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7. (1824) Breve corso di mitologia elementare corredato di note per uso de’ collegi della capitale, e del regno pp. 3-248

Disgraziatamente tanto egli, che il piloto obbliarono questa promessa. […] Era tanto numeroso il loro stuclo che oscurava l’aria. […] Ecco la terribile guerra, che interessò tanto tutta la Grecia contro di Troja. […] Divenne tanto vecchia, che appena le restò la voce. […] La morte di Numa le cagionò tanto dolore, che fu cangiata in una fontana.

8. (1841) Mitologia iconologica pp. -243

Di tanto ci assicura Ovidio. […] Or se tanto seppero ideare i Gentili, che poi, dobbiamo noi dire della providenza di quel Dio, nel quale vivimus, movemur et sumus. […] Spada infiammata alza di tanto in tanto, Dagli urli, e dal clamor gioia riceve, In ferreo vaso il proprio sangue beve, Il flagello, e il furor si porta accanto. […] Egli con copia non più di seimila voci ha espresso tanto, ed ha toccato in tal modo il cuor dell’uomo, che tutti ne han ammirato, e ne ammireranno il portento. […] Sarò che in tanto duol Misera !

9. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXVII. I Mostri marini Mitologici e Poetici » pp. 184-194

Passando ora a parlare dei mostri marini che erano soltanto animali viventi nel mare, e le cui specie son tuttora esistenti, convien notare primieramente che gli Antichi davano loro il nome generale di Orche ; e quanto meno ne conoscevano la struttura e gl’istinti, con tanto maggior sicurezza lavoravano di fantasia. Perciò supposero che fossero animali carnivori che divorassero gli uomini e tanto più volentieri le donne ; e credettero che talvolta uscisser dal mare, e sulle terre vicine facessero stragi e devastazioni. […] « Da un amo all’altro l’àncora è tanto alta, « Che non v’arriva Orlando, se non salta. […] « Di bocca il sangue in tanta copia fonde, « Che questo oggi il mar Rosso si può dire, « Dove in tal guisa ella percuote l’onde, « Che insino al fondo le vedreste aprire : « Ed or ne bagna il cielo, e il lume asconde « Del chiaro Sol : tanto le fa salire. […] « Fuor della grotta il vecchio Proteo, quando « Ode tanto rumor, sopra il mare esce ; « E visto entrare e uscir dall’Orca Orlando, « E al lido trar sì smisurato pesce, « Fugge per l’alto Oceano, oblïando « Lo sparso gregge : e sì il tumulto cresce, « Che fatto al carro i suoi delfini porre, « Quel dì Nettuno in Etiopia corre.

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