A questa Ninfa si attribuisce di aver salvato Giove nel più gran pericolo che gli sovrastasse nella guerra che gli fecero gli altri Dei, ma questo fatto spetta a Teti zia di questa, e gran Dea delle acque. […] Pausania ammette una quarta Grazia che è la Persuasione facendo così comprendere che il gran secreto di piacere è quello di persuadere. […] Ercole ebbe molte mogli e gran numero di amanti. […] Ercole, Teseo, Piritoo ne uccisero un gran numero ed obbligarono gli altri a fuggire. […] Per quanto pericolosa fosse l’alternativa, si presentò un gran numero di concorrenti.
Anche Dante più tosto che i Titani rammenta i Giganti che fer paura ai Dei, e ne pone un gran numero nel profondo dell’ Inferno da lui immaginato e descritto ; e l’esempio del gran padre Alighier, come lo chiama l’ Alfieri, dà giustamente regola e norma ai maggiori e ai minori nostri poeti68. […] Eran tutti però molto alti e grossi, talchè da lontano tra la caligine infernale li aveva presi per torri, quantunque non apparissero che per metà, cioè dai fianchi in su ; e Virgilio lo disingannò dicendogli : « Acciò che il fatto men ti paia strano, « Sappi che non son torri, ma giganti. » Per quanto Dante ci confessi sinceramente ch’egli ebbe una gran paura al primo vederli, non lasciò per questo di guardarli bene e di misurarne a occhio le dimensioni ; e a forza di perifrasi e di confronti ci fa capire che quelli che vide dovevano essere alti in media più di venticinque braccia, ossia circa quattordici metri ciascuno, e di grossezza proporzionati all’altezza come nella specie umana. […] Il caso più strano di questa guerra si fu che tutti gli Dei, non che le Dee, ebbero una gran paura dei Giganti, e la massima parte fuggirono vilmente dal Cielo ; e per celarsi meglio e non esser riconosciuti, invece di travestirsi da plebei come fanno i principi fuggiaschi del nostro globo, si trasformarono in bestie ed alcuni anche in piante, e si ricovrarono quasi tutti in Egitto. […] L’altro figlio Vulcano insieme coi Ciclopi si affaticava a fabbricargli in gran copia i fulmini nelle sue sotterranee fucine, e l’aquila glieli portava. […] Per questa ragione io cito nel presente libro più esempii di Dante che di altri poeti italiani ; e giacchè ho rammentato nel testo la venerazione dell’ Alfieri per Dante, riporterò qui i primi versi del suo sonetto che egli fece a Ravenna nel visitare il sepolero del divino poeta, da lui invocato come una divinità : « O gran padre Alighier, se dal ciel miri « Me tuo discepol non indegno starmi, « Dal cor traendo profondi sospiri, « Prostrato innanzi a’ tuoi funerei marmi, « Piacciati deh !
A questo mito, spigolando nel gran campo delle opinioni degli scrittori, che parlarono di questa divinità, può darsi una duplice interpetrazione, che in tutto non rifugge dallo spirito degli antichi, che erano usi a rappresentar le cose sotto traslati allegorici. […] Fra la gran farragine delle cose, che egli accumula intorno a questo articolo, noi qui sceglieremo alcune poche parole onde far conoscere le sue nozioni intorno a questo nume […] A simulacri di lui si metteva in mano una verga di oro, e se ne faceva gran conto, credendosi d’inestimabile valore quando altri venisse battuto con questa, e ciò dalla utilità della correzione. […] — Il fuoco, dice Diodoro Sicolo, è detto Vulcano per metafora, e che deve adorarsi come un gran Nume, perciocchè di molto contribuisce alla produzione ed incremento di ogni cosa. […] Cloacina — Tito Tazio, che regnò una a Romolo, ritrovando un simulacro di una dea in una gran cloaca romana, ed ignorando di chi fosse le diede il nome dal luogo ove fu trovata.
Questa era Pelopea sua figlia, che da gran tempo aveva perduta. […] Tali nozze furono celebrate con gran pompa. […] Aveva gran bisogno di ristorar la sua fame : gli si apprestano de’ cibi, indi vien condotto alla città. […] Abbiamo altresi osservato il gran numero degli Dei adorati dal Gentilesimo. […] Leggasi su di questo articolo, quanto ha scritto il gran Mazzocchi.
Dal tempo di Ciro gli Ebrei s’erano qua e là dispersi nella Siria, nella Persia e fino nell’India ; dopo Alessandro trovavansi in gran numero nelle province dell’Asia minore e dell’Egitto ; sotto Pompeo penetrarono nell’Italia, e in tutte le parti dell’imperio. […] Come ha vinto sì gran possanza ? […] Ivi parimenti si fanno esortazioni, si gastiga, e si corregge da parte di Dio ; poichè quivi si giudica, ma con gran riguardo, come certi della presenza di esso. Talchè è un gran contrassegno della futura dannazione per colui che in tal modo pecca, che si venga a relegarlo dalla comunione dell’orazioni, e da queste adunanze, e da ogni santo commercio. […] Le guardie del fuoco stan vigilanti al gran fumo delle serapiche cene.