/ 45
7. (1831) Mitologia ad uso della gioventù pp. -

I Greci vogliono che nascesse a Pallene città della Tessaglia. […] La Clori o Cloride de’ Greci era secondo essi una delle Ninfe delle Isole Fortunate. […] Presiedeva alle Cronie presso i Greci ed alle Saturnali presso i Romani. […] Vuolsi che Cadmo insegnasse ai Greci l’uso delle lettere o dell’alfabeto. […] I Greci li ammisero tra il numero de’loro Dei.

8. (1880) Lezioni di mitologia

Gli scogli Cafarei ruppero le navi trionfali dei Greci ingannati dalle infide faci di Nauplio. […] Perciò i Persiani vietarono i simulacri, e deridevano i Greci che sembravano volere nei templi circoscrivere Iddio. […] Ora mi rivolgo a quelli che presso i Greci e presso i barbari ottenne. […] I Greci hanno antiche poesie intitolate Consigli di Eumolpó, che attribuiscono a Museo figlio di Antifemo. […] (La palla dei Latini era, secondo Tosservazione di Servio, la stessa cosa che il peplo dei Greci).

9. (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423

I principali Numi, venerati da’ Greci e da’ Romani, furono Saturno, Cibele, Cerere, Giove, Plutone, Apollo, Ecate, Bacco, Venere, Nettuno. […] Tra’varj nomi, pe’ quali i Greci e i Romani giuravano, quello di Giove era uno de’ principali. […] I Greci aveano il costume di alzare degli altari nelle strade. […] Nove giorni dimoravano i Greci, vestiti da soldati, in un campo. […] La denominarono Ponzia, perchè presiedeva al mare, che da’ Greci e Latini dicesi Ponto.

10. (1897) Mitologia classica illustrata

La Mitologia dei Greci e dei Romani suol esser detta Mitologia classica, per distinguerla da quella d’ altri popoli. […] Quel ricco sviluppo di leggende, del quale s’ è fatto parola, propriamente era solo de’ Greci. […] Diana era appunto la Deita italità con cui si identificò l’ Artemide dei Greci. […] Uno fra i più importanti Dei terrestri fu pei Greci antichi Dioniso. […] Perciò i Greci usavano mettere in bocca ai morti un obolo, piccola moneta di bronzo, come nolo per passaggio dello Stige.

11. (1874) Ristretto analitico del dizionario della favola. Volume I pp. -332

Fu uno dei principi Greci che combatterono all’assedio di Troja. […] Fu questo il nome di due famosi capitani Greci che assediarono Troia. […] Atena. — Soprannome che i Greci davano a Minerva. […] Infine essa è la Minerva dei Greci. […] I Greci lo avevano in molta venerazione come un eroe.

12. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXXI. Il Genio e i Genii » pp. 232-241

Nè queste idee eran proprie soltanto dei Politeisti greci e latini ; anzi non furon nemmeno di loro invenzione, poichè sappiamo di certo che ebbero origine nell’Oriente e prevalsero principalmente tra gl’Indiani e i Persiani, e poi passarono agli Egizii, e finalmente ai Greci e ai Romani. […] ………………………… « Non v’è forse sistema di teologia presso gli antichi, sia che si parli degli Orientali, o dei Greci e dei Romani, che non ammetta il dualismo del principio benefico e del principio maligno. » Vien poi a concludere giustamente che con questo sistema si libera l’uomo da ogni responsabilità, sottomettendolo al cieco destino. […] Passando ora alla Mitologia classica per ordine cronologico, noterò prima di tutto che i Genii nel linguaggio dei Greci eran detti Dèmoni ; e in Omero troviamo che gli stessi Dei davansi tra loro per onorificenza questo titolo. […] Platone così parla dei Dèmoni nel Convito : « Essi sono esseri intermediarii fra gli Dei e i mortali ; ed è loro ufficio l’interpretare e il recare agli Dei ciò che viene dagli uomini, e a questi ciò che vien dagli Dei ; …. poichè la Divinità non ha comunicazione diretta cogli uomini, ma soltantò per mezzo di Dèmoni. » E altrove aggiunge : « Ogni mortale alla sua nascita è affidato ad un dèmone particolare che lo accompagna sino alla fine della sua vita. » Conoscendo questi ufficii attribuiti anche dal divino Platone ai Dèmoni, non dee recar maraviglia che Filone, filosofo alessandrino, ma di stirpe ebraica, asserisse che i Dèmoni dei Greci equivalevano a quelli che Mosè chiama Angeli 273) ; ed Apuleio lasciò scritto che corrispondono ai Genii dei Latini. […] Abbiamo veduto di sopra, che i Genii dei Latini corrispondevano ai Dèmoni dei Greci : eran molto diversi i vocaboli per la loro etimologia, ma gli esseri per quelli significati nulla differivano secondo le opinioni religiose e filosofiche di quei tempi ; e perciò anche nel politeismo romano credevasi all’esistenza di genii buoni e di genii ma ligni276).

13. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXX. Delle Divinità straniere adorate dai Romani » pp. 506-510

Racconta lo stesso Tito Livio che i Troiani profughi dalla loro città distrutta dai Greci vennero in Italia seguendo il loro Duce Enea principe troiano, creduto figlio di Venere e di Anchise ; che Enea fece alleanza con Latino re dei Latini e ne sposò la figlia Lavinia ; che Ascanio figlio di Enea e di Creusa fondò Alba Lunga ; che dalla dinastia dei re Albani discesi in linea retta da Enea, nacque il fondatore di Roma a cui si attribuì per padre il Dio Marte. Dal che si deduce che le Divinità adorate allora nel Lazio e nel territorio stesso ove sorse Roma esser dovevano per la massima parte quelle stesse dei Troiani e dei Greci al tempo della guerra di Troia, poichè Omero in tutta quanta l’Iliade ne rammenta sempre almeno le principali, come adorate egualmente da entrambe le nazioni. […] La base adunque della religione dei Romani era il politeismo dei Troiani e dei Greci già professato da Romolo e dai suoi compagni prima di fabbricare la città di Roma. […] Quantunque i Greci sotto Alessandro Magno, e trecento anni dopo di loro i Romani sotto Cesare, Marc’ Antonio ed Augusto, avessero conquistato l’Egitto, poche e sconnesse notizie ci hanno tramandato gli scrittori di ambedue quelle nazioni relativamente al feticismo Egiziano ed alle idee religiose che quel popolo annetteva al suo stravagantissimo culto.

/ 45