| Type de texte | source | 
|---|---|
| Titre | Il liceo della pittura | 
| Auteurs | Testa, Pietro | 
| Date de rédaction | (1640) | 
| Date de publication originale | |
| Titre traduit | |
| Auteurs de la traduction | |
| Date de traduction | |
| Date d'édition moderne ou de réédition | 1984 | 
| Editeur moderne | Cropper, Elizabeth | 
| Date de reprint | 
(§ 44), p. 224
Che in tutte le forme ci debbe essere la sua idea, cioè il suo perfetto, e questo al buon pittore debbe essere manifesto dalla ragione, etiandio del brutto si fa l’idea.
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(§ 60 A), p. 245
L’esercizio per la pittura è una continua osservazione del bello […] e qui si fa ridicolo chi per l’imitazione di cose disanimate e goffe degli artefici vole il titolo di pittore […]. E qui giustamente ci adiremo e contro a certe pitturacce et ai maestri di esse, ché non solo sono otiose ma hanno forza d’introdurre pessimi costumi. Separiamo dunque i pittori dalla feccia di costoro, chiamandoli scimie sporche e ridicole della natura ; e quella saranno riposti tra i divini poeti in Parnaso, quanto il severo Platone qualchesevero pure li escludesse dalla sua republica come dei poeti fa.
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