Ma quando furon vicini allo sbocco dell’Inferno presso il promontorio di Tenaro, Orfeo udì del romore, e temendo per Euridice, si voltò a mirare ; ed allora Euridice diè un grido di dolore, e gli disse per sempre addio. […] Ma sembra che la fatica d’Ercole, riferibile alle Arpie, fosse compiuta prima di quel tempo, poichè in questo fatto le Arpie son chiamate uccelli stinfalidi, dall’abitar che facevano presso il lago Stìnfalo in Arcadia. […] Venne invece in Italia nella Puglia, ove sposò la figlia del re Dauno che gli diede per dote una parte del suo regno, ed ivi fondò la città di Arpi, e, secondo altri, anche Siponto, presso il monte Gargano. […] Ovidio, che fu relegato nell’antica città di Tomi sul Mar Nero presso Odessa, ci dice in una elegia (Trist. […] Quest’isola di Ogige dicevasi e credevasi che fosse situata nel mar Tirreno presso le coste dell’Italia meridionale ; ma nessuno ha detto precisamente a quale delle esistenti isole corrisponda : perciò taluni la credono un’isola favolosa, come la Dea che vi risiedeva.
È anche alato, e gli sta presso un orologio a polvere, e talora un serpente che si morde la coda od è in atto di divorare un fanciullo. […] Intanto altre vergini ed altre donne si appressavano all’ ara di Venere nuziale che teneva nell’una mano il globo del mondo da essa rigenerato, e presso alle mammelle la face dell’ Imeneo (174). […] Le Muse presero le ali per sottrarsi agli oltraggi di Pireneo re della Focide, presso il quale avevano sperato di trovar ricovero da un improvviso temporale. […] E’ s’appoggia languidamente col braccio sopra una lunga lancia da cacciatori ; gli sta presso una fiaccola arrovesciata, e a stento si regge il capo con una mano sotto il mento. […] I Romani ogni anno di Febbraio gli celebravano le feste chiamate Lupercali dal nome di una grotta presso alla quale era stato costruito il suo tempio.
Tu non vi trovi scintilla di quell’entusiasmo di buona fede che presso tutte le società nascenti inspira l’uomo di genio, e consegna negli inni sacri le tradizioni degli avi e le antiche superstizioni del paese. […] Il discredito poi in che venne il politeismo presso i Romani crebbe a dismisura, e si mutò in disprezzo generale, quando un vile ossequio agl’imperatori introdusse l’apoteosi, colla quale vennero annoverati tra gli Dei anche i più scellerati mostri che sedettero sul trono imperiale di Roma. […] I sacerdoti godevano di grande autorità presso le nazioni germaniche, che aveano pure in grande riverenza le profetesso scelte tra le vergini consacrate ; e i nomi d’Angaria e di Velleda, deificate dalla superstizione de’Germani, più d’una volta avevano spaventato la fortuna di Roma. […] Non compriamo incensi ; e se l’Arabia si lamenta, sanno i Sabei che le loro merci hanno più spaccio presso di noi, e migliore, servendocene per dar sepoltura ai Cristiani, non per affumicare gli Dei. […] Non ci volea meno che una moltitudine immensa di solitari sparsi nelle tre parti del mondo, e tutti diretti al conseguimento di un medesimo fine, per conservare almeno quelle scintille che riaccesero presso i moderni la face delle scienze.
Si rappresentano generalmente seduti in un terreno alquanto declive e colle gambe stese per indicare il corso del fiume e la pendenza dell’ alveo : ha ciascuno di essi presso di sè un’urna da cui esce l’acqua per significar la sorgente ; e se il fiume è navigabile, si pone in mano alla figura del Dio un remo : se poi il suo corso si dirama in due o più alvei, si aggiungono sulla fronte del Nume due corna. […] Il fiume Alfeo, per esempio, essendosi invaghito della Ninfa Aretusa 29 (cangiata in fonte che scorrevà sotto terra nella Sicilia presso Siracusa), per andarla a trovare si scavò un canale sottomarino e la raggiunse tra i ciechi labirinti delle inferne regioni30. […] Esempio ne sia nella Spagna la Guadiana, che dopo 50 chilometri di corso dalla sua origine sparisce in un canneto presso Tomelioso, e alla distanza di 24 chilometri esce nuovamente dalla terra gorgogliando ; e quelle aperture del terreno son chiamate gli occhi della Guadiana.
Cresceva Perseo e si dimostrava degno figlio di Giove per valore e per senno, talchè Polidette cominciò a temere che potesse detronizzarlo : quindi per dargli occupazione e allontanarlo dalla sua reggia lo eccitò, coll’allettamento della gloria che ne acquisterebbe, ad una impresa stranissima e pericolosissima da eseguirsi nelle isoleGorgadi, situate nell’Oceano Atlantico presso il promontorio che tuttora dicesi Capo verde ; le quali perciò sembra che debbano corrispondere alle isole dette ora di Capo verde. […] Inoltre questo cavallo dando un calcio al terreno presso il monte Elicona nella Beozia, fece sgorgare una fonte che fu poi sacra alle Muse e fu chiamata Ippocrene, che vuol dir fonte del cavallo. […] « Calossi, e fu tra le montagne immerso : « E come dicea l’oste (e dicea il vero), « Quell’era un negromante, e facea spesso « Quel varco, or più da lungi, or più da presso.
Urania coronata di stelle, cogli occhi rivolti al cielo, avendo presso di sè un globo celeste e in mano qualche stromento matematico. […] Per altro Ugo Foscolo ne ha intredotto, nel suo Carme I Sepolcri, uno dei più rari a trovarsi anche nelle lingue dotte, quello cioè di Pimplèe, dato alle Muse, perchè talvolta soggiornavano sul monte Pimpla, o presso la omonima fonte in Macedonia sui confini della Tessaglia. […] Gli stessi nomi delle Muse, derivati dal greco indicano presso a poco colla loro etimologia il distintivo ufficio di ciascuna di queste Dee, poichè Calliope significa bella voce ; Polinnia ricca d’inni, ossia cantici ; Erato amorosa ; Clio annunziatrice ; Thalia fiorente ; Melpomene cantatrice ; Euterpe dispensiera di allegrezza ; Terpsicore danzatrice ; Urania celeste.
Anche la trasformazione di Cadmo in serpente era tanto famigerata presso gli antichi Pagani che talvolta fu rappresentata perfino sulla scena : il che non dovrà recar maraviglia, ripensando che anche ai tempi nostri si è veduto rappresentare in qualche spettacolo Nabuccodonosor trasmutato in bestia coram populo. […] Dante rammenta questa favola del ratto di Europa nel Canto xxvii del Paradiso, dicendo : « Si ch’ io vedea di là da Gade il varco « Folle di Ulisse, e di qua presso il lito « Nel qual si fece Europa dolce carco. » 58.
Risparmierò al cortese lettore altre simili spiegazioni ; e aggiungerò soltanto al ritratto del Dio Pane, che ho delineato in principio, i distintivi che gli si davano perchè non si confondesse con altre inferiori divinità di forme presso a poco così graziose come quella di lui. […] Ma poichè timor pànico venne posteriormente a significare anche presso i Pagani una paura senza fondamento, ciò stesso dimostra che si aveva per una ubbìa e non per un miracolo.
Anzi l’uso che vi fu allora di dir l’uno all’altro parole di buon augurio si mantiene tuttora da quasi tremila anni, e non in Roma e in Italia soltanto, ma per tutta Europa e presso molti popoli delle altre parti del mondo. […] Il Dio Summàno, quantunque avesse un tempio in Roma, da prima nel Campidoglio, e poi, al tempo delle guerre di Pirro, presso il Circo Massimo, ove tutti gli anni si celebrava la detta festa il dì 20 di giugno ; e per quanto questo Nume sia rammentato da molti dei più celebri scrittori Latini, restò peraltro incerto per lungo tempo quale ufficio egli avesse.
Si rappresenta come un vecchio alato, avente in una mano una falce ; oppure una fanciullo in atto di divorarselo, e dall’altra o presso di sè un orologio a polvere, oppure un serpente che si morde la coda e forma così un circolo non interrotto. […] Giano in tutto questo racconto dell’esilio di Saturno e dell’età dell’oro, ci comparisce un semplice mortale, quantunque ottimo re ; ma altrove lo troviamo rappresentato come portinaio della celeste reggia, e come il Dio che fa girare le sfere e l’asse del mondo38, cioè il Dio del moto ; e finalmente come il mediatore dei mortali presso gli altri Dei.
E per farne distinguere gli ufficii, gli pongono in mano un martello e presso a lui un’incudine, e qualcuno dei suoi più celebri lavori di metallo. […] Erravano però nel credere che il fuoco che essi chiamavan celeste fosse di natura diversa da quello terrestre, non sapendo essi che risulta egualmente da combustione o ignizione di materie più o meno infiammabili ; e soltanto gli astronomi moderni colle loro analisi spettroscopiche hanno dimostrato sinora, che nel Sole si trovano in ignizione la maggior parte delle sostanze del nostro globo ; e che le stelle non sono che altrettanti Soli generalmente molto più grandi del nostro, ma composte presso a poco degli stessi elementi.
Gli Artisti per lo più nel rappresentare i Satiri non seguono servilmente le descrizioni dei Mitologi, e studiansi di renderne meno sconcie le figure riducendole presso a poco alla forma ordinaria degli uomini ; ma però con fattezze più proprie della razza etiopica o malese, che della caucasica, e coi lineamenti caratteristici delle persone rozze e impudenti. […] Aveva culto pubblico soltanto in Lampsaco, città dell’Asia Minore presso l’Ellesponto, e perciò i poeti lo appellano Lampsaceno e Nume Ellespontiaco ; ed eragli immolato l’asino, vittima che si credeva a lui gradita, in soddisfazione di uno sfregio che egli ricevè dall’asino di Sileno, quantunque la pena ricadesse sugli altri asini innocenti22.
Resta per altro a spiegarsi il fatto storico, pur troppo vero e indubitabile, che per tanti secoli gli Oracoli avessero credito e fama non solo presso gl’ignoranti, ma anche presso i dotti e sapienti.
Per tal credenza, presso alcuni popoli, gettavansi ad ardere nel rogo del defunto o seppellivansi nella stessa tomba, gli schiavi, i cavalli, i cani ed anche i materiali oggetti che gli furono più cari in vita, non dubitando che per tal via andassero a raggiungere l’anima di lui nell’altro mondo ; e per la stessa ragione anche oggidì tra gl’Indiani adoratori del Dio Brama spontaneamente si ardono vive le predilette mogli di quegli idolatri colla certezza di riunirsi compagne indivisibili ai loro mariti nel soggiorno dei beati. […] « Stava lì presso con acerba pena « Tantalo in piedi entro un argenteo lago, « La cui bell’onda gli toccava il mento.
Ercole finalmente li privò di vita presso Cleona, mentre erano per trasferisi in Corinto a’ Giuochi Istmici(c). […] Si salvò pure, allorchè trovossi presso Scilla e Cariddi, e arrivò in Sicilia. […] Edipo fu condotto presso Colono, borgo dell’Attica, in un bosco sacro all’Eumenidi, il di cui ingresso era vietato a tutti i profani, e più ancora a’ delinquenti, perseguitati dalla celeste vendetta. […] La Pace finalmente era una delle cinque Deità, dette Appiadi, perchè i loro tempj erano presso le acque d’Appio, non lungi dal Foro di Cesare. […] Il Senato pure fabbricò presso la Porta Capena un tempio alla Fortuna per onorare Veturia, la quale colle sue lagrime fece, che il di lei figlio, Coriolano, desistesse dall’assedio della sua città.
Da noi e presso molti altri popoli è abolito per legge tra i privati o sudditi di uno Stato ; e perciò tutti i figli ed anche le figlie hanno gli stessi diritti alla successione nei beni paterni ; ma si conserva nei regni ereditarii per non cagionare lo smembramento degli Stati nè le guerre di successione.
Ne esiste una di bronzo fuso nella Galleria degli Uffizi ; ma è dichiarata opera etrusca e dall’avere incisi sulla zampa destra etruschi caratteri, e perchè fu trovata presso Arezzo.
Ma non tutte queste allegoriche divinità ebbero culto pubblico e tempii presso i Pagani : delle Virtù però molte, come abbiam detto di sopra nominandole ; dei Vizii ben pochi.
Fu rappresentata come una matrona con lunga veste ornata di piante e di animali ; in capo aveva una corona turrita, ossia in forma di torri ; presso di sè un disco ossia tamburo ed un leone ; e spesso le si dava ancora un carro tirato da due leoni.
Giove fu detto Olimpico non solo perchè credevasi che spesso abitasse sul monte Olimpo, ma ancora perchè era adorato in Olimpia città dell’ Elide nel Peloponneso ; presso la qual città (alla distanza di un miglio e mezzo) sorgeva il magnifico tempio del Nume, e facevansi ogni 4 anni i celebri giuochi detti appunto perciò Olimpici.
L’appellativo poi di plutoniche derivato dal nome di Plutone dio dell’Inferno sembrerebbe che volesse indicare presso a poco le stesse qualità delle roccie vulcaniche ; ma siccome l’Inferno dei Pagani non consisteva soltant o nel Tartaro, luogo di pena, nè le pene eran tutte di fuoco, perciò i geologi chiamaron plutoniche quelle roccie che erano affini in alcuni dei loro caratteri alle vulcaniche, ma ne differivano in altri, accostandosi più alle materie o roccie sedimentarie.
Anche in Italia se ne vedono alcune in un laghetto vicino alle terme di Agrippa presso Tivoli.
Adunavasi nella Primavera a Delfo, nell’Autunno ad Antela presso le Termopile.
Quando poi s’incominciò a rappresentare l’estate presso a poco come Cerere, cioè colla corona e col covone di spighe, e inoltre la falce da grano, parve anche necessario l’aggiungere il distintivo del mazzo di papaveri all’immagine della dea Cerere.
Avendo egli presenti alla mente queste osservazioni, se ne valse per fare una bellissima similitudine nel Canto ii del Purgatorio : « Ed ecco, qual sul presso del mattino, « Per li grossi vapor Marte rosseggia « Giù nel ponente sopra il suol marino ; « Cotal m’apparve, s’io ancor lo veggia, « Un lume per lo mar venir sì ratto, Che’l muover suo nessun volar pareggia. » 173.
Quand’egli dice nel Canto xi dell’Inferno, « Che i Pesci guizzan su per l’orizzonta « E’l Carro tutto sovra’l Coro giace, » accenna con precisione astronomica che eran due ore prima dello spuntar del Sole in quel giorno del mese di marzo che aveva prima indicato, poichè appunto in quell’ora che egli voleva significare appariva la costellazione dei Pesci sulorizzonte, e inoltre la costellazione del Carro, ossia dell’Orsa maggiore giaceva tutta sovra’l Coro, cioè fra settentrione ed occidente, ossia presso a poco a ponente-maestro o nord-ovest, come ora direbbesi.
Questa favola ebbe fortuna e credito presso i pittori, i poeti e i filosofi.
Aveva quasi sempre presso di sè il fanciulletto Cupido e talvolta anche Imene e le Grazie.
I chimici poi che riconoscono coll’analisi l’esistenza del solfo nativo nei terreni vulcanici, specialmente in Sicilia e nella solfatara presso Pozzuoli nelle vicinanze di Napoli, troveranno, nella espressione dantesca di nascente solfo, indicata l’elaborazione e la fabbrica naturale di quello zolfo che essi, alludendo alla stessa origine, chiamano nativo 80).
………………………… « Non v’è forse sistema di teologia presso gli antichi, sia che si parli degli Orientali, o dei Greci e dei Romani, che non ammetta il dualismo del principio benefico e del principio maligno. » Vien poi a concludere giustamente che con questo sistema si libera l’uomo da ogni responsabilità, sottomettendolo al cieco destino.
La geografia ci dice che Scilla è una scogliera sulla costa della Calabria ulteriore I228, ove le onde si frangono romoreggiando con un suono che sembra un latrato : quindi la favola dei cani alla cintura di Scilla ; e che Cariddi è un vortice poco distante, sulla opposta costa di Sicilia presso il faro di Messina.