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Type de textesource
TitreIl microcosmo della pittura
AuteursScannelli, Francesco
Date de rédaction
Date de publication originale1657
Titre traduit
Auteurs de la traduction
Date de traduction
Date d'édition moderne ou de réédition
Editeur moderne
Date de reprintReprint et index par Rossela Lepore, Bologne, Nuova Alfa Editoriale, 1989.

, p. 51-52

E per esser il vero e ultimo scopo del buon pittore l’imitazione de’ corpi naturali, e non altro infatti il laudabil dipinto, che un’espressione del già ben concepito in ordine alla piena somiglianza de’ migliori oggetti di natura […], pare, che debba parimente raccogliere il frutto della maggior gloria, dove comparendo Michel Angelo da Caravaggio nel teatro del mondo, unico mostro di naturallezza, portato dal proprio istinto di natura all’imitazione del vero, e così ascendendo dalla copia de’ fiori, e frutti, e da’ corpi meno perfetti a’ più sublimi, e dopo gl’irrationali a gli humani ritratti, e finalmente operando intiere figure, e anco talvolta componimenti d’historie con tal verità, forza, e rilievo, che bene spesso la natura, se non di fatto eguagliata, e vinta, apportando pero confusione al riguardante con istupendo inganno, allettava, e rapiva l’humana vista, e pero fu creduto da varii anco sopra d’ogni modo eccellentissimo. Ma privo però della necessaria base del buon disegno, si palesò poscia d’invenzione mancante, e come del tutto ignudo di bella idea, gratia, decoro, architectura, prospettiva, ed altri simili convenevoli fondamenti, i quali rendono unitamente sufficenti, e degni di veri principali, e maggiori maestri, ed egli quasi del tutto privo si dovrà anco credere in comparazione de’sopracitati primi capi di pittura inferiore, ed imperfetto.

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