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Type de textesource
TitreDell’imitatione poetica. Libro primo
AuteursPartenio, Bernardino
Date de rédaction
Date de publication originale1560
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, p. 531

Oltre che in questo cediamo alla nostra natura, la quale ci fa pigliar dilettazione dalle cose ben imitate; di maniera che infine le cose terribili e orrende, che vere ci spaventano, molto di piacere e di diletto ci recano.

Dans :Cadavres et bêtes sauvages, ou le plaisir de la représentation(Lien)

, p. 140-141

Ricordatevi di quel pittore che nel fare una Venere, nel capo solamente s’affaticò, e nell’altre parti del corpo, imperfette lasciandole, niuna cura vi pose. Chi comincia deve finire. Io intendo ciò che volete concludere. Messer Trifone subito rispose egli. Ma chi sa, disse, ch’Apelle, di cui intendete, avedendosene forse di non potere o secondo la idea, o secondo la perfettione e la maraviglia dell’altre bellissime parti del corpo, a quelle agguagliarsi con l’arte, così imperfettamente giudiciosamente lasciate, le avesse ? come anco si giudica di Timanthe, che vedendo non poter tanto ne con la mano, ne con l’arte, quanto bastasse per esprimere il dolore di Agamemnone sopra Ifigenia sua figliola che deveva esser allora inanzi al suo conspetto miserabilmente sacrificata, con l’astutia provide al difetto dell’arte.

Dans :Timanthe, Le Sacrifice d’Iphigénie et Le Cyclope (Lien)

, p. 529-530

Chi può immaginarsi che un Apelle, un Protogene, o qualsivoglia dei pittori antichi o de’nostri acquetati solamente nelle loro menti, senza aversi fissati nelle imagini d’altri nobilissimi artefici ? Sovengaci di Zeusi, il quale nel fare della sua Venere, conoscendo manifestamente che non gli bastava la forma che nell’animo riteneva di bellezza, si rivoltò alla contemplazione di molte leggiadrissime vergini, prudentemente concludendo seco che più felicemente l’opra succedere gli potesse pigliando dall’altrui perfezione e di quella aggiungendo per adornare la sua, che se nella sua sola acquetato si fosse. E se concediamo che le forme, nell’animo ricevute dalla natura, comeché buone siano, hanno bisogno di questa cura, che diremo qual volta men buona e perfetta è la idea ?

Dans :Zeuxis, Hélène et les cinq vierges de Crotone(Lien)

, p. 85

Di cui si puo aggiungere che [Sannazaro] non sia differente da gli antichi in cosa alcuna altra, salvo che per cagione del secolo, et dell’erà, fu elaborato, et appare haver usato incredibil lima ; onde di lui giudicando il Pontano, dalla cui Academia usci, insieme con tanti illustri ingegni, quello di lui diceva, che Apelle di Protogene, cioè che non sapesse levar la mano dal quadro, volendo notare la troppo grande cura, et diligenza di quello.

Dans :Apelle et la nimia diligentia(Lien)