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7. (1836) Mitologia o Esposizione delle favole

Costui era un mostro con cento teste di dragò; dalle quali tulle vomitava fuoco. […] Rappresentavasi l’ Aurora sopra di un carro a due cavalli, preceduta da Fosforo o Lucifero sotto la forma di un Genio avente una stella in fronte, e una fiaccola in mano ed accompagnata da altri Geni quali in atto di versar la rugiada, e quali di sparger gigli e rose. […] Ippomene riceve da Venere tre pomi d’ oro colti in Cipro nel campo Tamaseno, i quali gettati l’ uno dopo l’ altro mentre Atalanta si ferma a raccoglierli, riesce a precorrerla. […] Questi promise che data l’ avrebbe dopo otto giorni, al fine dei quali i due fratelli furono trovati morti. […] Questi furono gelosamente custoditi nel Campidoglio sotto alla guardia de’ Quindecemviri fino ai tempi di Silla, ne’ quali da un incendio rimasero consumati.

8. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359

Fu maestro delle Muse (274) con le quali abitava il Parnaso, l’Elicona in Beozia, ed il Pindo. […] Erano incoronate di rose, l’incarnato e il candore delle quali indicavano nel tempo stesso l’ardore e la purezza dei loro voti. […] Gli Alcioni sono uccelli marini, i quali fanno i loro nidi sulle onde anche in mezzo ai rigori dell’inverno. […] Il suo altare era coperto di legumi, dei quali gli abitanti delle sponde del Nilo gli consacravano le primizie. […] Belli sono quei versi del Monti nella Mascheroniana, coi quali allude alle vicende di Francia nel cadere del secolo passato.

9. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489

E qui incominciano i suoi fatti eroici ; dei quali accenneremo soltanto i più straordinarii che si distinguono per qualche singolarità da quelli degli altri Eroi. […] In Atene per altro dopo la morte dell’invasore Menesteo, i figli di Teseo, tra i quali il più noto chiamavasi Demofoonte, ricuperarono il regno paterno. […] Così raccontano i pœti, i quali erano in quell’epoca più arditi di Darwin e compagni Antropologi a far derivare gli uomini dalle bestie senza che alcuno li contraddicesse. […] Tra i quali ha maggior fama Tiresia, che era Tebano e viveva ai tempi della guerra dei sette Prodi. […] » Alle quali parole il can.

10. (1841) Mitologia iconologica pp. -243

Gl’ animali poi da svenarsi in suo onore erano bianchi bovi, da’ quali credevasi esser egli unicamente rapito. […] Sotto diversi nomi, e forse tutti relativi alle armi, alle quali presedeva riconosciuto fù questo Nume. […] Fù detta Argiva dal popolo Argivo, presso de’ quali in gran vigore era il suo culto. […] Esso costa di otto sillabe, delle quali la sesta richiede l’accento. […] Costa una tal sestina di sei ottonarii, de’ quali il primo rima col terzo, il secondo col quarto, ed ìl quinto col sesto.

11. (1897) Mitologia classica illustrata

Culto speciale aveva in Tracia, abitata da genti rozze e dedite alla guerra, le quali lui veneravano come il sommo degli Dei. […] Quindi lo si credeva fondatore degli stadi e de’ ginnasi, i quali solevano ornarsi di imagini sue. […] Forse in origine erano immagine dei giorni dell’ anno, i quali in antico erano ripartiti in 50 settimane di sette giorni e sette notti. […] Son sette stelle in tutto, le quali eran dette figlie di Atlante. […] Dei quali ultimi, Divinità fatte eroi, avvenne poi anche talvolta che se ne facesse di nuovo l’ apoteosi; tale fu il caso di Ercole.

12. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVII. Apollo considerato come Dio del Sole, degli Arcieri e della Medicina » pp. 92-103

Si potrebbe disputare a lungo sulla greca etimologia di queste due parole, se si trattasse di filologia ; ma in mitologia possiamo starcene tranquillamente alla opinione di quegli antichi mitologi, i quali dicono che Apollo significa unico, e Febo luce e vita 105). […] Il Sole nel corso dell’anno percorreva una strada (detta dagli astronomi orbita, e più propriamente eclittica), la quale resta nel mezzo ad una fascia o zona del cielo di 16 in 17 gradi, ed ove scorgonsi le 12 costellazioni, in direzione di ciascuna delle quali successivamente va il Sole a tramontare nei diversi mesi dell’anno. […] Di Apollo esistono molte statue ; una delle quali, che è una maraviglia dell’ arte greca, ammirasi nella galleria del Vaticano in Roma, ed è chiamata l’Apollo di Belvedere. […] « Ella s’adorna il crine, e l’aurea testa « Di rose colte in paradiso infiora. » I pittori pur anco ne fecero ritratti maravigliosi e ispirati, fra i quali meritamente è il più celebre quello dell’Aurora di Guido Reni in Roma. […] Anche i paleontologi hanno riconosciuto negli avanzi fossili dei terreni secondarii l’esistenza preistorica di certi immani e terribili mostri del genere dei rettili, e perciò chiamati Plesiosauri, Pleurosauri, Ittiosauri ecc., alcuni dei quali erano lunghi otto o nove metri.

13. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386

Tale è in succinto la istoria degli errori della idolatria appo i popoli più noti dell’antichità ; istoria vie più tenebrosa per la lontananza dei tempi ai quali appartiene. […] Contuttociò di questi, per altro intrepidi, così da voi trattati, quali offese potete contare ? […] Chi di voi però da quegli occulti nemici che devastano per ogni parte la vostra mente e la salute, vi scamperebbe dalle invasioni, io dico, dei demonj, i quali noi senza premio e senza mercede da voi cacciamo ? […] Non può calcolarsi quanti secoli sarebbero bisognati al genere umano per uscire da quella ignoranza e da quella corrotta barbarie, nelle quali si sarebbe trovato sepolto. […] Tra queste erano le cene di Serapi, dio egizio, nelle quali, pe’gran fuochi che si facevano in cucina, slavano vigilanti le guardie del fuoco delte Sparteoli.

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