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11. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Della mitologia in generale. » pp. 17-359

Talora è assiso sopra un toro, e in tal modo si assomiglia molto al dio Mitra (707) dei Persiani ; tal altra è in un carro tirato da tigri o da pantere od anche da Centauri (430). […] Un’altra metamorfosi operata da Mercurio, ma non più in occasione di furti, vien rammentata da Dante nel c.  […] Ma per lo più la rappresentarono assisa con Cupido in un carro di madreperla, ossia sopra una conchiglia marina, tratta da colombe, da cigni o da passeri. […] Scelto da Nettuno. da Vulcano e da Minerva per giudicare le loro opere, non fece che stoltamente beffarli.

12. (1880) Lezioni di mitologia

Ebbe ancora da Eurinome figlia dell’Oceano le tre Grazie: Talia, Eufrosine ed Aglaia; da Cerere, Proserpina, che fu da Plutone rapita, da Mnemosine le Nove Muse, da Latona Apollo e Diana, da Giunone Ebe, Marte, Lucina e Vulcano. […] Sia da Giove il principio. […] Deu calione da lodoma, Britomarte da Carme, Megato da una delle ninfe Sitinidi, Edio padre d’Endimione da Protogenia, Arcesilao e Carlio da Torabia, Colaxe da Ora, Cimo da Birno, e Bardano da Elettra, e i fratelli Palici da Talia. […] Nisireo da un’isola del mare Carpazio; Egeo da Egide isola dell’Eubea. […] Da Aglauro figlia di Cecrope ebbe Erico, da Daira Eleusina, Buno da Alcidamea, Calco da Ociroe, Evandro dalla figlia di Cadmo, e da Cleobula Mirtillo.

13. (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248

I due primi li concepì da Giove, il terzo nacque da essa particolarmente. […] Osserviamo ordinariamente Venere accompagnata dalle Grazie, o da Amore, assisa su di un carro tirato da cigni, o da colombe. […] In somma è un mostro, che da se stesso si macera, e da tutti è detestato. […] Semidei chiamavansi quei ch’ erano nati da un Dio, e da una mortale, oppur da un uomo, e da una Dea. […] Questa era Pelopea sua figlia, che da gran tempo aveva perduta.

14. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386

Ma gli uomini non avean forza da ciò. […] Contuttociò quello che è veramente male, neppure da que’ medesimi che da esso travolti sono, per cosa buona è difeso. […] Onde avviene che parimenti ringraziamo le vostre sentenze, mentre al contrario di quello che s’opera dagli uomini, s’opera da Dio ; poichè quando siamo da voi condannati, siamo assoluti da Dio. […] Siamo un corpo unito dalla religione, e da una dottrina divina, e da una confederazione piena di speranza. […] Tuttavia, quando io ceno, compro le roba da voi altri.

15. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Indice alfabettico. » pp. -424

Amazzoni, donne guerriere vinte da Ercole, 375 ; — vinte da Teseo, 432. […] Augia, punito da Ercole, 380. […] Lica, ucciso da Ercole, 397. […] Mida, punito da Apollo, 126 ; — sue orecchie, 168 ; — privilegio accordatogli da Bacco, 128, 129, 459. […] Impara l’agricoltura da Cerere, 54.

16. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Cronologia Mitologica. » pp. 387-393

Sicione fondata da Egialeo. […] Questa Lega o Confederazione prese nome da Amfizione figlio di Deucalione. […] Altri dicono che questa festa fu istituita nell’Attica. — Il vascello, su cui Danao approdò in Grecia, servi di modello ai greci operaj ; era grandissimo, e spinto da cinquanta rematori. […] Gli Argonauti nella Colchide, condotti da Giasone alla conquista del Vello d’oro, ec. […] 162 L’armata dei Greci era composta principalmente di guerrieri di Micene, d’Ornea, di Corinto, ec. condotti da Agamennone, capitano supremo che aveva 100 navi ; di Lacedemoni, condotti da Menelao con 60 navi ; quei d’Argo, Epidauro, Tirinte, Trezene, Ermione, condotti da Stenelo, Eurialo, Diomede, con 80 navi ; i Messenj di Pilo e di Ciparisso, da Nestore con 90 navi ; Ateniesi, da Menesteo con 50 navi ; di Megara e di Salamina, da Ajace Telamonio, con 12 navi ; Locresi, da Ajace d’Oileo, con 40 navi ; di Calcide, Calidone, ec. da Toante re d’Etolia, con 40 navi ; Mirmidoni, Elleni, Achei, da Achille re di Larissa, con 50 navi ; di Metone, di Melibea, ec. da Filottete con 7 navi ; i Magnesiani del Peneo, da Protoo, con 40 navi ; di Zacinto, Nerito, Cefalonia, Itaca, da Ulisse con 11 navi ; Cretesi, da Idomeneo e Merione con 80 navi ; Rodiani, da Tlepolemo, figlio d’Ercole, con 9 navi. — Erano insiem coi Trojani, e condotti tutti da Ettore figlio di Priamo, i Dardanii, con a lor capo Enea figlio d’Anchise, gli abitanti di Zelea sull’Ida con Pandaro figlio di Licaone, i Misii con Cromio, i Frigii con Ascamo e Foreide, i Paflagonii con Pilamene, i Carii con Naste, i Licii con Sarpedonte e Glauco, i Traci con Piroo ed Acamante.

17. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVI. Nettuno re del mare e gli altri Dei marini » pp. 173-183

E quantunque non conoscessero in tutta la loro estensione che i principali mari interni di quello che ora chiamasi il Mondo antico, avevan però un’idea generale dell’Oceano che cinge da tutte le parti la Terra, e perciò lo chiamavan circumvagus, ossia che gira all’intorno, perchè vedevano da ogni parte dove finivan le terre da loro conosciute, una immensa e per loro incommensurabile estensione di onde salse, ove andavano a gettarsi le acque di tutti i più grandi fiumi. […] Ha in testa una corona d’alghe o altre piante marine, e sta in una gran conchiglia posta sopra un carro tirato da quattro cavalli marini attaccati di fronte. […] È rappresentata questa Dea come un’avvenente giovane con una reticella da capelli che le cinge la testa, – probabilmente a significare la pesca colla rete. […] Gli astronomi diedero il nome di Nettuno al più lontano pianeta del nostro sistema solare, preconizzato da Leverrier dietro le osservazioni ed i calcoli sulle perturbazioni di Urano, e veduto per la prima volta da Galle a Berlino il 23 settembre 1846. E coerentemente al nome mitologico, il simbolo o segno astronomico di questo pianeta è un circolo sormontato da un piccolo tridente.

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