I am Apollo.” […] Apollo heard him and came. […] Daughter of Chryses, priest of Apollo. […] Son of Apollo. […] Festival in honor of Apollo, 167.
Apollo, 519. […] Apollo. […] Apollo is the friend of man, he protects his worshipers, and he punishes the unjust and impious. […] It was then summer, and the very middle of it, when Alcæus leads Apollo back from the Hyperboreans ; for when summer shines and Apollo journeys, the lyre itself whispers in a summer-tone of the god. […] The goddess herself meantime enters the house of her father, and sits beside her brother Apollo.
Phœbus — Apollo. […] Who was Apollo? […] Over what sciences did Apollo preside? […] What else is said of Apollo? […] She was a nymph beloved by Apollo.
Of Latona and Apollo. […] Here Latona gave birth to Apollo and Diana. […] Apollo. […] The arrows of Apollo represent the rays of the sun. […] Apollo put that nymph to death, and repented of it too late.
[Apollo.] […] Therein were born Apollo and Diana, her twin children. What were the names of Apollo? […] A number of other stories, equally ridiculous, are told of Apollo. […] Apollo heard.
Apollo. […] Cortina o Tripode d’Apollo, 122. […] Febo, nome d’Apollo, 110. […] Peana, inno ad Apollo, 134. […] Pindo, monte sacro ad Apollo, 123.
Apollo agreed, and swore to the truth of his promise by the river Styx. […] Each exerted his utmost skill, and the victory was adjudged to Apollo. […] Aurora is also the daughter of Apollo. […] Apollo made known his oracles through the medium of a sibyl. […] Augustus, who pretended to be the son of Apollo, built a temple to him on Mount Palatine.
Saturn yielded to Jupiter, Oceanus to Neptune, Hyperion to Apollo. […] Venus gave her beauty, Mercury persuasion, Apollo music, etc. […] Apollo stood amazed. […] She was proceeding in this strain, but Apollo interrupted her. […] Pæon is a name both of Apollo and Æsculapius.
Venendo ora a parlare dell’origine mitologica di Apollo e di Diana, diremo che Latona loro madre era figlia di uno dei Titani ; e perchè fu prediletta da Giove100), era appunto perciò odiata e perseguitata da Giunone. […] Ivi diede alla luce in un sol parto Apollo e Diana ; e questi Dei ebbero perciò il titolo di Delio e di Delia dall’isola in cui nacquero ; come pure il nome di Cinzio e di Cinzia dal monte Cinto dove furono allevati in quella stessa isola. […] Per terminare in questo capitolo le generalità, o vogliam dire i fatti riferibili in comune ad Apollo e a Diana, aggiungerò che ambedue furono creduti abilissimi ed infallibili arcieri (derivandosi questa invenzione dal dardeggiar dei raggi del Sole e della luce riflessa della Luna), e si uniron talvolta con accordo fraterno a saettare i colpevoli, come nel famoso e lagrimevol caso di Niobe. […] Di questa sua folle empietà fu terribilmente punita nella causa stessa della sua ambizione o vanità, poichè Apollo e Diana invisibili a tutti saettarono a gara l’uno i figli e l’altra le figlie di Niobe ; e la madre per ineffabil dolore fu cangiata in pietra. […] Accennati questi fatti comuni ad Apollo e a Diana, convien parlare separatamente dei loro particolari attributi ed uffici.
Come medico ebbe tempj e altari, comuni con Apollo ed Esculapio. […] Giunti in Delo, offerivano subito un sacrifizio ad Apollo. […] I Deliasti finalmente deponevano la loro corona, e la consecravano ad Apollo. […] Quì cartesemente Io accolse Anio, re di quelle genti, e sacerdote d’Apollo. […] Crise chiese ad Apollo vendetta di un affronto, che in lui ricadeva.
Di venti Dei superiori, dodici formavano il supremo consiglio celeste a cui presiedeva Giove come re del Cielo ; e questi erano Giove, Giunone, Vesta Prisca, Cibele, Venere, Minerva, Diana, Apollo, Nettuno, Marte, Mercurio e Vulcano. […] Ma convien notare che tre di questi nomi, cioè il Sole, la Terra e la Luna son sinonimi di Apollo, Vesta e Diana, registrati di sopra tra i consiglieri di Giove ; poichè è avvenuto in tutte le religioni idolatre, che prima si diedero diversi nomi a una stessa divinità secondo i suoi diversi attributi, o poi questi diversi titoli a loro attribuiti furon considerati come rappresentanti altrettante divinità. […] Giove sposò Giunone elevandola al grado di regina del Cielo, ed ebbe da essa Marte, Vulcano ed Ebe ; e poi da altre Dee, ed anche da donne mortali, altri figli in gran numero, tra i quali qui noteremo soltanto quelli che furono divinità di prim’ordine, cioè Apollo, Diana, Mercurio e Bacco. […] Li riporto per chi studia la lingua latina : « Juno, Vesta, Minerva, Ceres, Diana, Venus, Mars, « Mercurius, Jovi’, Neptunus, Vulcanus, Apollo. » 8.
Non Apollo e Nettuno soltanto, ma tutti gli Dei ne furono irritati, e mandarono una inondazione ed una pestilenza nella Troade. […] Poco dopo infierendo una pestilenza nel campo greco, fu creduta una vendetta di Apollo per l’insulto fatto al suo sacerdote. […] Dopo la loro morte accaddero dei miracoli : il corpo di Sarpèdone fu trasportato invisibilmente (si dice da Apollo per ordine di Giove) nel suo regno di Licia perchè i suoi popoli gli rendessero solennemente i funebri onori. […] Tra le sue schiave eravi Cassandra figlia di Priamo, profetessa veridica in tutte le sue predizioni, ma per volere di Apollo con essa adirato, non mai creduta da alcuno. […] Lino fu creduto figlio di Apollo e della Musa Terpsicore e nato qualche anno prima di Orfeo.
cioè Giove, fra’ maschi, Nettuno, Vulcano, Marte, Mercurio, ed Apollo, e fra le donne Giunone, Cerere, Vesta, Minerva, Venere, e Diana. […] Chi fù Apollo. […] Contro di questo Dio valentissimo nella lira insorse il superbo Pane con imprudente disfida, ma perditor partendo dalla contesa per giudizio di Tmolo Re di Lidia, pagò colle umiliazioni il fiò del suo presuntuoso attentato, e Mida suo fautore con due orecchi di asino tirategli dal vincitore Apollo alle chiome diede la pena del suo mal giudicato. […] Per vendicarsi costui dell’ ingiuria ricevuta da Epafo figlio di Giove, che detto gli aveva di non esser egli figlio di Apollo come si vantava, chiese in grazia al padre per consiglio di sua madre di condurre per un giorno il luminoso suo carro. […] Nè s’ induca ad imitar di leggieri il degnissimo per altro Iacopo Sannazzaro, che nel poema de partu Virginis, con poca avvedutezza, si rivolse ad Apollo, ed alle Muse.
XIX La Dea Triforme cioè Luna in Cielo, Diana in Terra ed Ecate nell’Inferno Al pari di Apollo aveva Diana diversi ufficii non solo in Cielo ed in Terra, ma pur anco nell’Inferno ; e secondo ciascuno di questi rappresentavasi in 3 diverse forme ; quindi ebbe il titolo di Dea Triforme 135. Tutto ciò che si riferisce a Diana in comune col suo fratello Apollo, vale a dire i genitori, il luogo di nascita e i nomi che da quello le derivarono, l’abbiamo detto nel N° XVI. […] I dice delle due famose streghe Canidia e Sagana, che l’una invocava Ecate, e l’altra Tisifone ; e nel Carme secolare che fu cantato pubblicamente in onore di Apollo e di Diana, tra gli altri ufficii di questa Dea ivi enumerati non è accennato nemmeno quello infernale di Ecate.
E perciò dicono che Mercurio ancor fanciullo rubò le giovenche e gli strali ad Apollo, e poi il cinto a Venere, il tridente a Nettuno, la spada a Marte e perfino lo scettro a Giove. […] Ad Apollo piacque tanto questo stromento e tanto se ne invogliò che Mercurio suo fratello glie ne fece un regalo graditissimo. — I poeti non dimenticano veruna particolarità mitologica, e perciò Orazio chiama fraterna la lira di Apollo, perchè inventata e donatagli dal fratello159. […] Raccontano i poeti che quando Mercurio rubò le vacche ad Apollo, incontrò per via il pastor Batto, al quale regalò una giovenca perchè non lo scuoprisse ; ma poi per provar la sua fede prese la forma di un altro che cercasse il ladro di quell’armento e promise a Batto una vacca e un bove, se glie ne indicava le traccie.
Dante rammenta Pallade come Dea della guerra nel Canto xii del Purgatorio : « Vedea Timbreo, vedea Pallade e Marte « Armati ancora in mezzo al padre loro « Mirar le membra de’giganti sparte. » E nel Canto ii del Paradiso nomina Minerva come Dea della sapienza : « Minerva spira e conducemi Apollo. » Questa Dea ricevè dai Greci anche il nome di Atena che alludeva all’origine ed alla mitologica denominazione della famosa città d’Atene. […] Intendevasi dai Greci per Ateneo un edifizio sacro alla Dea Atena, e destinato ad uso di archivio e di biblioteca, ove i poeti e gli altri greci scrittori depositavano i loro componimenti, come a tempo di Augusto facevasi in Roma nella biblioteca palatina sacra ad Apollo.
Al Dio Pane avvenne un caso simile a quello di Apollo rispetto a Dafne. […] E il Dio Pane gareggiando con Apollo ad onorare in quella pianta la prediletta Ninfa, formò di sette canne di diversa lunghezza, unite fra loro colla cera, un musicale stromento, che in greco chiamavasi col nome stesso della Ninfa, cangiata in canna, cioè Siringa, in latino fistula e in italiano sampogna 11.
Ovidio ne dà l’etimologia latina con un giuoco di parole, facendo dire alla stessa Dea : « Amne perenne latens Anna Perenna vocor. » Nel mese di Aprile troviamo notata il dì 6 la Natività di Diana e il dì 7 la Natività di Apollo. Questa indicazione è conforme alla ortodossia mitologica, secondo la quale credevasi che di questi due Dei gemelli Diana fosse nata un giorno prima di Apollo.
Giove rimase a combattere con due figli soltanto, cioè con Apollo e con Bacco ; e tutto al più con quattro, secondo altri poeti, e tra questi anche Dante, che vi aggiunge Marte e Minerva. […] Timbrèo, è uno dei molti appellativi di Apollo.
Questa favola di Mida fu raccontata dall’Alighieri nel Canto xx del Purgatorio, in quel cerchio ove son puniti gli avari : « E la miseria dell’avaro Mida « Che seguì alla sua dimanda ingorda « Per la qual sempre convien che si rida. » Ma non meno risibile divenne Mida, allorquando Apollo gli fece crescere le orecchie d’asino per aver giudicato bestialmente che all’armonia dell’apollinea cetra fosse preferibile il suono della rusticana sampogna del Dio dei pastori. […] In questo senso l’usò anche il Petrarca in uno dei suoi più celebri sonetti : « L’avara Babilonia ha colmo il sacco « D’ira di Dio, e di vizii empi e rei « Tanto che scoppia ; ed ha fatti suoi Dei « Non Giove e Palla, ma Venere e Bacco. » Alcuni mitologi antichi confusero Bacco con Apollo, cioè col Sole, o almeno lo fecero suo compagno ed amico ; e questi mi sembrano più ingegnosi e più filosofi naturali che gli altri.