Una medaglia battuta in onore di Antonino Pio esprime nel rovescio Giove b'ambino portato da questo animale. […] Argo e Samo gareggiarono per l’onore di esser patria a Giunone, regina degli Dei, consorte e sorella del Tonante. […] Di Giunone Moneta è frequente menzione negli scrittori, ed [è dubbio se onore di tempio avesse sul Campidoglio, o sull’Aventino. […] Altri dicono che Castalio, figlio della Terra, ehhe una fanciulla chiamata Tia, che fu la prima insignita del sacerdozio di Bacco, e celebrò Torgie in onore del dio; dal che, dicono, è nato che tutte le donne prese d’ una santa ebbrezza hanno voluto praticare le stesse cerimonie, e Tiadi sono state dette. […] I vanti di tutte s’arroga la seconda, che è sorella di Apollo e custode delle selve ed onore degli astri, perchè, come dai poeti appare era lo stesso che la luna, quantunque a quest’ultima l’antichità dia per genitore ora Iperione, or Fallante.
Ben pochi fatti raccontavano di questo Dio che stessero ad onore di lui, perchè credevano che gli fosse nemica la stessa loro Dea protettrice, la quale in quelle pugne in cui prendevano parte anche gli Dei, come nella guerra di Troia, si metteva sempre dalla fazione contraria a Marte. […] 179 In onore di Marte fu dato da Romolo il nome al mese di marzo che era in quel tempo il primo mese dell’anno.
Il dì 11 dello stesso mese celebravansi le Feste Carmentali, che si ripetevano il dì 15, e vi si univano anche quelle in onore di Pòrrima e Posverta. […] Le feste Robigali, cioè in onore del Dio Robìgo, facevansi per implorare da questo Dio che tenesse lontana la ruggine dalle biade.
Per quanto tutti i poeti antichi abbiano parlato magnificamente della dea Iride, descrittane la bellezza e chiamatala, come Virgilio96, fregio ed onore del cielo, eran per altro ben lungi dal conoscere le vere cause di questo splendido fenomeno. […] Gli astronomi però non avevano trascurato di rendere onore alla regina degli Dei anche prima che ad Iride sua ancella, e furon solleciti di dare il nome di Giunone ad uno dei primi asteroidi scoperti in questo secolo, e precisamente al 3°, veduto per la prima volta da Harding il 1° settembre 1804.
Ci vollero per altro miracoli e risposte di Oracoli per eccitare il popolo a ricercar le ossa di Teseo e riportarle con onore ad Atene. […] Costretto allora Anfiarao per punto di onore e per comando del re a partir cogli altri per la guerra, e sicuro di dovervi perire, lasciò detto al figlio Alcmeone, che appena udita la sua morte lo vendicasse. […] Dagli Antichi per altro ebbe anche l’onore di esser posto nella Costellazione detta dell’ Aquario, che è uno dei dodici segni del Zodiaco e rifulge di 127 stelle. […] L’altro nome, quello cioè della città di Gaeta, ha pur esso un’origine troiana ; e Virgilio così brevemente l’accenna al principio del libro vii dell’ Eneide : « Ed ancor tu d’Enea fida nutrice « Caieta, ai nostri liti eterna fama « Desti morendo, ed essi anco a te diero « Sede onorata, se d’onore a’morti « È d’aver l’ossa consecrate e’l nome « Nella famosa Esperia. […] Sebbene Ercole sia celebrato da tutti i più antichi poeti, incominciando da Omero che accenna a cantici e poemi antichissimi in onore di questo Eroe, troviamo per altro in Pindaro la prima narrazione della favola dei serpenti.
Credevasi che Apollo colà avesse ucciso il serpente Pitone che infestava quei luoghi ; e che perciò in origine la città di Delfo fosse detta Pito, donde l’appellativo di Pitio o Pizio dato ad Apollo, di Pitici o Pizii ai giuochi in onore di esso, di Pizia o Pitonessa alla sacerdotessa che invasata dal Nume proferiva mistiche parole, interpretate dai sacerdoti come responsi di Apollo. […] Lo stesso Machiavelli dice chiaramente e senza bisogno d’interpretazione : « Fra tutti gli uomini laudati sono laudatissimi quelli che sono stati capi e ordinatori delle religioni. » E dopo avere attribuito gradatamente qualche parte di laude maggiore o minore secondo la diversa importanza a tutte le altre occupazioni ed arti utili alla umana società, aggiunge con forza mirabile di convinzione : « Sono, per lo contrario, infami e detestabili gli uomini destruttori delle religioni, dissipatori de’regni e delle repubbliche, inimici delle virtù, delle lettere e d’ogni altra arte che arrechi utilità e onore alla umana generazione, come sono gli empii e i violenti, gli ignoranti, gli oziosi, i vili e i da poco.
E Bacco in origine era simbolo soltanto del vino ; ma dopo tutte le favole che si raccontarono di lui, e specialmente dopo i fatti storici pur troppo veri degli stravizii ed eccessi dei Baccanali in onore di questo Dio, il nome di Bacco fu adoprato ancora come sinonimo di crapula e di gozzoviglia. […] Il Ditirambo, voce derivata da due parole greche che appellano alla doppia nascita di Bacco, oltre ad essere uno dei nomi di questo Dio, era un cantico in onore di lui ; nel qual genere di poesia ammettevasi molta licenza ed irregolarità nell’ordine delle idee e nei metri o ritmi ; e si diede in appresso questo nome anche ad altri soggetti poetici diversi, ma della stessa forma metrica irregolare.
Ora devesi aggiungere che Giove vedendo la bravura di Apollo, lo incoraggiava a ferire, e gli ripeteva, come dicono i mitologi greci, le greche parole le Pai, che significano ferisci o figlio, e da queste parole trassero tanto i Greci quanto i Latini l’etimologia del nome di Pœan dato ad Apollo ; e Pœan chiamano ancora l’inno in onore di questo Dio. […] Dante, nel Canto xiii del Paradiso, ha detto : « Li si cantò non Bacco, non Peana ; » e qui la voce Peana può significare tanto il nome di Apollo, quanto dell’inno che cantavasi in onore di lui.
Presiedono alcuni buoni uomini, i più vecchi,151 i quali non con prezzo alcuno, ma per pubblica approvazione hanno acquistato tale onore, perciocchè le cose di Dio non hanno prezzo ; e se pure abbiamo una sorta di cassetta, non è di disonore il danaro che vi si raccoglie, quasi che si compri la religione ; mentre in un giorno del mese ciascuno vi pone qualche danaro, quanto gli piace, o se gli piace, o quando ei può ; poichè niuno è costretto, ma lo dà di proprio volere. […] Usavano i Gentili nei conviti cingersi il capo di ghirlande di fiori, in onore di Bacco e d’altrettali Divinità.
Ella superba per aver sette figli maschi, e sette femmine ardì di aver la preminenza su di Latona, che non ne aveva che due, portando la sua empietà al segno di frastornare le feste, che si celebravano in onore di questa Dea, che per punirla si rivolse a’ suoi figli. […] Enea intanto sopraffatto da una burrasca fu costretto a fermarsi in Trapani, ove da un anno era morto il vecchio suo padre Anchise, in onore del quale fece celebrare de’ giuochi dopo avere adempiuto alle funebri cerimonie. […] Sappiamo per tradizione, che fino a’ tempi da noi non molto remoti avevano per costume i Napoletani di celebrare una festa in onore di Orione, nella quale fralle altre formalità si bruciava una barchetta in ogni anno nella notte della Natività di Nostro Signore. […] I Greci chiamavano Χαριστηρια Charisteria le feste in onore della Fortuna. […] Megalesie furono dette le feste a suo onore.
Ciò dispiacque ai suoi zii, mal tollerando che una donna con tal distintivo di onore potesse vantarsi di essere stata più valente degli uomini ; e volevano toglierle quell’insigne trofeo62.
Infatti non è proibito nemmeno nella religion cristiana l’eriger private cappelle in onore del santo patrono della città o dello Stato.
Si continuarono inoltre in Roma sino agli ultimi tempi dell’impero pagano le Feste Carmentali, cioè in onore della Dea Carmenta madre di Evandro.
Si unirono anche gli astronomi antichi a rendere onore a Giove dando il nome di esso a quel pianeta che apparisce ed è maggiore degli altri veri e proprii pianeti, e gli dedicarono quel giorno della settimana che tuttora chiamasi Giovedì.
Tanto è vero che qualunque più illustre città moderna non ambisce un maggior titolo d’onore che di esser chiamata l’Atene di quella nazione a cui appartenga.
Dai Romani ebbe questo Dio anche il nome di Luperco (ab arcendis lupis) dal tener lontani i lupi dal gregge ; e si celebravano le feste Lupercali, in onore cioè di Luperco, ossia del Dio Pane, nel mese di febbraio.
L’onore dell’ apoteosi fu talora conferito dai Romani anche alle donne, massime alle mogli degl’imperatori. — Ora in senso figurato si chiamano apoteosi anche gli onori straordinarj o gli elogi esagerati fatti a un vivente.
In quel tempio v’eran dodici altari, indicanti i dodici mesi dell’anno romano ; il primo dei quali fu detto gennaio dal nome e in onore di Giano, considerato come portinaio del Cielo e dell’anno.
I dice delle due famose streghe Canidia e Sagana, che l’una invocava Ecate, e l’altra Tisifone ; e nel Carme secolare che fu cantato pubblicamente in onore di Apollo e di Diana, tra gli altri ufficii di questa Dea ivi enumerati non è accennato nemmeno quello infernale di Ecate.
« Tu sei lo mio maestro e ’l[ILLISIBLE]mio autore : « Tu se’ solo colui, da cui io tolsi « Lo bello stile che m’ha fatto onore. » (Inf.
I poeti commentarono queste furbesche prodezze di Mercurio anche negl’ inni in onore di lui150.