Il Dio supremo del mondo, il Dio per eccellenza, era per i Greci Zeus, per i Latini Iupiter. […] In vario modo credevasi manifestasse la sua volontà, per via del tuono e del lampo, per mezzo del volo degli uccelli, per mezzo dei sogni, ecc. […] Il principiar bene era per gli antichi un buon augurio per proceder bene nell’ impresa. […] Molte città greche vantavano per fondatore un figlio di Posidone; si raccoutava avesse egli in più luoghi gareggiato con altre divinità per la signoria di alcuna terra, ad es., per l’ Attica con Atena, per l’ Argolide con Era, ecc. […] Insomma era tutta una festa di gioia per la città e più specialmente per le classi diseredate.
Erasi per lo innanzi inutilmente adoperato il ferro e il fuoco per farlo morire. […] Le due armate erano per azzuffarsi. […] Eranvi scritti due versi, co’quali ella lo avvertiva, che ancor per poco avesse sofferenza, giacchè Ia di lei città era per arrendersi per mancanza d’acqua. […] Aveva per sorella la Forza, per fratello il Valore, e accompagnava da per tutto Giove(a). […] S’accinse a cercarla per foreste e per balze, e dopo lungo travaglio e fatica al fine la rinvenne.
Senza dubbio vi sareste atterriti per la vostra solitudine, per lo silenzio delle cose, per un certo stupore del mondo ; e quasi avreste cercato a chi comandare. […] Preghiamo anco per l’imperadore, per i ministri suoi, per le potestà secolari, per la quiete delle cose, per lo ritardamento della fine del mondo. […] E questi sono depositi di carità ; poichè quel danaro non s’impiega in conviti, o in isbevazzare, nè in odiosi mangiari ; ma bensì serve per nutrire i mendichi e per seppellirli, per le fanciulle e per i fanciulli privi di averi e di genitori, per i vecchi domestici e per gl’inabili, per i naufraghi, e per ehi è condannato alle miniere de’metalli, o nell’isole, e nelle prigioni, solamente per la confessione della divina religione che professano. […] C’infamano, perchè ci stimiamo tra noi fratelli, non per altra ragione, mi persuado, se non perchè appresso di loro ogni nome di parentela è finto per affettazione. […] Il facciano coloro che fiutano i fiori per mezzo de’capelli.
Io pria torrei « Servir bifolco per mercede, a cui « Più scarso il cibo difendesse i giorni, « Che del Mondo defunto aver l’impero. […] « E perchè l’usuriere altra via tiene, « Per sè natura e per la sua seguace. […] Di alcuni di quei dannati che Dante non rammentò raccolsero i nomi gli Scienziati per formarvi certe particolari denominazioni scientifiche. […] I Chimici da Tantalo denominaron Tantalio un nuovo elemento o corpo che partecipa della natura dei metalli per le sue proprietà fisiche, ma se ne scosta per varii caratteri chimici ; e inoltre ne formarono i derivati o composti Tantalite, Tantalati, ossido di Tantalio, acido tantalico, ecc. […] Pitagora era nativo di Samo, per quanto asserisce Ovidio nel lib. xv delle Metamorfosi : Vir fuit hic, ortu samius.
E che quel soggiorno fosse pur troppo inamabile, come dicono i poeti latini, e tetro, si può dedurre pur anco dal sapere che nessuna Dea o Ninfa, per quanto ambiziosa e vana, acconsentì a sposar Plutone per divenir regina ; e se egli volle aver moglie gli convenne rapirla, e poi contentarsi che ella stesse ogni anno per sei mesi con la madre o sulla Terra o nel Cielo. […] Tal volta gli si poneva a lato Proserpina, sua moglie per forza, di cui dicemmo il ratto e le vicende nel capitolo di Cerere sua madre. […] E dovendo le Parche far questo lavorìo per ogni persona che veniva al mondo, non mancava loro occupazione : quindi Dante per contraddistinguere una di esse Parche senza nominarla, usò questa perifrasi : colei che di e notte fila, supponendo che tutti i suoi lettori sapessero bene la Mitologia, e che perciò capissero che egli intendeva di parlare di Làchesi. […] Aggiunge poi che ciascun’anima per essere ricevuta nella barca di Caronte doveva, per superiore decreto inesorabile, pagare un obolo ; la qual piccola tassa o rimunerazione prendeva in latino il nome di naulum, ond’è venuta in italiano la parola nolo. […] Altri mitologi dicono che ebbero esse questo nome per antifrasi, cioè per significare tutto l’opposto, vale a dire implacabili.
In questa comune e nazionale impresa per altro il solo Giasone è quello di cui si raccontano fatti straordinarii e maravigliosi, degni di poema ; gli altri Eroi vi rappresentan soltanto una parte molto secondaria ; ma appunto per questo vi è maggiore unità e si rende più facile e più breve la narrazione. […] Ma divenuto adulto e prode ritornò arditamente in Tessaglia per ridomandare allo zio il regno paterno. […] Fu costruita la nave per questa spedizione coi pini del monte Pelio e colle quercie della selva di Dodona sacra a Giove, e, aggiungono i poeti, sul disegno dato da Minerva stessa, per significarne la perfetta costruzione. […] Convenne far diverse fermate per prender, come suol dirsi, paese, ossia per avere a mano a mano opportune notizie riferibili al luogo e allo scopo del loro viaggio, ed anche per rinnovare le loro provvisioni da bocca, perchè Ercole, oltre ad essere il più forte e robusto eroe, era anche il più gran divoratore, e mangiava per cinquanta, bevendo ancora in proporzione ; e perciò gli avevan messo il soprannome di Panfago, che vuol dir mangia-tutto. […] Finalmente furono confinate nell’Inferno, ove Dante le trovò a tormentare i dannati per suicidio.
Forse i Tritoni avran saputo trame più dolci suoni ; ma, comunque ciò fosse, questo strumento è il distintivo per cui riconosconsi i Tritoni stessi nelle opere d’arte. […] Dal colmo-della sventura sofferta per l’odio e le persecuzioni di Giunone (nemica acerrima di quella regia famiglia, perchè vi apparteneva Semele madre di Bacco amata da Giove), passarono ambedue all’apoteosi per compassione delle benigne Divinità marine. […] Vi aggiunsero ancora una sua stranezza, che egli cioè non volesse presagire il futuro se non costretto, e che per esimersene si trasformasse in mille guise ; ed inventarono che bisognava legarlo mentre dormiva per costringerlo a dare i responsi, perchè allora, per quanto si sbizzarrisse a trasformarsi, se finalmente voleva riprender la primitiva sua forma e figura di Nume, trovavasi come prima legato, ed era costretto a rispondere veracemente alle domande che gli erano fatte. […] L’aver provato i mali della vita rende piu compassionevoli per le altrui sventure. […] E questo confronto sempre meglio dichiari qual è l’uso che accortamente può farsi della Mitologia in servigio e per ornamento del inguaggio e dello stile poetico.