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10. (1836) Mitologia o Esposizione delle favole

Della Genealogia degli Dei fino a Saturno. […] Della Terra, e degli Dei terrestri. […] Era tenuto come il più lascivo fra tutti gli Dei. […] Le Nereidi ninfe del mare appartenevano agli Dei marini. […] Di Nettuno, e degli Dei marini.

11. (1806) Corso di mitologia, utilissimo agli amatori della poesia, pittura, scultura, etc. Tomo I pp. 3-423

Adottarono questo culto anche i Romani, da’ quali i predetti Numi furono chiamati Dei maggiori, oppure Dei delle maggiori Genti. […] I Romani innoltre ammisero tra’ loro Dei moltissimi di quelli delle altre Nazioni, e li chiamarono Aggiunti. […] Da Iside e da Osiride nacque Oro, l’ ultimo degli Dei, cui adorò l’ Egitto(11). […] Correva fama allora, che niuno degli Dei avrebbe potuto vincere que’ nemici, quando non avesse avuto in suo ajuto qualche mortale. […] Nel vederlo ridotto al fine della sua vita ne dimostrò estremo dolore, e chiese agli Dei, che gli concedessero di piangere sempre.

12. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — III. Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori » pp. 15-19

III Classazione generale delle Divinità pagane e Genealogia degli Dei superiori A 30,000 si faceva ascendere il numero degli Dei pagani : quindi la necessità di dividerli in classi ; la prima delle quali era detta degli Dei maggiori o superiori o supremi ; e questi erano soltanto venti, per lo più conosciuti e adorati da tutte le antiche nazioni. […] Di questo nume semibestiale parleremo a suo luogo, poichè appartiene alla seconda o inferior classe degli Dei. […] Cicerone compose una celebre opera intitolata Della natura degli Dei ; e Lucrezio un famoso poema sulla Natura delle cose. […] Il poeta Ennio ci ha trasmesso in due versi latini i nomi dei dodici Dei superiori che formavano il consiglio di Giove. […] A legger cotesti libri di così minuziosa erudizione viene il capogiro, pretendendo di ricordarsi di tutte quelle interminabili filiazioni e parentele di un gran numero di Dei e di Dee dello stesso nome.

13. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386

Vincitori, credeano negli Dei da cui si sentivano protetti ; vinti, attribuivano i rovesci delle loro armi ad auspicj negletti o mal compresi. […] Nelle Gallie e nell’Affrica più non si offrivano agli Dei vittime umane. […] Nell’avvilimento della conquista, nell’inerzia che la seguiva, il culto degli Dei pareva la più grande faccenda politica de’ Greci. […] Più non sorgevano tribune per gli oratori ; ma i sofisti più liberamente poteano beffarsi del culto degli Dei. […] Il genere umano avea forse fatto verun progresso, perchè Nerone non credeva negli Dei del Campidoglio, e ne calcava con disprezzo le statue ?

14. (1855) Della interpretazione de’ miti e simboli eterodossi per lo intendimento della mitologia pp. 3-62

E questo modo di concepirsi gli Dei non più porgeva miti di narrazioni vere, ma fittizie, immaginarie, fantastiche, quali nascevano dalla ignoranza. […] Dei maggiori. 13. […] Mercvrio — Dio dell’eloquenza e della mercatura, inventore della palestra e della lira, destro callidissimo in depredare, alato i piedi ed il capo, messaggiero degli Dei e degli uomini. […] « Cibele, ei dice(1), o Berecintia, la terra colta, e perciò si pinge assisa sopra un leone, ch’è la terra selvosa, che ridussero a coltura gli eroi…. detta gran madre degli Dei, e madre detta ancora de’giganti, che propriamente così furono detti nel senso di figliuoli della terra : talchè è madre degli Dei, cioè de’giganti, che nel tempo delle prime città si arrogarono il neme di Dei : e le è consacrato il pino, segno della stabilità, onde gli autori de’popoli stando fermi nelle prime terre fondarono le città, Dea delle quali è Cibele. […] I. disse di lei, Quae simul aethereos animos conceperat ignes Ore dabat pleno carmine vera Dei.

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