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Type de textesource
TitreTre lezioni sulla poetica
AuteursNeroni, Baccio
Date de rédaction
Date de publication originale(1571)
Titre traduit
Auteurs de la traduction
Date de traduction
Date d'édition moderne ou de réédition1970
Editeur moderneWeinberg, Bernard
Date de reprint

, p. 615-616

Dico adunque che la favola è di maggiore importanza ne’ poemi che i costumi non sono, però che la favola è ne’ poemi a guisa della sostanza su la quale sono appoggiate tutte l’altre qualità come accidenti, sendo che la sustanza non è posta in altro suggetto, ma è lei il soggetto di tutti gli accidenti, il che avviene della favola, e vedesi perciò manifestamente che senza la favola non possono essere i costumi : il che oltre che manifesto per se stesso, gl’argomenti ce lo dimostrano. Ifigenia, posta su l’altare per esser sacrificata, sparisce dinanzi agl’occhi del popolo e, portata in Tauris, dove diventa sacerdotessa di Diana, dopo alquanto tempo vi capita il fratello Oreste, il quale, dovendo esser alla dea sacrificato, accade che per alcune parole è da lei riconosciuto, per che l’uno e l’altro di loro fuggendo si salva : questa è la favola nuda di costumi. Ancora : Enea, dalle rovine di Troia partitosi per comandamento degli dèi, naviga verso Italia ; è da Giunone contrastato lungo tempo e finalmente dal re Latino raccettato : ecco la favola, il resto sono episodii. Qui non è alcun costume, non la pietà d’Enea, non la fedeltà d’Acate o la bravura di Turno e gl’altri i quali tutti da per loro non possono stare, ma sono su la favola appoggiati ; sì come la pittura di Zeuside poteva star benissimo senza il costume, quella di Polignoto no senza la favola, cioè senza l’azione, cioè senza le figure nelle quali i costumi erano espressi.

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