Ma la terza soltanto fu in onore presso de’ Greci e de’ Romani. […] Molti esseri astratti furono pur da’ Romani divinizzati. […] Il Dio Conso, particolare a’ Romani da alcuni venne confuso con Nettuno, da altri distinto, e riguardato come Dio de’ consoli e delle astuzie. […] Oltre agli Dei fin qui rammentati, alcuni de’ quali particolari erano a’ Romani, altri comuni a’ Romani ed a’ Greci, alcuni altri i Romani adottati ne avevano pur da altre nazioni, e siugolarmente dagli Egizi. […] Moltissime eran pure le feste in onor degli Dei così presso i Greci, come presso i Romani.
L’origine dell’ apoteosi risale all’epoca dell’idolatria, e la usarono gli Assiri, i Persiani, gli Egiziani, gli Etiopi, i Greci e i Romani. […] L’onore dell’ apoteosi fu talora conferito dai Romani anche alle donne, massime alle mogli degl’imperatori. — Ora in senso figurato si chiamano apoteosi anche gli onori straordinarj o gli elogi esagerati fatti a un vivente. […] 2 I Romani chiamaron cosi nove magistrati eletti a predire il futuro, e li credevano interpreti degli Dei. […] I Romani chiamaron ferie (feriœ da ferire, colpire, immolar la vittima) i giorni sacri al riposo ed ai sacrifizj in onor degli Dei. […] Lettisterni, banchetti sacri dei Romani in tempi di pubbliche calamità, per placare lo sdegno del cielo.
Invero i romani a ciascuna cosa facevan presedere un nume peculiare. […] Il più saggio tra tutti i romani, lo immenso Varrone, intende per Plutone l’aria, che sovrasta alla terra, ove tutte le cose vengono generate. […] Fu detta Vesta, Dea delle divine cerimonie presso i romani, perchè le terre in quel tempo arate furono le prime are del mondo. » 40. […] Ovidio non meno espone nei suoi Fastì (1) che i romani in ciascuno anno celebravano le sue feste una a quelle delle Muse. […] I Romani adoravano aucora Venere Cloacina, quasi pugnatrice, derivandone la etimologia dall’antico verbo cluere, che significa pugnare, e le alzarono un simulacro ove fu fatta la pace tra i romani e Sabiri dopo di aver pugnato per le donne rapite.
Gli Etruschi ed i Romani lo rappresentavano giovine ed imberbe. […] Sono i Romani che l’avevano messo nel numero delle dodici prime divinità. […] Presiedeva alle Cronie presso i Greci ed alle Saturnali presso i Romani. […] I Romani fabbricarono in loro onore un tempio ed offrivano loro in sacrificio degli agnelli bianchi. […] In riconoscenza di tanti benefizi i Romani lo posero nel numero degli Dei.
I Romani adoravano come Dea anche Giuturna, sorella di Turno re dei Rutuli, resa celebre da Virgilio nel suo poema dell’Eneide. […] Il buon popolo di Numa non solo vide co’suoi propri occhi il miracolo, ma udì anche una voce dal Cielo che prometteva ai Romani la maggior potenza finchè avessero conservato quello scudo. […] Anna Perenna era una Dea adorata soltanto dai Romani, perchè credevano che fosse quella stessa Anna sorella di Didone, rammentata da Virgilio nel lib. […] Robigo in latino significa ruggine, e i Romani debbono a Numa Pompilio l’invenzione di questo Dio. […] Questo titolo di Monèta dato a Giunone è di origine latina : deriva a monendo (dall’avvertire) perchè gli antichi Romani dicevano che questa Dea li aveva avvertiti che facessero un sacrifizio di espiazione immolando una scrofa pregna.
Giove Capitolino, assai venerato da’ Romani, riputavasi il custode ed il conservatore dell’impero. […] E giunsero questi giuochi a tanta rinomanza che i Romani, non più per lustri, ma per giuochi Capitolini computavano gli anni. […] Presso i Romani santissimo ed antichissimo costume era il giurare per Iovem Lapidem. […] Il Palladio era una statua di Minerva, o secondo altri, un piccolo scudo simile agli ancili de’ Romani. […] L’immortale Raffaello dipinse la Luna coll’arco, la faretra e le frecce, attributi della Diana de’ Romani.