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7. (1861) Corso di mitologia, o, Storia delle divinità e degli eroi del paganesimo: Per la spiegazione dei classici e dei monumenti di belle arti (3e éd.) « Appendice. » pp. -386

Cicerone nel suo libro Sulla natura degli Dei lasciò scritto : « La superstizione sparsa tra i popoli ha oppresso quasi tutte l’anime, ed ha signoreggiato la debolezza umana. […] Le viscere delle vittime, il canto o il volo degli uccelli, tutte quelle minute osservanze che la guerra mai sempre teneva in vigore, davano continuo alimento alla fede dei soldati. […] Di presente avete meno nemici per la moltitudine dei Cristiani quasi tutti vostri cittadini, anzi quasi cittadini di tutte le città. […] Ma di quanti anni non avrebbe poi avuto bisogno questo albero dei popoli prima di stendere i suoi rami di nuovo su tutte quelle reliquie ? […] E già quella di Gesù Cristo ristabiliva tutte le basi morali.

8. (1855) Compendio della mitologia pe’ giovanetti. Parte I pp. -389

R. è de’ primi ; chè col consiglio non solo, ma coll’ opera eziandio, in ogni mio frangente, tenne tutte le vie per giovarmi. […] Si chiamava pur Caos (Χαος, Chaos), che si credeva il principio di tutte le cose. […] Or fra tutte le create cose la più bell’opera fu l’uomo, da’ Poeti creduto di origine celeste e divina. […] Non poche e tutte nobilissime erano le incumbenze di Apollo. […] Ma sopra tutte celebratissima è la gara delle Pieridi colle Muse.

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