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11. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — X. Cerere dea delle biade e Proserpina sua figlia » pp. 48-54

Per questa ragione Virgilio nelle Georgiche loda l’ Italia come gran madre, ossia prima produttrice, delle biade (magna parens frugum)51. […] Per maggior distinzione fu rappresentata ancora talvolta con una doppia fila di mammelle, per cui le si dava il titolo di Mammosa. […] Questo re di Tracia (o di Tessaglia) aveva atterrato per dispregio una selva sacra al culto di Cerere ; e la Dea lo punì col farlo invadere dalla Fame (considerata come una Dea malefica), la quale lo ridusse a divorarsi in poco tempo tutto il suo ricco patrimonio, vendendo perfino la figlia Metra, ed a morire ciò non ostante di estenuazione e di tal disperazione « Che in sè medesmo si volgea co’denti. » Dante rammenta questo celebre mito, e se ne vale per una similitudine della magrezza a cui per pena eran ridotti i golosi nel Purgatorio : « Non credo che così a buccia strema « Erisiton si fosse fatto secco « Per digiunar quando più n’ebbe tema. » E il Giusti, nella Scritta, rammenta una pittura che rappresenta Eresittone come simbolo di un insaziabile usuraio : « Da un lato un gran carname « Erisitone ingoia, « E dall’aride cuoia « Conosci che la fame « Coll’intimo bruciore « Rimangia il mangiatore56. » Il nome di Cerere in latino stava a significare, per figura rettorica di metonimia, il grano o le biade, come Bacco il vino, Minerva la sapienza ecc. ; e nello stesso Virgilio troviamo l’espressione Cerere corrotta dalle onde (Cererem corruptam undis), per indicare il grano avariato dall’acqua del mare. […] Per questa stessa ragione è asserito dagli eruditi legali che il nome del giureconsulto Caio deve pronunziarsi Gaio.

12. (1897) Mitologia classica illustrata

Per confusione di parole, se n’ era poi anche fatta una protettrice della moneta e della zecca romana. […] Per lo più non si tien conto del difetto di esser zoppo; la vista ne sarebbe stata disaggradevole. […] Per gli uni Io è la luna, e Argo dai cent’ occhi la notte stellata, cui il crepuscolo del mattino uccide. […] Per questo era dedicata a lei una speciale cappella nel tempio di Giove Capitolino. […] Per questo Prometeo era messo insieme con Efesto ed Atena, Dei promotori dell’ umano progresso.

13. (1874) La mitologia greca e romana. Volume I « Parte I. Delle divinità superiori o di prim’ ordine — XXX. Stato delle anime dopo la morte, secondo la Mitologia » pp. 216-231

Per tal credenza, presso alcuni popoli, gettavansi ad ardere nel rogo del defunto o seppellivansi nella stessa tomba, gli schiavi, i cavalli, i cani ed anche i materiali oggetti che gli furono più cari in vita, non dubitando che per tal via andassero a raggiungere l’anima di lui nell’altro mondo ; e per la stessa ragione anche oggidì tra gl’Indiani adoratori del Dio Brama spontaneamente si ardono vive le predilette mogli di quegli idolatri colla certezza di riunirsi compagne indivisibili ai loro mariti nel soggiorno dei beati. […] Per caso raro, forse a bella posta inventato, un fratello di Danao, chiamato Egitto, aveva 50 figli ; e perchè del regno di suo fratello non andassero in possesso generi estranei alla famiglia, propose che i suoi 50 figli sposassero le 50 figlie di Danao. […] « E perchè l’usuriere altra via tiene, « Per sè natura e per la sua seguace. […] « Stant terra defixæ hastæ, passimque soluti « Per campos pascuntur equi : quæ gratia curruum « Armorumque fuit vivis, quœ cura nitentes « Pascere equos, eadem sequitur tellure repostos. » (Virg.

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