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7. (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423

Sangaride era una delle Ninfe Amadriadi. […] Tutti vestivano a loro capriccio, ed anche liberamente usavano delle insegne delle dignità le più cospicue. […] Chiunque interveniva a tale solennità, portava anch’ egli delle vittime a proporzione delle sue facoltà. […] Aretusa era una delle compagne di’ Diana. […] Sulle porte del primo si appendevano delle corna di bue.

8. (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248

I Lari erano Dei particolari delle famiglie, ed i Penati delle Città, o altri luoghi. […] Coll’istesso supplizio pagò la pena delle sue crudeltà. […] Ivi si celebrarono delle feste in tale occasione. […] Durante il corso di nove anni varia fu la fortuna delle armi. […] Gareggia la nostra Patria con Roma istessa madre, e cultrice delle belle arti, e delle scienze.

9. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte III. Semidei, indigeti ed eroi — XLVI. Giasone e Medea » pp. 342-489

Ebbero poi a sostenere un duello coi pretendenti delle spose che avevano scelte. […] Egli era figlio di Giove e di Elettra una delle 7 figlie di Atlante. […] Attribuivasi infatti a Palamede l’invenzione del giuoco degli scacchi e dei dadi, della tessera o contrassegno, delle sentinelle e delle evoluzioni militari ; e si aggiunge inoltre di quattro lettere dell’alfabeto greco. […] Non convien passar sotto silenzio la regina delle Amazzoni Pentesilèa, che Virgilio e Ovidio asseriscono essere accorsa in aiuto dei Troiani con una schiera delle sue compagne e che fu uccisa da Achille. […] Il Naturalista Buffon diede il nome di Amazzoni ai pappagalli colle estremità delle ali colorate di rosso e di giallo, i quali vivono lungo le rive del fiume delle Amazzoni.

10. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359

La descrizione delle credenze religiose e delle superstizioni dei principali popoli antichi, ossia la storia delle divinità del Paganesimo, è chiamata Mitologia coi vocaboli greci mythos che significa favola, e logos, trattato o parola o detto ; e contiene : le leggende o la narrazione dell’origine e delle gesta dei falsi Dei, la spiegazione dei simboli e delle immagini ad essi allusive, e la descrizione dei loro attributi, del modo col quale erano adorati, delle cerimonie sacre, dei templi, altari, santuarj, boschi sacri, vittime, libri santi, ec. […] Una delle sue parti più belle è la descrizione del velo delle Grazie. […] Quando i tre fratelli si divisero il dominio dell’universo, Nettuno ebbe l’impero del mare e delle isole ; quindi è lo Dio delle acque. […] Talora le stanno accanto i simboli delle scienze e delle arti. […] Spesso si contentavano delle offerte di latte, di frutta e di fiori.

11. (1841) Mitologia iconologica pp. -243

E son questi forse per un’amator delle scienze frutti di poco conto ? […] L’atteggiamento, in cui pingevasi questa Dea ha più il terribile delle battaglie, che la piacevolezza delle muse. […] Molto indicativo delle sue qualità è il ritratto, che la Gentilità ne costrusse. […] Facciano inoltre elisione delle vocali, che s’incontrano nella fine delle parole antecedenti qualora con altra vocale incominciano le susseguenti. […] Esso costa di otto sillabe, delle quali la sesta richiede l’accento.

12. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424

Aglaia, una delle tre Grazie, 175. […] Atropo, una delle Parche, 235. […] Cloto, una delle Parche, 235. […] Megera, una delle Furie, 232. […] Spio, una delle Nereidi, 316.

13. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386

Il culto, simbolo vano, non era più da veruna credenza rafforzato, e conservavasi per consuetudine a cagione delle sue pompe e delle sue feste. e soprattutto de’ suoi legami colle istituzioni dello Stato. […] Le guardie del fuoco stan vigilanti al gran fumo delle serapiche cene. […] Perciocchè nè siamo Bracmani, nè Ginnosofisti degl’Indi, abitatori delle selve, o staccati dalla vita comune. […] Non rigettiamo alcun frutto delle sue opere. […] Gli scritti degli antichi, trovandosi dispersi nei monasterj, salvaronsi in parte delle rapine dei Goti.

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