno gli Gnidii, più bella senza comparatione de l’altra vestita che comperarono i Coii a chi stette la electione, a’ quali, come molti oggi, parve quella vestità più onesta. A questa ignuda intervenne quella novella etc. ; volsela comperar il re Nicomede, pagando tutto il debito della città quod erat ingens.

Dans :Praxitèle, Vénus de Cnide(Lien)

, p. 143

Delle sue opere si da la palma a l’Ialiso et dice che gli dette quatro volte di colore acciò che mancando quello di sopra succedesse quel di sotto etc. Evvi è un cane colla spuma alla bocca fatto colla spugna, e questa è quella tavola che, potendo da quella parte dove l’era Demetrio pigliar Rodi, volte più presto perdere la vittoria che guastare la tavola.

Dans :Protogène, L’Ialysos (la bave du chien faite par hasard)(Lien)

, p. 266

Protogene fu poverino nel principio, et intentissimo all’arte, et ideo minor fertilitas. Quae pictores parergha appelant etc. chiaman così quelle cose che sono per ornamento, ma fuora della historia, come città, fiumi, campagne, monti.

Dans :Protogène, Satyre et parergia(Lien)

, p. 137

Parrasio combatte con Zeusi che aveva dipinto l’uve et lui dipinse il velo. Dipinse Zeusi un putto carico d’uve, alle quali volando certi uccelli, confessò d’aver fatto bene l’uve, ma il putto male, perché se’l putto fusse stato bene, gl’uccelli avrebbero avuto paura allo acostarsi.

Dans :Zeuxis et Parrhasios : les raisins et le rideau(Lien)