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33. (1855) The Age of Fable; or, Stories of Gods and Heroes

It is the principal figure of a group supposed to have been originally arranged in the pediment of a temple. The figure of the mother clasped by the arm of her terrified child, is one of the most admired of the ancient statues. […] None of these beings make much figure in mythology except Medusa, the Gorgon, whose story we shall next advert to. […] All around the cavern where she dwelt might be seen the stony figures of men and animals which had chanced to catch a glimpse of her and had been petrified with the sight.

34. (1874) La mitologia greca e romana. Volume II « Parte IV. Le Apoteòsi — LXVII. L’Apoteosi delle Virtù e dei Vizii » pp. 493-496

Questa facoltà poetica di rappresentare con descrizioni o con immagini sculte o dipinte qualunque virtù, qualunque vizio, qualunque idea astratta non è già spenta negli uomini dei nostri tempi ; anzi vedesi sempre rinnuovata non solo nelle moderne poesie, ma pur anco nei monumenti ove le Virtù civili e militari, ed anche le religiose, sono rappresentate per mezzo di figure umane accompagnate da oggetti simbolici che ne suggeriscono il significato ed il nome, senza bisogno di scriverlo sulla base delle medesime o in qualche parte delle loro vesti o dei loro ornamenti.

35. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XVI. La dea Latona » pp. 86-91

Ma comunque credessero formati gli Astri, non seppero immaginare come potessero muoversi in figure geometriche regolari e con matematica precisione, se un Ente soprannaturale non li dirigesse continuamente.

36. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XX. Mercurio » pp. 123-131

È una delle più eleganti e più svelte figure di Mercurio, perchè sta in atto di prendere il volo e riposa soltanto con l’estremità del piede sinistro in un piccolissimo punto d’appoggio.

37. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXIV. Vulcano e i Ciclopi » pp. 152-160

Chi ha veduto qualche automa in azione189, o almeno conosce storicamente il meccanismo e gli effetti maravigliosi di queste macchine ingegnosissime, che sotto forme di uomini o di animali eseguiscono lavori e operazioni proprie soltanto degli esseri animati (e quel che è più, mirabile anche delle persone che ragionano ed hanno studiato una scienza o un’arte), non troverà tanto strano il racconto di Omero, che Vulcano avesse congegnate « …….forme e figure « Di vaghe ancelle tutte d’oro, e a vive « Giovinette simili, entro il cui seno « Avea messo il gran fabbro e voce e vita « E vigor d’intelletto e delle care « Arti insegnate dai Celesti il senno.

38. (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423

S’inventò poi un terzo tempio, e si disse, che quello era opera di Vulcano, e ch’era di bronzo, con bel gruppo di figure sul frontespizio, le quali davano grato suono. […] Ella quindi rappresentasi o con tre figure unite, o con un corpo solo, ma questo con tre teste, e quattro braccia (e). […] Alcune figure ivi rappresentavano il Dio sopra un carro, strascinato da cavalli alati.

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